Cambia l’allenatore, cambiano le strategie di mercato, cambiano le priorità in campo. Un domino che con l’inizio del calciomercato rappresenta il maggior spauracchio per i calciatori. Da indispensabili fino a pochi giorni prima, a elementi periferici per la nuova stagione. Le paure si amplificano quando si tratta poi di giocatori in prestito, speranzosi di un riscatto già fissato l’estate precedente. Succede in tutti i club, è successo anche alla Juventus.
Alzi la mano chi fino a pochi mesi fa pensasse che la squadra bianconera era pronta a privarsi di Alberto Aquilani. Poche, pochissime persone, anche perché era stato lo stesso direttore generale Giuseppe Marotta a rassicurare tutti circa il riscatto: “Lo acquisteremo – assicurava il dirigente bianconero – il Liverpool dovrà solo abbassare leggermente le sue pretese, accettare un’offerta di poco inferiore ai 16 milioni di euro prefissati”.
La dirigenza inglese, in realtà, ha fatto di più dopo il volo di Franco Zavaglia – agente del centrocampista – in Inghilterra. Ha fissato il prezzo di Aquilani a circa 10 milioni di euro, quasi le metà di quanto accordato la scorsa estate. In casa Juventus però, le strategie sono cambiate. Si cercano centrocampisti dalle caratteristiche diverse. Da un regista puro come Andrea Pirlo a mediani con importanti qualità in fase di rottura come Pazienza, Inler o Lassana Diarra.
Per Alberto Aquilani non sembra quindi esserci più spazio, lo certifica un’offerta non superiore ai sette milioni di euro. Decisamente pochi per un calciatore che non ha ancora compiuto 27 anni e – quando non ha problemi fisici – stabilmente nel giro della Nazionale.
L’agente, intuito il cambio di rotta della Juventus, ha subito cominciato a valutare ipotesi alternative, anche perché Aquilani non ha alcuna intenzione di tornare in Premier League: “E’ un giocatore da grandi squadre – ha dichiarato Zavaglia – se lo possono permettere in pochi in Italia. Oltre alla Juventus, penso a club come Inter, Milan e Napoli”. Chi sfrutterà l’occasione?
Fonte: TMW
La Redazione
S.D.
