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Quell’assurdo tattico a centrocampo, il Napoli non perda mai la sua fisionomia precisa

Rafa deve ricordarsi la squadra vista con il Borussia al San Paolo e nella trasferta di Genova, quella che fa correre la palla più degli uomini

Allegri, si dice, lascerà il Diavolo nel 2014, arriverà per volontà di Silvio Berlusconi, Clarence Seedorf.  Il Milan è l’unica italiana in Coppa Campioni. La Juventus non può non programmare qualche centinaio di milioni di euro per l’anno prossimo, affidando gli affari a Beppe Marotta, che resta un manager di rara perizia. La Nazionale ci ha rallegrato tanto, le Coppe meno. D’incanto abbiamo riconosciuto nelle ripartenze il modulo che più si adatta alla nostra personalità tecnica e tattica. Naturalmente ognuno, auspice le televisioni, che hanno puntualmente informato gli italiani che il Napoli, con la Samp, aveva vinto……. e non perso, ha detto la sua. Ne sono state dette di cotte e di crude, Sky e Mediaset sembrano più televisioni milanesi (o padane) che nazionali e nel fare la loro parte di “bassaiole” cercano di vendere al più alto prezzo possibile la loro merce, che non è scadente.

Voglio esternare il mio dissenso per il comportamento delle televisioni nazionali che sistematicamente offendono la classe intellettuale e giornalistica del sud  ignorandola o affidandole un ruolo marginale. C’entra probabilmente una questione di “rimorchio”. Vale a dire che, chi per una ragione, chi per un’altra, quaggiù in molti procedono al seguito di qualche illustre personaggio, quando sarebbe tempo invece di guardarsi in faccia per trovare una politica comune, di respiro veramente meridionale. Ma la verità è anche che la faccia giornalistica riflette la faccia di tanta altra gente, compresa quella della nostra società maggiore, che è il Napoli e che avverte, uno evidente stato d’imbarazzo che lo sospinge a fare salamelecchi al nord e al centro.

Ma De Laurentiis, Chiavelli e compagni devono capire, che è ormai tempo di non tenere più lo sguardo volto a settentrione ma al meridione. E’ l’amicizia con Lillo Foti, con Zamparini, con il Lecce, con il nuovo Bari, con Juve Stabia e Nocerina, con il Sorrento ed il Benevento e via dicendo che ci deve interessare. Questi possono essere considerati amici. I Galliani, Agnelli  e co. sono concorrenti, simpatici, leali, ma concorrenti . Chiavelli è su questo piano meridionale che dovrebbe muoversi. Non ci consta fino ad oggi lo abbia fatto.

Mi rendo perfettamente conto che il Napoli ha molti problemi da risolvere ma non è che questi problemi possano venire risolti accentuando una impostazione di sudditanza e tardando invece ad alimentare i rapporti con Palermo, Reggina, Catania e via dicendo.

Il Napoli non gode di buona stampa nel Sud, perché del Sud se n’è sempre strainfischiato. L’augurio nostro è che trovi la voglia e il tempo per realizzarsi su questo piano.

Per farlo occorrerà anche tutta la buona volontà della sua squadra. Il calcio che le abbiamo visto praticare con Cagliari e Samp davvero ci preoccupa. Il commento poi di Benitez a queste partite non mi è sembrato dei più appropriati; perlomeno lascia sospettare equivoci colossali. Benitez s’è mostrato soddisfatto perché adesso tutti correrebbero come matti. Ma correre non significa giocare, e questo Rafa dovrebbe saperlo. La corsa è un momento del gioco, non è il gioco. Direi piuttosto che è nella corsa il più grosso difetto del Napoli attuale. Tutti si muovono ma non tutti mantengono la posizione, di modo che una fisionomia precisa della squadra non è sempre chiara. E’ sempre diversa, cangiante, insicura. Nel Napoli perfino i laterali (che sono buoni) si agitano freneticamente. Il centrocampo, così come gioca è un assurdo tattico. Il solo Inler mantiene disciplinatamente il ruolo; Dzemaili ha l’abitudine di stracciare sistematicamente la squadra in avanti. Callejon, invece, deve ritrovare la posizione a lui più congeniale, il passo. Ora, messe così le cose, con l’inquieto Insigne che ci ritroviamo, dobbiamo sperare sempre nella vena ispiratrice e realizzatrice di Higuain.

Il Napoli ha bisogno di correre di meno e restare più ancorato ad un certo reparto, che è quello di centrocampo. Rafa deve ricordarsi, per ricostruire un Napoli da scudetto, della squadra vista con il Borussia al San Paolo e nella trasferta di Genova. Quella squadra ha fatto correre la palla più degli uomini. Esplosioni offensive e non aggressioni sbadate.

La recente partita di Cagliari deve pur aver ricordato qualche altra cosuccia. Meno male che il Napoli ha Higuain in attacco. Però va detto che quando Higuain viene schiacciato sotto rete può fare ben poco, per non dire niente. Higuain “fa” quando il Napoli esprime gioco, consentendogli di partire da metà campo e galoppare in spazi liberi. Dove sono gli spazi liberi nel Napoli? Appena se ne apre uno Dzemaili si infila, escludendo dall’azione l’attaccante. Solitamente però gli spazi mancano. Il Napoli procede per passaggi orizzontali che costituiscono il divertimento delle difese avversarie; la ricerca del gol è pura avventura, per non dire accidente. La conclusione è che la squadra non riesce sempre a dare una sensazione di forza e di continuità. Sono questi i problemi che Rafa è chiamato a risolvere prontamente; ha tutte le carte in regola per farlo.

La trasferta di domenica a Verona, la posizione di classifica brillante della squadra di Mandorlini, impongono un dirizzone all’andazzo del Napoli. Il Napoli e Rafa sono ad una svolta. Speriamo che il Verona domenica, l’Atalanta in Coppa Italia il 15 gennaio e la prima di ritorno in quel di Bologna  siano quella buona. Il recupero di dieci punti alla Juve e i due alla Roma si possono ottenere solo ottenendo queste vittorie, oltre all’insidia per il terzo posto della Fiorentina.

Poi c’è il mercato: le altre cominciano a rinforzarsi: Nainggolan alla Roma; i viola che cercano un attaccante all’altezza di sostituire Gomez e Pepito Rossi e tanto altro………….

Vi aggiorneremo…………….

NANDO TROISE

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