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Marotta su Hamsik: ”Lo abbiamo seguito per oltre un mese. Con De Laurentiis più di dieci telefonate”

"Noi dobbiamo pensare a vincere anche in Italia, lo slovacco era perfetto, rispondeva alle nostre esigenze"

Dopo aver presentato Lemina ed Hernanes, arrivi dell’ultima ora del calciomercato, Giuseppe Marotta, amministratrore delegato della Juventus, ha parlato alla stampa ed ha fatto il bilancio sul mercato della società bianconera, analizzando attentamente anche la situazione legata a Julian Draxler: “Siamo estremamente contenti di quello che abbiamo fatto, abbiamo costruito una squadra, a nostro giudizio, vincente. Bisogna considerare quanto sia difficile fare meglio della scorsa stagione che vorrebbe dire vincere la Champions. Sono andati via tre giocatori importanti non solo per qualità tecniche e agonistiche ma anche per quello che rappresentavano da fuori, a partire dal loro incredibile palmares.

Pirlo? Difficile sostituite un un leader silenzioso come lui. Abbiamo cercato di sostituire tutti i partenti, cercando di portare qui giovani di prospettiva e giocatori di grande blasone. Inizio stentato? Avevamo bisogno di un periodo di rodaggio. Adesso abbiamo un handicap che dobbiamo colmare, ma siamo la Juventus e sono fiducioso ce la faremo. Draxler? Non è stato l’unico giocatore che abbiamo seguito. Abbiamo seguto anche Hamsik ma è passato un po’ sotto traccia. L’abbiamo seguito per oltre un mese, con De Laurentiis ci sono state più di dieci telefonate. Riguardo Draxler, avevo già detto che c’erano difficoltà oggettive. Lo Schalke è una squadra un po’ misteriosa, mancava fluidità di dialogo con loro.

La richiesta, a nostro giudizio, era spropositata. Inoltre credo che il giocatore abbia manifestato delle perplessità che hanno condizionato l’operazione. Noi cercavamo un profilo diverso, perché Draxler è un calciatore molto giovane. Il compito più difficile è sempre quello di riuscire a ad unire giocatori di esperienza a giocatori giovani. Il Fair Play finanziario? Come sempre vengono stabilite delle leggi che poi però non rendono chiare eventuali sanzioni, ci sono modi di raggirarlo. La sopravvivenza avviene attraverso il rispetto del bilancio e del management. Da questo punto di vista si spiegano alcune eccellenti cessioni fatte durante questa sessione.

E’ un anno di sacrifici, anche perché la partenza di Pirlo e Tevez hanno generato pochissimo dal punto di vista degli introiti. La Premier ad esempio continua ad arricchirsi, questo può generare altri cambiamenti sul mercato. Pogba? Proprio per questo discorso aggiungerei che, se ripetesse le stesse stagioni degli ultimi anni, probabilmente non sarebbero sufficienti 100 milioni per prenderlo. Pirlo e Tevez sicuramente trasmettevano delle certezze che però attraverso compattezza ed il gruppo possiamo riuscire a ritrovare. Rimpianti dal mercato? Alcuni nomi non sono nemmeno usciti. Hamsik era un giocatore che avrebbe fatto al caso nostro…

Noi dobbiamo pensare a vincere anche in Italia. Da questo punto di vista lo slovacco era perfetto perché rispondeva alle nostre esigenze. Non dobbiamo porci obiettivi utopistici. Anche vero che già aver trattenuto Pogba significa aver fatto un colpo. Sono arrivate offerte vicine ai 100 milioni di euro e abbiamo rifiutato. Oscar del mercato? Credo innanzitutto che sia importante mantenere una certa omogeneità nel gruppo. L’Inter ha allestito una squadra forte, cambiando moltissimo, ma adesso dovrà testimoniare la reale forza del gruppo sul campo. Roma? Normale che ci sia euforia e che ci siano festeggiamenti lì. Credo che abbiamo perso perché si è giocato ad agosto, in un momento in cui non eravamo pronti, dopo aver fatto un certo di tipo di preparazione per la Supercoppa.

Non eravamo nel nostro miglior momento quando li abbiamo affrontati. Non deve diventare un alibi ma se giochi Roma-Juve quando non sei pronto, la partita può contare fino ad un certo punto. Avevamo bisogno di tempo. La Juventus è abituata a vincere con grande margine e cercheremo di recupare questo handicap con cui partiamo. Siamo la Juve e dobbiamo farcela”.

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