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A MENTE FREDDA – La stella di Mertens brilla di nuovo, Koulibaly la fa grossa. Il Napoli torna a squillare

Con 'Ciro' in campo è tutta un'altra musica. L'ingenuità del senegalese darà spazio di nuovo alla coppia Rrahmani-Maksimovic col Sassuolo

L’eliminazione dall’Europa League non abbatte il Napoli, che si porta a casa il derby campano contro il Benevento e lo fa nel segno di ‘Ciro’ Mertens. Il belga torna titolare per la prima volta dopo l’infortunio e si rende subito decisivo con la rete che sblocca il risultato, che impreziosisce la sua 250esima partita in Serie A. Ciò che salta di più all’occhio è la qualità di gioco che la squadra recupera con lui in campo. Con grande autorevolezza, il numero 14 azzurro occupa tutto il fronte d’attacco e si sacrifica molto in fase di ripiegamento, rappresentando un riferimento per i compagni che mancava come l’aria. Fondamentale anche il rientro di Koulibaly, che mancava all’appuntamento con la titolarità dal 31 gennaio (giorno di Napoli-Parma 2-0). Decide, però, di rovinare la sua serata con due gialli evitabilissimi, soprattutto il secondo: un’ingenuità che costringerà Gattuso a ricorrere nuovamente alla coppia Rrahmani-Maksimovic nel turno infrasettimanale in casa del Sassuolo.

Nel cuore di Napoli-Benevento: l’analisi della partita

KALIDOU, CHE COMBINI?! – Nella serata in cui il Napoli vinceva e convinceva, conducendo la partita senza troppi problemi, Koulibaly macchia il tutto con un fallo scriteriato e inutile ai danni di Letizia. Con la palla nella metà campo del Benevento, l’intervento in scivolata del senegalese è veramente di difficile comprensione: sarà l’ennesimo eccesso di confidenza? Fatto sta che Gattuso, che lo aveva finalmente ritrovato, lo riperde subito e non potrà disporre di lui nell’ostica trasferta di mercoledì contro il Sassuolo (diretta tv su Dazn, alle ore 18.30). Poco prima, al 75′, si divora il gol del 3-0 tutto solo in area sprecando un calcio d’angolo battuto perfettamente da Ghoulam. Proprio in merito all’algerino ci sono da spendere solo parole di forte stima per la partita disputata. Col Granada si sono rivisti sprazzi del vecchio treno col numero 31 e, contro i sanniti, ha confermato l’ottima prova di giovedì. Il mancato ripiegamento nell’occasione da gol di Depaoli al 39′ mostra una fase difensiva da rivedere, ma in quella offensiva è un rullo compressore. Cerca di continuo la verticalizzazione e spinge come un matto, giocando a memoria con Insigne sulla sinistra. Propizia anche il gol del vantaggio di Mertens: il pallone che finisce sul piede del belga, infatti, proviene da un suo tiro masticato.

Bene l’altro terzino Di Lorenzo, che partecipa all’azione del rocambolesco gol del 2-0 di Politano. L’esterno azzurro è presenza costante sulla destra in supporto alle offensive del Napoli ed è sempre pronto ad accompagnare l’azione. Rimedia, però, un giallo evitabilissimo. Molto bene anche Rrahmani, decisamente un altro giocatore quando gioca a quattro e non a tre. Il kosovaro disputa una gara composta da tanta attenzione difensiva, non disdegnando, tuttavia, qualche uscita in fase d’impostazione da dietro, compito in cui se la cava alla grande. Poco da dire, invece, su Meret. Il portiere partenopeo tocca per la prima volta il pallone al 27′, sintomo di un impiego per lui davvero scarso che si protrarrà per tutta la gara. Viene impegnato solo al 39′, quando respinge la conclusione ravvicinata di Depaoli, e sul corner successivo disinnescando una palla velenosa crossata da Viola.

