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Venti squadre escluse in Lega Pro ed una in serie B

La tragica crisi del calcio italiano

Il dato più preoccupante è nelle percentuali: il 40% delle 90 società militanti nella terza e nella quarta serie italiana era stato temporaneamente escluso dalla Covisoc dai tornei professionistici dopo il verdetto definitivo del Consiglio Federale di questa mattina. La crisi economica elimina più squadre delle retrocessioni sul campo. In Serie B erano state bocciate in un primo momento le marchigiane: Ascoli dentro, Ancona fuori definitivamente.

Le parole di Macalli, presidente della Lega Pro: “Ventuno squadre (l’Ancona in Serie B e 20 in Lega Pro) sono uscite dal sistema. E’ un tributo di sangue, ma anche una situazione che noi denunciamo da almeno due o tre anni. Previsioni? Il prossimo anno sarà anche peggio”.

Questa la situazione in dettaglio sulla situazione dei singoli club.

Serie B

RICORSO: L’Ascoli ha sanato la sua situazione debitoria e versato la fideiussione, quindi dovrà scontare soltanto una penalizzazione nella prossima stagione. L’Ancona invece è stato escluso dal professionismo ed il suo posto nel campionato cadetto è conteso dall’Hellas Verona (beffato ai play-off dal Pescata) e dalla Triestina (retrocessa ai play-out)

PRIMA DIVISIONE

NON ISCRITTE: Gallipoli, Perugia, Rimini e Mantova non hanno presentato l’iscrizione ai campionati 2010/11 e si sono autoescluse dal torneo. Perugia, Rimini e Mantova ripartiranno dalla Serie D, il Gallipoli è iscritto al campionato di Promozione pugliese.

SENZA RICORSO: Arezzo e Real Marcianise non hanno presentato il ricorso per l’ammissione ai campionati. I toscani militeranno in Serie D, i campani invece dopo il tentativo fallito di fondersi con il club del capoluogo, la Casertana, rischiano di non avere futuro nel calcio.

RICORSO: Ammesse senza problemi la Cremonese, il Viareggio, la Spal e la Triestina, solo un incidente di percorso per loro. Il Foggia ha ripianato i debiti attraverso l’accordo tra il nuovo presidente Casillo e la vecchia dirigenza. La Salernitana ha chiarito la vicenda Enpals e presentato la fideiussione, avendo così solo una penalizzazione da scontare. A Cava de’Tirreni si è verificato un vero e proprio miracolo calcistico con la Cavese iscritta grazie a fondi reperiti tramite il supporto popolare e la partecipazione degli imprenditori cittadini. Disco rosso invece per il Figline, che conclude nel peggiore dei modi la sua scalata che aveva portato in 4 anni la squadra toscana dall’Eccellenza alla Prima Divisione.

SECONDA DIVISIONE

NON ISCRITTE: Come in Prima Divisione, anche in quarta serie quattro squadre non hanno presentato la documentazione: Itala San Marco, Monopoli, Pescina Valle Del Giovenco e Scafatese.

SENZA RICORSO: Non hanno presentato ricorso in sei: Alghero, Cassino, Legnano, Manfredonia, Olbia e Pro Vasto.

RICORSO: La Paganese, rea di non aver presentato documentazione sull’organigramma societario, ha sanato la sua posizione ed ha richiesto il ripescaggio in Prima Divisione. Ammessi senza problemi anche Chieti, Sangiovannese, Prato, Gavorrano, Fondi, Crociati Noceto e i sardi della Villacidrese, che sembravano fuori dai giochi. Il Potenza risulta escluso dai campionati per non aver allegato al ricorso alcuna documentazione integrativa. Esclusi la Sangiustese e la pluriscudettata Pro Vercelli.

Bisogna assolutamente rivedere le norme del calcio italiano; i club della vecchia serie C, con ricavi nettamente inferiori, hanno gli stessi oneri fiscali e previdenziali dei “top club” di serie A. Servono momenti di riflessione condivisi, non sul numero degli extracomunitari, ma su come ricreare interesse intorno ad un “moribondo carrozzone”, come il movimento calcistico italiano.

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