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Leroy Sanè del Man.City, la risposta giovane di Guardiola allo United di Mourinho

Il talento classe 1996, figlio del più famoso Souleyman, voluto fortemente da Guardiola ai Citizens

Sono passati solo cinque anni da quel suo magnifico cammino in Champions League che ha alimentato i sogni di gloria dello Schalke 04 attraverso quell’emozionante cammino terminato alle semifinali per mano del Manchester United, ad un passo dalla finale di “Wembley” contro il Barcellona. Eppure sono cambiate tante cose da quell’anno in casa dei Die Knappen. Dopo la deludente annata della scorsa stagione sotto la gestione Breitenreiter (alla luce della quinta posizione conseguita in campionato) il timone del club è passato in mano a Markus Weinzierl. Sarà dura per il giovane mister quarantunenne ex Augsburg  fronteggiare la cessione del gioiellino Leroy Sanè, talento classe 96’ passato al Manchester City dopo l’ultima più che convincente stagione trascorsa con la maglia dei biancoblu.

BUON SANGUE NON MENTE –D’altronde c’era da aspettarselo un’esplosione così repentina per un figlio d’arte come lui: Sanè nasce infatti ad Essen (cittadina nel distretto di Düsseldorf) l’11 gennaio 1996 dalla relazione tra l’ex gloria del calcio senegalese Souleyman Sanè, che può vantare ben 55 presenze nella Nazionale dei Leoni della Teranga (oltre ad aver maturato un’esperienza pluriennale tra club di austriaci, tedeschi e svizzeri) e la ginnasta tedesca Regina Weber, vincitrice di una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Dunque l’amore per lo sport, e per il calcio nella fattispecie, rappresenta un’attitudine naturale per Leroy ed i suoi due fratelli, rispettivamente classe 1995 e 2001, di proprietà anch’essi dello Schalke 04.

Leroy Sanè inizia a giocare a calcio all’età di sei anni nel Wattenscheid 09, club nel quale il padre è diventato un’icona indossando la maglia per ben due volte: dal 91’ al 94’e dal 98’ al 99’. Nel 2005, all’età di otto anni, entra a far parte del settore giovanile dello Schalke 04, squadra per cui ha sempre tifato fin da bambino, la cui maglia continuerà ad indossare fino al debutto in prima squadra avvenuto nel 2014, nonostante una breve parentesi maturata con la maglia del Bayer Leverkusen. Sì, perché all’età di undici anni Rudi Voller, direttore sportivo delle Aspririne, riesce a convincere il ragazzo nell’approdare nel proprio settore giovanile. Qui vi trascorre tre anni, nonostante Sanè coltivi la volontà di voler tornare a Gelsenkirchen, prospettiva che si concretizza nel luglio del 2011 quando ritorna a vestire la casacca dell’Under 17 dello Schalke 04. Nell’annata 2013/14 il ragazzo passa alla ribalta grazie ad una straordinaria Youth League disputata con la maglia dell’Under 19: grazie ad otto presenze, tre assist ed un gol realizzato contro lo Steaua Bucarest Sanè si rivela il faro della squadra biancoblù, la quale riesce ad accedere fino alle semifinali perse contro il Barcellona. Piccoli ma significativi passi che consentono al ragazzo di acquisire sempre più considerazione agli occhi della dirigenza del club, consapevole quest’ultima di avere tra le mani un talento in via d’esplosione.  Passano pochi mesi per far si che Leroy Sarè riesca a coronare a diciassette anni il sogno di debuttare in prima squadra, precisamente il 20 aprile del 2014, occasione in cui l’allenatore Jens Keller gli concede l’ultimo quarto d’ora della sfida persa in trasferta contro lo Stoccarda per 3-1.

CRESCITA REPENTINA – Nella stagione 2014/15 Sanè si divide tra prima squadra (13 presenze complessive) ed Under 19, incrementando la sua esperienza in ambito internazionale grazie alla partecipazione sia alla Youth League (trascinando con 3 gol ed 1 assist la sua squadra agli ottavi della competizione, poi persi contro il City ai rigori), ma soprattutto riuscendo a debuttare nella maniera più entusiasmante possibile in Champions League. Il 10 marzo 2015, infatti, è un giorno che rimarrà scolpito per sempre nella carriera professionale del giovane Leroy Sanè grazie alla fiducia riposta in lui da mister Roberto Di Matteo: dopo il 2-0 madrileno della gara d’andata, dinanzi agli ottantamila spettatori del “Santiago Bernabeu” si gioca la sfida di ritorno dei quarti di finale tra Schalke 04 ed il Real Madrid di Ancelotti e CR7. Nella ripresa il copione della gara vede i padroni di casa condurre per 3-2, ma a mezz’ora dal termine Leroy Sanè effettua il suo ingresso in campo, impattando in maniera eccezionale sulla partita. Leroy realizza prima un gran gol, poi costruisce l’azione per il gol vittoria di Huntelaar che consente al suo club di infilare un clamoroso colpaccio esterno (anche se poco importante ai fini dell’accesso alle semifinali) in terra spagnola. Destino da predestinato, insomma quello del ragazzo che matura caratterialmente nel tempo, riuscendo a tenere la testa salda sulle spalle. Raccoglie i suoi frutti più importanti in Bundesliga durante la scorsa stagione, raggiungendo la vera e propria consacrazione, nonostante un’annata non così felice per il club dal punto di vista dei risultati conseguiti: 33 presenze, 8 gol e 6 assist in Bundesliga, 2 presenze in Coppa Nazionale e 7 presenze, 1 gol e 1 assist in Europa League fanno riporre sul giovane esterno d’attacco l’attenzione di molti club d’Europa. Il positivo trend prestazionale di Sanè si manifesta non solo con la maglia del suo club, ma nelle varie selezioni della Nazionale teutonica.