ORDINATO – Questo è l’aggettivo di oggi per Bakayoko. Quando si tratta di impostare il gioco pecca come suo solito, ma in compenso agisce benissimo nel suo ruolo naturale, ossia quello di diga lì in mezzo al campo. Le poche azioni create dal Benevento vengono respinte praticamente tutte dal franco-ivoriano, che poi riparte anche con discreta tecnica palla al piede. In più, è proprio da un suo recupero di testa che si sviluppa l’azione che porta all’1-0 azzurro. È in giornata anche il collega di reparto Fabián Ruiz, la cui condizione si riconferma su buoni livelli. Lo spagnolo è sempre nel vivo del gioco, verticalizza tantissimo e il continuo movimento di Mertens in avanti gli permette di inserirsi con regolarità, cosa che predilige. Si procura anche una doppia occasione tra il 14′ e il 15′, che però non va a segno. Compie un paio di errori a inizio secondo tempo dando il la ai contropiedi del Benevento, ma per fortuna quest’ultimi si traducono in un nulla di fatto.

RITORNO COL BOTTO – Solo Dio sa quanto sia mancato l’estro di Mertens al Napoli di quest’anno. Ma non solo: ciò di cui aveva bisogno questa squadra era di ritrovare la sua presenza imponente in mezzo al campo. Personalità, voglia, attaccamento alla maglia, tutti elementi che portano il belga a essere imprescindibile e, se poi fa anche gol, tanto meglio. Detto fatto, ecco che il numero 14 azzurro trova il modo di rendersi subito decisivo alla sua prima da titolare dopo l’infortunio (che è anche la sua 250esima partita in Serie A) con la rete che sblocca l’incontro. Un esterno destro dall’alto tasso di difficoltà, figlio un mix di tecnica, scaltrezza e classe che lascia impietrito Montipò. Poco prima, al 23′, aveva tentato un altro colpo di genio, tipico del suo repertorio, ma il suo tiro a giro a sorprendere il portiere avversario va alto sopra la traversa, anche se di pochissimo.

Subito dopo di lui, in termini di rendimento, c’è senza dubbio Politano, autore del 2-0 nel più rocambolesco dei modi. L’esterno ex Inter è una furia sulla fascia destra e dà i matti soprattutto a Foulon, che per fermarlo può ricorrere solo al fallo. Gran partita anche quella di Zielinski, che è in serata di grazia. Il polacco dà sfoggio del suo ricchissimo bagaglio tecnico e beneficia anche lui degli spazi creati da Mertens per tagliare la difesa del Benevento, offrendo al Napoli tante soluzioni. Fa le prove generali del gol al 20′ con un tiro che, però, rotola debolmente verso Montipò, il quale blocca facilmente in presa bassa. Gol che arriva qualche minuto più tardi ed è frutto di un’azione personale straordinaria: stop, finta di corpo e conclusione a spiazzare l’estremo difensore del Benevento. Peccato che il tutto venga vanificato da una posizione irregolare di Insigne, che copre la visuale al portiere avversario. Nonostante l’episodio appena citato, tuttavia, c’è da segnalare un’altra ottima gara da parte del capitano azzurro, prezioso come sempre in fase di non possesso. Va anche vicino al gol in un paio di circostanze, come nel caso del tiro a giro al 64′, uscito di poco largo, non trovandolo, ma riesce lo stesso a essere decisivo propiziando il fortunoso raddoppio del Napoli.

Vittoria importante contro una squadra più ostica di quello che può sembrare, dunque, per la squadra di Gattuso, la quale si spera possa essere l’incipit di una ripartenza che sembra possibile, giocando solo il campionato. Napoli che ritrova anche una certa costanza in casa grazie al successo di ieri: quella col Benevento è, infatti, la terza vittoria consecutiva al Maradona (conteggiando anche il 2-1 contro il Granada). Tra soli due giorni si ritorna, invece, in trasferta, dove la vittoria manca dal 10 gennaio, alla Dacia Arena contro l’Udinese. Gli azzurri saranno ospiti del Sassuolo, che all’andata sbancò a Fuorigrotta. Gli uomini di De Zerbi hanno dalla loro il vantaggio di aver riposato per un turno a causa del rinvio della sfida col Torino: la speranza è che, in primis, l’assenza di Koulibaly non pesi più del dovuto e, in secundis, che i partenopei riescano a trovare la tanto agognata continuità.

A cura di Giuseppe Migliaccio

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