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Ricardo Kishna della Lazio, dalla paura di lasciare il calcio alla voglia di consacrarsi nel calcio italiano

L’esterno d’attacco classe 95’ cerca il riscatto dopo le divergenze all’Ajax avute con de Boer. A 16 anni le sue cartilagini potevano costargli la carriera…

Rimane ancora indelebile nella mente di tutti i tifosi laziali la notte del 31 maggio scorso, quando la compagine biancoceleste conseguì allo stadio San Paolo la qualificazione in Champions League contro il Napoli di Rafa Benitez, arrivato oramai ai titoli di coda della sua esperienza napoletana. Archiviato questo traguardo, la nuova stagione per i biancocelesti non è partita proprio nel migliore dei modi, con le prime quattro sconfitte rimediate tra amichevoli estive (contro rispettivamente Vicenza, Anderlecht e Mainz) e Supercoppa  Italiana contro la Juventus.  La linea societaria sul mercato del presidente Claudio Lotito è chiara: l’obiettivo numero uno è stato lo svecchiamento della rosa, a Ledesma non è stato rinnovato il contratto mentre poi per Mauri si sono aperte le porte per un clamoroso ritorno. Tutto torna poichè il restyling d’organico ha portato sulle sponde del Tevere nuovi arrivi come Hoedt (21), Morrison (22) e Patric (22), tutti giovani in cerca di consacrazione nel palcoscenico del calcio italiano. La stessa volontà di stupire ce l’ha Ricardo Kishna, nuovo acquisto della Lazio sbarcato qualche settimana fa all’aeroporto di Fiumicino, accolto da un fiume di tifosi ai quali si è presentato con la fatidica frase strappa applausi: “Forza Lazio!”.

LAST MINUTE – Sono bastate poche sessioni d’allenamento a Kishna per strappare subito la  prima convocazione per il match di Supercoppa Italiana contro la Juventus. Poi, come se non bastasse, Stefano Pioli (sebbene il risultato fosse oramai già compromesso) non ha esitato nel buttarlo nella mischia durante l’ultimo quarto d’ora per sfruttare la sua invettiva. Qualche spunto in velocità, un’intesa ancora da affinare con i suoi nuovi compagni e nulla più nell’economia di una partita che volgeva al termine. La Lazio viene piegata da una Juventus più organizzata ed ordinata dal punto di vista tecnico-tattico, ma tale risultato non oscura le tante aspettative rivolte su questo giovane talento proveniente dall’Ajax. Kishna ha sottoscritto un contratto quadriennale da 1,2 milioni di euro a stagione con la società capitolina la quale, seguendo anche il suggerimento del suo nuovo responsabile del settore giovanile Joop Lensen, ha dovuto sborsare poco più di 3 milioni di euro più bonus accaparrarsi le sue prestazioni. Cifra d’acquisto davvero irrisoria se si analizza il potenziale tecnico di questo talento. La Lazio è riuscita a portare a casa l’affare sfruttando la situazione contrattuale di Kishna che sarebbe andato in scadenza l’anno successivo. I dettagli della trattativa sono stati curati nei minimi particolari dal suo agente Mino Raiola. L’arrivo di Kishna va ad incrementare la colonia di olandesi che tutt’oggi indossano la maglia biancoceleste: i vari De Vrij, Braafheid e Hoedt 

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ADOLESCENZA TRAVAGLIATA – Kishna nasce il 4 gennaio 1995 a L’Aia, cittadina olandese di circa cinquecentomila abitanti da madre olandese e padre surinamense, situazione che determina la sua doppia nazionalità. E’ un ragazzo molto legato alla sua famiglia, tanto da aver tatuato il volto della sorella sul braccio destro. Gioca nella squadra della sua città, il VUC, prima di crescere calcisticamente nelle giovanili dell’ADO Den Haag Jugend. Dopo aver trascorso 9 anni nella realtà gialloverde, a 15 anni subito gli si presenta l’occasione di trasferirsi nel settore giovanile più importante della tradizione calcistica orange, quello dell’Ajax, dove il talento cristallino dei propri allievi emerge in maniera chiara. Ma è nell’asse di tempo che va dai 16 ai 18 anni che Kishna vive un momento travagliato della propria vita, rischiando addirittura di dover lasciare il calcio a causa di cartilagini non del tutto affidabili. Le diverse indagini effettuate lo costringono ad affidarsi ad uno specialista tedesco che decide di sottoporlo ad una delicata operazione: il risultato che ne consegue è l’impianto di una nuova cartilagine ad un ginocchio e diverse infiltrazioni per l’altro. Una lenta riabilitazione formano il giovane Kishna dal punto di vista emotivo e caratteriale, senza fargli perdere, però, la speranza nel rincorrere il sogno di calcare il grande palcoscenico del calcio europeo. Ritorna in campo e col tempo passa in rassegna le categorie giovanili dall’’Under 19 fino alla “Jong Ajax” (l’equivalente della nostra Primavera). Il mese di febbraio del 2014, in cui realizza due reti di fila in quattro giorni contro rispettivamente Venlo e Dordrecht, rappresenta il periodo clou per Kishna che gli consente di riscuotere l’interesse dell’allenatore della prima squadra Frank De Boer. Quest’ultimo approfitta dell’ottimo periodo di forma della propria compagine per permettere al giovane di assaporare l’aria della prima squadra integrandolo durante gli allenamenti. Come nelle favole più rosee arriva per Kishna il momento del debutto prima in Europa League durante i minuti finali della sconfitta contro il Salisburgo, e poi in Eredivisie il 23 febbraio 2014, e che debutto! Prendendo spunto dai più grandi predestinati, il ragazzo stupisce tutti: dopo esser subentrato nel secondo tempo al posto dell’ex meteora di Milan e Roma Bojan Krkic, l’esterno d’attacco con la maglia numero 43 sulle spalle ci mette solo quindici minuti per siglare il momentaneo 3-0 contro il Vitesse. Gli spettatori paganti e non dell’”Amsterdam Arena” da quel momento in poi masticano l’idea di avere sotto agli occhi un potenziale campione, capace di poter effettuare una carriera da predestinato nel tempo. Al termine della sua prima stagione in prima squadra Kishna collezionerà otto presenze in Eredivisie, una in Coppa d’Olanda ed un’apparizione in Europa League, assaporando la gioia nel vincere il campionato con i Lancieri.

