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Esclusiva- Intervista a Gianluca Di Marzio: “Da napoletano avrei voluto vivere di più Napoli”

Oggi diamo inizio alla rubrica “La telefonata”, con la quale compieremo un vero e proprio viaggio nella vita di personaggi, che con le loro storie, possono costruire un racconto della nostra terra dal punto di vista sportivo. Iamnaples ha già compiuto interviste in esclusiva importanti, come quella al consigliere comunale Emilio Di Marzio, al terzino destro del Torino Danilo D’Ambrosio ed al direttore di Tuttomercatoweb e conduttore a Sportitalia, Michele Criscitiello.

Oggi però abbiamo un grande appuntamento con Gianluca di Marzio, giornalista di Sky, che nonostante la sua giovane età, può essere considerato il miglior esperto di calciomercato in Italia.

 

Gianluca, nonostante la tua giovane età, hai già una carriera da raccontare. Ci descrivi il tuo percorso professionale?

“Ho cominciato nel ’94 a lavorare in una tv di Padova, Telenuovo, seguivo le squadre venete, facevo le telecronache del Venezia di Novellino e Recoba in serie A, del Padova di Maniero e Vlaovic, del Vicenza e del Verona. Ho lavorato in Veneto dal 1994 al 2004, ero diventato il punto di riferimento di Telenuovo per lo sport. Oltre alle telecronache, lavoravo anche ai telegiornali. E’ stata un’esperienza fondamentale per me, perché ho potuto acquisire competenze essenziali riguardo al rapporto con la telecamera, con le persone ed al modo in cui si fanno i servizi. Mi ha dato tantissimo e credo che sia un’esperienza sicuramente più formativa rispetto ai master ed alle scuole di giornalismo, che io non ho frequentato e quindi non so cosa effettivamente ti forniscono. In virtù del mio percorso professionale, ritengo comunque che la pratica sia la migliore palestra e quindi la consiglio ai giovani; bisogna, però, avere la fortuna che qualche televisione, giornale per chi vuole occuparsi di carta stampata o testata sul web, dia l’opportunità di fare esperienza. Nel 2004 mi fu proposto di lavorare in Veneto per Telepiù, quindi mi alternavo tra Telenuovo e Telepiù per le telecronache delle compagini venete. Con la fusione, poi è arrivato il periodo a Stream e ad un certo punto, Massimo Corcione, napoletano di Torre Annunziata, in qualità di direttore di Sky Sport, mi propose di lasciare il Veneto e di venire a lavorare in redazione a Milano. Così mi sono trasferito in Lombardia, rinunciando alla sicurezza del contratto a tempo indeterminato che avevo con Telenuovo. Per la mia carriera è evidente che il mio cognome mi ha aiutato nella fase iniziale, facendomi acquisire più considerazione, ma dopo è entrato in campo Gianluca Di Marzio e non il “figlio di”

 

Gianluca, come è nata la tua passione per il giornalismo?

“E’ nata perché a casa mia si mangiava pane e pallone, io mi resi conto di non avere le qualità per intraprendere la carriera calcistica, e a differenza di tanti “figli di” non ho pensato di poter arrivare ovunque, sfruttando il mio cognome. Ho avuto l’intelligenza di puntare sul giornalismo e non sul calcio giocato, in cui mi sono fermato a livello amatoriale, dove giocavo da centrocampista centrale con caratteristiche più difensive. Anche lì facevo prevalere il cervello e la voce, comandando i reparti e coordinando la squadra, rispetto alle qualità tecniche e balistiche.

Ti emoziona di più raccontare il calciomercato o le partite attraverso le telecronache che fai per Sky?

“Mi emozionano entrambe le cose. E’ sicuramente bello raccontare un gol o comunque pensare che le tue parole possano provocare gioie o dolori ai telespettatori, invece il mercato ti mette addosso un’adrenalina diversa; quella di arrivare prima sulla notizia. Nel campo sportivo, è l’unica fase in cui ti dà grandi emozioni comunicare prima un accaduto, per esempio, dare prima degli altri delle novità sulle formazioni non dà la stessa adrenalina”

Nella tua carriera hai avuto dei modelli a cui ispirarti?

