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A MENTE FREDDA – Le assenze sono fin troppo decisive: Napoli castello di carta?

Piove sul bagnato per gli azzurri, che perdono anche Lozano e Koulibaly. Con la Lazio è il quarto scontro diretto perso

Per quanto bruciasse tantissimo, la sconfitta contro l’Inter aveva lasciato segnali più che positivi ed era lecito aspettarsi una prestazione di carattere dal Napoli contro la Lazio. E, invece, la prova degli azzurri è stata inqualificabile.

Complici le assenze di Insigne, Osimhen Mertens, la (restante) squadra di Rino Gattuso si scioglie come neve al sole all’Olimpico, uscendo completamente dalla partita appena al 56′, minuto del gol di Luis Alberto, con più di mezz’ora di tempo ancora a disposizione. Come se non bastasse, gli infortuni di Koulibaly Lozano rendono drammatica una situazione già complicata di suo. Riccio – portavoce di un Gattuso ancora alle prese col problema all’occhio destro – insiste ai microfoni dei giornalisti nel non appellarsi ad alcun alibi e fa bene, ma in cuor suo sa che le défaillance emerse nel gioco derivano, per gran parte, da problemi di questo tipo. Tanti gli elogi rivolti a questa squadra in riferimento alla rosa: e se invece fosse un castello di carta?

Nel cuore di Lazio-Napoli: l’analisi della partita

 

IN VENA DI REGALI – Già che siamo sotto Natale, Mario Rui ha pensato bene di anticipare il regalo ai colleghi della Lazio, che ringraziano ed archiviano la pratica Napoli col gol di Luis Alberto già al 56′. Prestazione pessima per il portoghese, distratto e nervoso: davvero poco da dire. Male anche l’altro terzino azzurro Di Lorenzo, colpevole invece sulla prima rete degli uomini di Inzaghi in compartecipazione con Politano. Troppa libertà viene concessa all’esterno biancoceleste Marusic il quale, bello tranquillo, piazza un cross perfetto per la testa di Immobile che supera Ospina. Oltre ai due gol, sui quali è incolpevole, il portiere partenopeo non viene mai impegnato seriamente. Si limita a far girare la palla in fase di costruzione dal basso. Primo gol della serata nel quale ci mette lo zampino anche Maksimovic, che permette al bomber laziale di prendergli il tempo e battere a rete. Prova a creare pericoli sui calci piazzati a favore del Napoli sfruttando lo strapotere fisico, ma anche qui i risultati sono deludenti. Serbo che cambia compagno di reparto tra il primo e il secondo tempo. Un acciaccato Koulibaly, che ce la mette tutta nonostante l’infortunio, lascia spazio a Manolas, autore di una prestazione appena sufficiente nei secondi 45′, ma giusto perché non deve mai fare cose straordinarie per fermare le offensive della Lazio.

SIAMO ALLE SOLITE – Sono talmente tante le volte in cui Fabian Ruiz non ha reso nel ruolo di playmaker nel 4-2-3-1, che ripeterlo sarebbe non solo petulante ma anche inutile. E’ chiaro ed evidente che lo spagnolo non si trova a suo agio lì, dove il suo estro viene soffocato. L’ex Betis è un calciatore dalle grandi qualità tecniche, ma ha bisogno di sprigionare la sua inventiva a ridosso della porta avversaria e non la propria. Non detta i tempi di gioco, la sua è una partita anonima. Ha il solo merito di tentare il tiro in una delle pochissime occasioni da gol create dal Napoli, facendosi respingere però la conclusione da Reina. Insufficiente anche Bakayoko, che già ai primissimi palloni toccati commette errori che espongono la squadra a pericoli enormi. Il suo lavoro di interditore è di scarsa qualità e i centrocampisti laziali lo infilano da ogni dove. Gattuso prova a muovere le acque sostituendolo con Lobotka, ma pure lo slovacco mai riesce ad eseguire bene i compiti assegnatigli dal tecnico.

CI VOLEVA PURE QUESTA – Come nei peggiori scenari, dopo il rosso di Insigne contro l’Inter l’infortunio di Lozano rappresenta il secondo episodio catastrofico consecutivo per il Napoli, decimato ormai in attacco. Fino all’uscita dal campo, il messicano dà ancora una volta prova di essere il più in forma della squadra, è l’unico che col suo dinamismo prova ad impensierire la retroguardia biancoceleste. Sul più bello, però, la tegola che fa cadere un tetto già a pezzi di suo. Partita blanda ma con qualche giocata di alta scuola per Zielinski, non nuovo a questo genere di cose. Il polacco parte benissimo, al 19′ va vicino al gol sugli sviluppi di un corner con un pallonetto morbido sul secondo palo che, però, non sorprende l’ex azzurro Reina. Col passare dei minuti diventa meno incisivo e quasi scompare tra le maglie avversarie, pur piazzando altre meraviglie tecniche tratte dal suo repertorio.

Male, invece, Politano, fino ad ora tra i migliori della rosa anche contro l’Inter. Sul suo giudizio pesa maledettamente la mancata chiusura su Marusic in occasione dell’1-0, lasciato inspiegabilmente libero di crossare. Ma anche in avanti, dove deve far male, la sua gara è deludente. Chiuso sistematicamente dai difensori avversari nel tentativo di saltarli nell’uno contro uno, Politano compie troppi errori tecnici che gli costano la sostituzione dopo soli 10′ dall’inizio del secondo tempo. Al suo posto, Gattuso getta nella mischia Elmas con l’intento di dare una scossa e fornire imprevedibilità alle giocate del Napoli. Risultato che non arriva, tuttavia, dal giovane macedone che è fin troppo timido. Gioca bene ma non offre la cattiveria necessaria sotto porta, infine, Petagna. L’attaccante azzurro, unico rimasto in quel ruolo dato anche l’infortunio di Llorente dell’ultimo momento, ci mette tanto impegno sfruttando la sua fisicità per far girare la squadra. Paga l’esser servito poco e male dal resto dei compagni, ma comunque non riesce a pungere minimamente al momento di affondare il colpo.

Quarto scontro diretto perso (contando anche il 3-0 a tavolino), dunque, per il Napoli di Rino Gattuso. A questo si aggiunge l’altro preoccupante dato relativo ai gol segnati: il tabellino segna zero per la seconda partita consecutiva, cosa che non accadeva dall’ottobre 2019. Si carica di maggiore negatività la squadra azzurra, da ieri sera posta in ritiro fino alla partita col Torino, ultima del 2020 prima della sosta natalizia.

Tre giorni per riordinare le idee e recuperare quante più energie possibili al fine di chiudere l’anno almeno con un’altra vittoria, importante per non perdere definitivamente il treno delle prime della classe. Mancheranno Koulibaly e Lozano (oltre ai già assenti Osimhen e Mertens), ma in compenso tornerà capitan Insigne. La speranza è che possa rivedersi un bagliore di luce in questo buio che accompagna il Napoli ultimamente, per poi ricaricare le batterie tra gli abbracci familiari in vista della seconda parte di stagione.

A cura di Giuseppe Migliaccio

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