ESPLOSIONE DIFFICILE – L’ultima stagione 2014/15 è stata quella della consacrazione con 40 gettoni in Eredivisie, 7 gol e 13 assist effettuati, registrando anche l’esordio in Champions League nell’ottobre dello scorso anno dinanzi ad un palcoscenico di tutto rispetto come il “Camp Nou” in Barcellona-Ajax 3-1. Nella più importante a livello europeo per club bagna il suo debutto venendo schierato da titolare del tridente d’attacco completato da Sigþórsson e Schöne. Tuttavia la scorsa annata è stata caratterizzata dal difficile rapporto con mister De Boer, tanto che durante la scorsa finestra di mercato invernale si paventava addirittura una sua possibile cessione (con Juventus e Milan che chiesero informazioni sul giocatore). Sebbene tali rumors di mercato potessero destabilizzarne il suo stato psicologico, il ragazzo dimostra di avere la personalità necessaria nel continuare la stagione con i Lancieri fino al termine della stagione. Durante quest’annata entrerà strapperà le prime presenze in Under 20 e 21 olandese, accrescendo inoltre la sua esperienza europea totalizzando 4 presenze e due assist in Champions League, prima di “scivolare” in Europa League per collezionare 4 gettoni di presenza prima dell’eliminazione del suo Ajax da parte del Dnipro. Al termine della sua esperienza all’Ajax inanellerà numeri incoraggianti alla luce di 37 presenze, 6 reti e ben 11 assist in tutte le competizioni disputate dai Lancieri.

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FORZA E TECNICA – Kishna è un esterno mancino d’attacco che, nonostante le sue lunghe leve (è alto 187 centimetri), riserva grande rapidità di movimento ed un apprezzabile tocco di palla soprattutto nei spazi stretti.  Avendo grande personalità, difficilmente esita nel puntare il suo diretto avversario per creare la superiorità numerica. Dotato di una buona intelligenza tattica, Kishna è un giocatore che, nonostante conservi un certo fascino estetico in virtù delle belle giocate che sa regolare, preferisce spesso l’efficacia di un assist per i compagni l’assist senza eccedere in personalismi futili. Schierato prevalentemente sull’out sinistro di gioco, Kishna è dotato di una duttilità tale da farlo svariare su tutto il fronte offensivo, non dando così punti di riferimento per gli avversari. E’ dotato di una buona sensibilità con il suo piede mancino con il quale disegna spesso precisi cross per i compagni, oltre a riservare un’impressionante progressione in velocità. Sa proteggere bene la palla dimostrandosi spesso all’altezza nei duelli nell’uno contro uno. I suoi due modelli di riferimento sono Cristiano Ronaldo e il connazionale Arjen Robben. Kishna ha capacità di corsa e generosità, è dotato anche di un buon senso di sacrificio nell’immolarsi in ripiegamenti difensivi per aiutare i compagni in fase di non possesso Dotato di un carattere tutt’altro che accondiscente, Kishna alla Lazio dovrà cercare di limitare la tendenza alla litigiosità messa in mostra (assecondata anche dal suo agente Mino Raiola) talvolta durante gli ultimi periodi della permanenza all’Ajax con mister De Boer a causa del suo utilizzo centellinato. E’ dotato anche di un buon senso di sacrificio nell’immolarsi in ripiegamenti difensivi per aiutare i compagni in fase di non possesso. Kishna riserva sicuramente ampi margini di crescita nonostante debba affinare la sua predisposizione nella capacità di occupare gli spazi e nell’attaccare la profondità, oltre a dover sensibilmente migliorare nel gioco aereo per diventare davvero un giocatore completo. Aver accettato la sfida del calcio italiano può rappresentare per lui il definitivo banco di prova per la sua vera consacrazione, l’ambiente laziale potrebbe favorire così l’esplosione di un altro talento estroso come avvenuto per Hernanes e Felipe Anderson. Kishna proverà a lasciare il segno nel grande calcio europeo come i suoi tanti connazionali precursori, lasciandosi alle spalle la paura di poter non fare ciò che più ama nella sua vita: giocare a pallone.

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A cura di Gilberto D’Alessio

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