“Non ho avuto modelli in particolare, ho seguito un po’ Piccinini, Caressa e Marianella a Sky, però comunque tutti contemporanei al mio percorso professionale”

C’è qualche collega che apprezzi di più?

“Il livello è molto alto nelle televisioni satellitari e digitali, è molto bravo Riccardo Trevisani, che lavora con noi a Sky, per le altre tv posso dire Pardo e Foroni, con cui lavoravo a Sky e che adesso sono a Mediaset Premium

Quale è il ricordo più bello della tua carriera?

“Sicuramente la prima partita commentata al Mondiale, era Tunisia-Arabia Saudita ed ero con Bagni all’Olympiastadion. Poi della competizione svoltasi in Germania ho raccontato anche Messico-Angola. Il Mondiale è sicuramente il sogno di ogni giornalista, anche se non erano le partite dell’Italia”

La tua famiglia ha un rapporto profondo con la città di Napoli. Tuo padre è stato l’allenatore degli azzurri, tuo cugino è consigliere comunale. Tu come hai vissuto la relazione con Napoli durante il tuo percorso professionale?

“Purtroppo a Napoli ho vissuto poco, uno-due anni interamente. Ero troppo piccolo per capire l’importanza di quelle situazioni, mi ricordo poco di quell’esperienza. Avrei voluto essere più grande per vivere pienamente quei momenti. Da napoletano avrei voluto vivere più Napoli, invece ho apprezzato il rapporto con essa dopo, venendoci per lavoro, e quando ci sei per poco tempo, rimani coinvolto dagli aspetti positivi. Ho scoperto dei quartieri, che non conoscevo, in questi brevi periodi, vorrei conoscerla di più.

Parlando di Napoli, non possiamo fare a meno di parlare del Napoli. Cosa pensi riguardo alla campagna acquisti estiva ed ai primi risultati degli azzurri?

“Io ho dato un parere positivo già prima che cominciasse il campionato (ero uno dei pochi) perché considero soprattutto il limitato budget a disposizione di Bigon, rispetto invece a quello messo a disposizione dal presidente negli anni precedenti. Ha compiuto delle operazioni straordinarie in uscita, il Napoli è l’unica squadra che ha venduto, gli sono rimasti solo Rullo e Bucchi. In entrata è sicuramente un buon risultato l’acquisto di Cavani a condizioni vantaggiose, considero anche Dossena un innesto di quest’estate, perché fino a Giugno non era il calciatore che avevamo visto all’Udinese. Conosco poco Sosa e Yebda, però le condizioni vantaggiose mi fanno pensare che siano due operazioni molto positive; il primo a soli due milioni ed il secondo a prestito gratuito. Per Gennaio potrebbe arrivare qualcuno in difesa, se si va avanti in Europa League e se si è messi bene in campionato. In attacco si è investito su Dumitru, si aspetta Lucarelli e non credo che arriverà qualcuno. La trattativa per Maxi Lopez non mi risulta.

Nel Napoli da ormai quasi un anno lavora il reparto scouting, formato da Micheli, Mantovani e Zunino. Credi che arriverà, o a Gennaio ed a Giugno, qualche giocatore individuato dagli osservatori?

“Potrebbe arrivare qualcuno a Giugno, a Gennaio tutti ti prendono per la gola perché sanno che hai delle necessità per stare sul mercato. Per adesso si sta facendo un lavoro di monitoraggio, potremmo definirlo di “spionaggio”. Un giocatore lo devi vedere più volte, prima di essere convinto di prenderlo”

Tu, da esperto di calcio internazionale, consigli qualche giovane al Napoli?

“Consiglio Papadopoulos, difensore greco classe ’92 dello Schalke 04, e Matip, centrocampista centrale molto bravo in fase d’interdizione sempre della compagine di Gelsenkirchen. Li ho notati durante Schalke 04- Benfica, gara di Champions League. Nella squadra portoghese mi ha colpito Luiz, ma vale 22 milioni, può interessare al Real Madrid o al Barcellona, non al Napoli”

Intervista a cura di Ciro Troise

 

 

 

 

 

 

 

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