Continua il viaggio nelle scuole calcio della redazione di Iamnaples.it. Approdiamo, però, in una realtà diversa da quelle precedenti; infatti, facciamo visita all’Asc Materdei, nota fucina di talenti selezionati dall’abilità dei propri dirigenti. Intervistiamo in esclusiva il principale esponente della realtà calcistica che prende piede in un quartiere situato nel cuore di Napoli, uno di quelli dove si cresce a pane e pallone, il presidente Salvatore Pirozzi.
Ci descriva la storia ed il presente dell’Asc Materdei?
“Noi siamo nati nel 2003, una realtà che è stata fucina di grandi calciatori, un esempio su tutti Francesco Cordova. Prima la passione era più accesa e gli interessi erano alti, con il tempo tutto ciò è andato scemando. Ad un certo punto era necessaria una scossa, così abbiamo esteso la nostra realtà dal “Campo degli Scugnizzi”, luogo originario dei colori rossoblù al campo di calcio ad otto al San Gennaro. Da un paio di anni, poi, ci siamo spostati al Complesso Sportivo “San Rocco” di Capodimonte per quanto riguarda il settore agonistico. Con l’avvento del Signor Troiano, il nostro direttore generale, c’è stata una ventata di aria nuova, un tocco di maggior professionalità alla nostra organizzazione: per arrivare a determinati risultati occorre agire in un certo modo…“.
Un pregio e un difetto del vostro mondo?
“Oggi vengono a galla più gli aspetti negativi che quelli positivi. La crisi economica è sotto gli occhi di tutti e il calcio non ne è esente; anche prendere un ragazzo non è così semplice, la selezione è più minuziosa. Il vero pregio è la passione infinita per questo sport, senza di esso molte realtà come la nostra non potrebbero esistere”.
Com’è il rapporto con i genitori?
“A tal proposito con gli stessi genitori teniamo un rapporto di professionalità: abbiamo dato una linea di comportamento che anche loro devono seguire. Purtroppo ce ne sono molti che vedono i propri figli già al top, responsabilizzandoli eccessivamente”.
Collaborate con qualche società professionistica?
“Puntiamo all’organizzazione di raduni con società professionistiche, l’anno scorso ce ne sono ben dieci. Quest’anno abbiamo avuto contatti con Siena, Reggiana e Vicenza. In anteprima vi dico che da poco un nostro ragazzo classe ’96, Cristian Chiazzo, è stato chiamato dalla Juventus: è una punta molto forte tecnicamente, ne sentirete parlare…”.
Preferirebbe avere tra le mani un ragazzo ribelle ma talentuoso o disciplinato ma con qualità nella modalità?
“Ho avuto tanti ragazzi “ribelli”, molti dei quali ospitati a casa mia, poiché durante la settimana avevano difficoltà familiari ed economiche. Questo l’ho fatto perché si intravedevano grandi qualità e soprattutto un’immensa voglia di arrivare… Certo, talvolta riesci a centrare l’obiettivo, altre volte resta qualche rimpianto; è difficile costruire quando mancano le basi dal punto di vista della buona educazione, non basta avere solo doti tecniche”.
A quali campionati partecipa la A.S.C. Materdei?
“Quest’anno abbiamo partecipato al campionato Allievi Regionali, Giovanissimi Regionali, Mini giovanissimi ed esordienti, oltre ad altri tornei ufficiali della Figc”.
Quanto incide la carenza di strutture del nostro territorio nella gestione di una scuola calcio?
“Incide molto, noi ad esempio paghiamo un’ingente somma per utilizzare il San Rocco tre giorni a settimane con partite annesse. Ormai è solo la passione che ci fa andare avanti, altrimenti si mollerebbe tutto; gli altri dirigenti mi stanno dando una grossa mano”.
Che rapporti avete con la Società Sportiva Calcio Napoli?
“Abbiamo rapporti normali, l’anno scorso hanno partecipato ad un nostro raduno; quando vediamo che ragazzi talentuosi vengono soffiati da società del Settentrione proviamo molta rabbia”.
Ci racconti un po’ i vostri talenti. Il nostro portale ha descritto le gesta di Elia, classe ’94 e di Bosco (’95), facciamo un focus sui vostri migliori elementi.
“Elia tecnicamente è fortissimo, fisicamente da costruire ma con colpi da fuoriclasse; il suo ruolo è di trequartista. Bosco, il quale è in procinto di andare in un grosso club (è stato seguito dal Genoa, ndr), può giocare come esterno basso o difensore centrale, ha un fisico statuario simile a Fernandez, il difensore argentino acquistato dal Napoli. C’è un centrocampista classe ’96, Limone molto bravo, anche tra i ’97 c’è qualche elemento notevole, vedremo come si svilupperà il mercato”.
C’è qualche affare in procinto di concretizzarsi con il Napoli?
“Al Napoli piace un nostro ragazzo classe ’95, Della Corte, un esterno alto bravo tecnicamente, mi auguro che si possa concretizzare qualcosa…”.
Nel Lazio ci sono due campionati (elite e scuole calcio) per distinguere le compagini che fanno selezione a livello giovanile e le scuole calcio. In Campania invece si gioca tutti insieme in un solo torneo; sarebbe possibile imitare l’esempio laziale?
“Sarebbe un’ottima idea; nei nostri gironi c’è infatti un divario incredibile. Con la soluzione di diversificare i campionati si darebbe la possibilità anche a squadre minori di emergere e migliorare. Oggi il cerchio si stringe alle solite cinque o sei formazioni…”.
Intervista a cura di Antonio Fusco e Alessandro Sacco
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro