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De Laurentiis: “Non poniamo limiti, non abbiamo ancora vista niente”

Il suo Napoli ha fatto cento. Cento vittorie da quando è alla guida della società azzurra: dalla prima a Lanciano, con i gol di Pozzi ed Abate, all’ultima a Genova. Sempre fuori casa. “Le celebrazioni fanno piacere, quando si lavora a testa bassa”. Il pensiero di De Laurentiis il giorno dopo la bella vittoria a Marassi è affidato a Il Mattino. Ecco quanto evidenziato da iamnaplesi: “Contro la Sampdoria ho visto una squadra gagliarda, nei primi venti minuti i nostri giocatori sembravano cyborg. Mi sono entusiasmato davanti al televisore. Tra le cento vittorie ottenute fino ad ora comunque, non ce n’è una più bella, ma un momento che rimarrà indelebile: il passaggio dalla B alla tanto desiderata serie A. Un ricordo che ancora mi mette i brividi”

TIFOSI – “La loro passione mi aiuta a superare la stanchezza e le difficoltà. E’ chiaro che non tutti possono pensarla allo stesso modo, ma il loro amore per il Napoli è talmente grande e inesauribile da rendermi orgoglioso. E mi regala la forza di fregarmene di chi non capisce i problemi di questo calcio che potrebbe invece trovare nuova linfa. Non dobbiamo mai porci limiti, non abbiamo ancora visto niente. Napoli è una città unica: il calcio qui è estremamente importante e noi siamo un club in crescita ed in costante evoluzione. La società è risorta dalle ceneri, e forse è ancora troppo giovane per aver soddisfatto tutte le aspettative. Severità nella città? Ma no, nel calcio tutti sono allenatori. Se dovessi ascoltare venti tecnici o due mila tifosi scoprirei che ognuno di loro mi suggerirebbe cose diverse. E allora è meglio rispettare i ruoli: se scelgo un allenatore, devo seguirlo e preservarlo. Salvo poi rimuoverlo solo per il bene del Napoli”

MAZZARRI – “C’è un motivo se l’ho voluto fortemente. Tra di noi c’è feeling, mi piace la sua professionalità, la disciplina e la chiarezza. E lui stesso le pretende da tutti: calciatori e manager. E’ un lottatore come me, non molliamo mai e anzi forse ci piacciono le situazioni più complesse. Contro il Chievo sarà durissima. E di solito poi, dopo una vittoria c’è sempre un pò di rilassamento: per questo vorrei trovare domani sera un San Paolo pieno di tifosi pronti ad aiutare la squadra in questo momento delicato e a farle capire di dover confermare quanto di buono fatto a Genova”

SQUADRA FEMMINILE – “Confermo l’idea di voler formare una squadra femminile. Ho anche discusso con Moratti di creare un campionato professionistico con Napoli, Inter, Juventus, Milan e così via: in Italia le donne sono trentasei milioni, è assurdo ignorarle”

QUAGLIARELLA-PLATINI-MARADONA – Sul primo: “Cedendolo in prestito alla Juventus ci ho rimesso dei soldi. Mica ci ho guadagnato. Però non esistevano più i presupposti perchè giocasse serenamente nel Napoli, e così ho trovato una soluzione. Lui è un calciatore di assoluto valore, ma in queste condizioni il suo patrimonio si sarebbe svalutato“. Sul secondo: “Ho incontrato Platini sabato a Capri. Abbiamo parlato tanto e sia chiaro: non sono mai stato contro l’Europa League, ma gli ho spiegato che a mio avviso le retrocessioni dalla Champions non sono logiche. L’anno scorso l’Atletico Madrid ha conquistato l’Europa League venendo dalla manifestazione maggiore: che senso ha? E allora gli ho proposto di sostituire le due competizioni esistenti con una sola, nuova, riservata alle prime otto di ogni campionato europeo. Mi ascoltava intrigato”. Infine, un passaggio su Maradona e la sua festa per i cinquant’anni: “Sono pronto ad accoglierlo a braccia aperte, ma non credo che la sua festa possa essere organizzata in un batter d’occhio. Maradona è Maradona, tutto deve essere perfetto affinchè possa tornare a Napoli. Bisogna preservarlo da mille problemi che vanno dal Fisco alla sicurezza. Io direi: creiamo un comitato, che sarei anche felice di presiedere, e studiamo con Bagni ogni aspetto del suo ritorno. In modo che la festa sia davvero tale”

 

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