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Analisi Tattica Napoli Calcio

Feyenoord – Napoli, l’analisi tattica: circolazione di palla sterile e disastro degli azzurri sulle marcature in area di rigore

partita per nulla brillante e battuta d'arresto in Champions League per il Napoli di Sarri

VERSO LA GARA –  Al “De Kuip” di Rotterdam, il Napoli affronta i padroni di casa del Feyenoord nell’ambito dell’ultima gara del girone F di Champions League, che può valere agli azzurri il passaggio dei gironi in caso di vittoria (e di contemporanea vittoria del Manchester City contro lo Shakhtar Donetsk). Contro gli olandesi, Sarri deve fare a meno di Insigne in attacco e dunque si affida a Zielinski a sinistra nel tridente offensivo, che viene poi completato come sempre da Callejon a destra e da Mertens al centro; inoltre, il tecnico dei partenopei sceglie Diawara (e dunque non Jorginho) come regista nel centrocampo con capitan Hamsik e Allan e schiera dal 1’ Maggio terzino a destra, con Hysaj dirottato dunque a sinistra e Albiol e Koulibaly confermati al centro della difesa. Nel Feyenoord, van Bronckhorst è costretto a fare a meno di El Ahmadi e Nelom e dunque imposta un 4-3-3 speculare con van Beek e Tapia al centro della difesa, con Nieuwkoop e il 99’ Malacia rispettivamente terzini di destra e di sinistra; a centrocampo, il tecnico olandese schiera Amrabat, Toornstra e Vilhena, mentre nel tridente si affida a Jorgensen – attaccante a dir poco in forma – che sarà supportato sugli esterni da Berghuis e Boetius.

 

LE CHIAVI DEL MATCH – Il Napoli si porta in vantaggio già al 2’ con Zielinski, che deposita il pallone in rete da distanza ravvicinata dopo che i difensori del Feyenoord avevano anticipato Mertens in area, ma senza spazzare via il pallone. Gli azzurri all’inizio del primo tempo premono molto sull’acceleratore, dimostrando di voler dominare la gara, e attuano un pressing altissimo sul portatore palla avversario in fase di non possesso. D’altra parte, il Feyenoord resiste alle incursioni azzurri – che calano col passare dei minuti – e contrattacca in ripartenza in più circostanze: gli olandesi siglano il goal del pareggio al 33’ con Jorgensen: l’attaccante non viene marcato adeguatamente in area di rigore da Albiol – che sbaglia nella valutazione delle tempistiche – e su cross di Berghuis batte di testa Reina. Dopo il goal messo a segno dagli olandesi – e forse anche a causa delle notizie non propriamente positive provenienti dall’Ucraina –, gli azzurri non sfruttano al meglio la circolazione di palla, che infatti risulta piuttosto lenta, e anzi compiono spesso errori elementari in fase di impostazione. Nella ripresa, gli azzurri incrementano fin da subito il proprio possesso palla, ma senza trovare verticalizzazioni che portino ad occasioni concrete. Al 60’, Sarri richiama in panchina Allan e manda in campo al suo posto Rog: Zielinski resta esterno alto e dunque Rog va a prendere il posto del centrocampista brasiliano; successivamente, il tecnico toscano sostituisce Maggio con Mario Rui, che va a posizionarsi a sinistra – con Hysaj che torna ad occupare la fascia destra, mentre van Bronckhorst manda in campo Larsson al posto di Berghuis. Al 74’, nel Napoli Ounas va a rilevare Callejon, che tatticamente garantisce sicuramente maggior equilibrio dell’algerino, ma forse meno imprevedibilità e freschezza in fase offensiva; nel Feyenoord, invece, St. Juste sostituisce Nieuwkoop dal 76’. Dopo qualche minuto, Vilhena lascia il Feyenoord in inferiorità numerica, rimediando il secondo cartellino giallo per un’entrata dura su neoentrato Ounas; nonostante l’espulsione, i padroni di casa riescono a trovare anche a ribaltare il risultato, trovando il goal del 2-1 con St. Juste, che anticipa di testa Albiol – ancora una volta lo spagnolo è colpevole in marcatura in area di rigore – e spiazza Reina. Indubbiamente il risultato del match tra Shakhtar Donetsk e Manchester City ha condizionato l’andamento del match degli azzurri – soprattutto dopo il 2-0 degli ucraini –, ma d’altra parte il Napoli non è parso brillante questa sera, con possesso palla spesso sterile, con poche occasioni limpide, soprattutto nella ripresa.

 

A cura di Mariano Menna

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