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Identikit di … Neymar del Santos

L'enfant prodige brasiliano è pronto per conquistare l'Europa

Più che di Pato, Diego e Ronaldinho, in Brasile si è parlato della sua esclusione dalla lista dei ventitré sudafricani: stiamo parlando di Neymar, prodigio del Santos ormai pronto a sbarcare in Europa.
Neymar da Silva Santos Júnior, per tutti semplicemente Neymar, viene alla luce il 5 febbraio 1992 a Mogi das Cruzes, stato di San Paolo. A un tiro di schioppo da São Vicente, cittadina che ha dato i Natali ad un certo Robson de Souza, meglio noto come Robinho, a cui viene accostato da chiunque abbia la fortuna di ammirarlo accarezzare il pallone, cui dà del «tu» con disarmante facilità. Fromboliere sin dalla culla, proprio a São Vicente, nella squadra di futsal, mette in mostra le proprie doti, che non sfuggono alla dirigenza santista, abile nell’accaparrarselo quando ha appena 9 anni (e già qualche offerta dal Vecchio Continente).


Lui intanto cresce con calma e tranquillità, in attesa di avere l’etàgiusta per far faville tra i professionisti, e sceglie palcoscenici importanti per mettersi in mostra: Sudamericano Sub-15 del 2007, Torneo Mediterraneo 2008 e Copa São Paulo sono sufficienti a far accorrere al Vila Belmiro decine e decine di osservatori che vogliono sapere tutto di quel funambolo già al centro di un contenzioso tra Real e Barça nel 2006, quando aveva appena 14 anni. Dopo la Copinha 2009, viene giudicato pronto per spiccare il grande salto: nel Paulista 2009 il ragazzo si guadagna un posto da titolare in prima squadra (l’esordio il 7 marzo, contro l’Oeste, arriva però dalla panchina), e trova anche il modo di marcare tre reti, contro Mogi Mirim, Santo André e soprattutto Palmeiras, cui segna il gol del decisivo nel 2-1 della gara d’andata di semifinale. In campo dimostra di avere tutto per sfondare, però fuori dal rettangolo verde gli manca la modestia: va in giro dicendo di avere  «tutto di Pelé, l’abilità palla al piede di Robinho e la capacità di far gol di Kleber Pereira». Questi eccessi di boria, però, si possono perdonare: 14 gol (due dei quali in finale) nel Paulista 2010 vinto dal Santos, 10 in Coppa del Brasile di cui la metà messa a segno contro il Guarani negli ottavi di finale.


Classe 1992, destro naturale, normolineo (174 cm x 54 kg) esile ed elastico, Neymar è in grado di agire sia come seconda punta che come trequartista. Non disdegna neppure partire dall’esterno, dove può esibirsi in ubriacanti dribbling volti ad infiammare la torcida oppure cercare il fondo per il cross. Bene anche per vie centrali: la visione di gioco, anch’essa sopra la media, gli permette di inventare gustosi assist per i compagni, e può inserirsi con facilità in area partendo da dietro. Capace anche da fermo, vista l’abilità nel calciare le punizioni e la freddezza dal dischetto (grande esecutore della cosiddetta «paradinha», recentemente bandita dalla FIFA). Bagaglio tecnico di prim’ordine, a dispetto di un’altezza tutto sommato contenuta può vantare un ottimo colpo di testa, e pur essendo destro il mancino non pare di molto inferiore al piede prediletto. E fa tutto questo a velocità supersonica. 

      

Il Santos, sicuro di avere in casa un «craque», ha provveduto a rilevare tutto il cartellino del giocatore, che in precedenza apparteneva per il 40% al Gruppo Sonda, e gli ha fatto firmare un remunerativo contratto fino al 2014 con clausola di rescissione fissata a 30 milioni, in modo da cautelarsi nel caso di eventuali «scippi» europei. Ancelotti stravede per lui, ed Abramovich ha deciso di metter mano al portafoglio per accontentare il suo allenatore: 20 milioni offerti al Santos, che ha però rifiutato stizzito, sostendendo che il valore del ragazzo non è inferiore ai 35 milioni. L’agente del giocatore, Wagner Ribeiro, ha però fatto sapere che ciò che più conta è il volere del suo assistito: perciò se Neymar sceglierà il Chelsea, il «Peixe» non potrà che assecondarlo.













a cura di Gilberto D’Alessio

 

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