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Nel 2015, dopo aver masticato amaro in seguito alla sfortunata eliminazione dell’Under 19 dalla Fase Elite dell’Europeo di categoria disputatosi in Grecia, riesce invece a vestire i panni del trascinatore con l’Under 21 grazie ai cinque gol in cinque partite disputate nelle gare di qualificazioni al prossimo Europeo 2017. Ma la ciliegina sulla torta gliel’offre il ct Joachim Löw all’età di 19 anni e 10 mesi, grazie all’abbondante mezzora giocata con la Nazionale maggiore in occasione dell’amichevole dello “Stade de France” persa il 13 novembre del 2015 contro la Francia per 2-0. Le 42 presenze complessive (coniate da nove gol e sette assist) con la maglia dello Schalke 04 effettuate durante l’ultima stagione gli hanno concesso altre due presenze con la Nazionale teutonica in occasione delle amichevoli contro Ungheria e Slovacchia, oltre che di entrare successivamente a far parte della lista definitiva dei convocati per i Europei 2016 all’età di vent’anni. Durante l’Europeo francese Sanè riesce a trovar spazio solo durante il momento più difficile per i tedeschi, ovvero in occasione della semifinale persa contro la Francia. Poco più di undici minuti dal fischio conclusivo del match sul risultato di 2-0 per i padroni di casa non bastano a Sanè per cambiare le sorti di una gara sfortunata per i campioni del mondo in carica, sebbene tale esperienza risulti altamente formativa per accrescere la sua esperienza in ambito internazionale.

A SCUOLA DA “PEP” – Il resto è storia recente, con l’affondo decisivo del Manchester City per il suo acquisto sborsando 50 milioni. Pep Guardiola ha rivestito un ruolo chiave per il suo ingaggio, considerando l’operazione come ciliegina sulla torta di una campagna acquisti che ha portato ai Citizens giocatori come Gurdogan, NolitoZinchenko, Jesus Gabriel e Stones. Sarà compito dell’esperto allenatore ex Bayern Monaco e Barcellona affinare le sue qualità già sopraffine. Sanè è un giocatore dinamico ed imprevedibile: la sua posizione preferita è quella di esterno destro d’attacco dalla quale tende frequentemente a rientrare col suo piede mancino. E’ estremamente intelligente nel leggere l’azione e ad intuirne quale possa essere la giocata più efficace per finalizzarla nel migliore dei modi. La sua ottima visione di gioco lo rende il classico giocatore dall’accelerazione fulminea, capace di lasciare sul posto l’avversario. A campo aperto, infatti, risulta esser letale, puntando sistematicamente il suo diretto avversario per creare la superiorità numerica. E’ dotato di un buon piede mancino, anche se dovrebbe migliore l’utilizzo di quello destro. Dispone di una discreta personalità, capace di renderlo sfacciato nelle giocate ma al tempo stesso geniale nelle intuizioni in svariate circostanze di gioco. 1MR_0359E’ rapido nel dribbling secco e sa rivelarsi un giocatore chiave nella fase di transizione dell’azione da difensiva ad offensiva. Dovrebbe ancora perfezionare la sua inclinazione verso la ricerca del gol, caratteristica che può garantirgli il salto di qualità qualora venga spostato più verso la porta avversaria. Collocato sulla corsia esterna, non disdegna il suo contributo ai compagni in fase difensiva, coltivando un prezioso spirito di abnegazione nei ripiegamenti all’indietro. La vetrina mondiale con la Nazionale tedesca gli ha regalato maggiore visibilità nel panorama calcistico internazionale. La sensazione è che il suo approdo in Premier League non possa che ottimizzare il suo enorme potenziale tecnico. Guardiola ha pressato molto la dirigenza dei Citizens per il suo ingaggio, effettuato per un certo senso anche come forma di risposta ai tanti affari effettuati dai cugini dello United di Josè Mourinho. “Sono molto felice di essere qui, il motivo principale che mi ha portato al City è Guardiola. Mi ha convinto a venire, so che con lui potrò migliorare molto e compiere un salto importante nella mia carriera” ha dichiarato il giovane nella sua conferenza stampa di presentazione. Con il suo costoso trasferimento al City Leroy Sanè è la testimonianza di come i figli d’arte non sempre necessitano delle dovute “sponsorizzazioni” per farsi strada. Leroy Sanè è pronto a conquistare la Premier League: vent’anni e non sentirli…


.A cura di Gilberto D’Alessio

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