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Maggio: “Il nostro segreto è il gruppo”

“Il segreto di questo Napoli è il gruppo”. Christian Maggio in una intervista esclusiva sul sito ufficiale racconta il suo momento, le emozioni di questo lusinghiero e felice inizio stagione e snocciola le ambizioni e le sensazioni che si vivono all’interno dello spogliatoio azzurro

Christian, che bilancio trai da questa prima parte di stagione?

“Sicuramente positivo. Pensarlo meglio questo avvio era difficile. Siamo lanciati in campionato e ben messi in campo europeo. Abbiamo la qualificazione del girone ancora tutta da giocare, siamo dietro al Liverpool e dovremo affrontarlo due volte in pochi giorni. Ma, al di là dei risultati, ci sentiamo bene, siamo fiduciosi del cammino intrapreso e siamo consapevoli dei nostri mezzi. Le prestazioni ci danno certezza e conforto e siamo soddisfatti soprattutto per il gioco espresso”

Con la Roma hai giocato una delle tue più belle partite. Che momento stai vivendo?

“Mi sento bene e mi sto avvicinando gradualmente al top della forma. Devo dire che all’inizio, dopo le fatiche del Mondiale, ci ho messo un po’ a carburare, ma era un aspetto anche fisiologico avendo saltato parte del ritiro. Sto lavorando benissimo con lo staff tecnico ed i risultati cominciano a vedersi. Con la Roma mi sono espresso bene, mi sentivo sostenuto dalla condizione e soprattutto ciò che conta è essere riusciti a battere una squadra così forte. Il Napoli non ci riusciva da oltre 13 anni e per noi è stata una grande soddisfazione. Ecco, un’altra prerogativa di questa squadra è che in questi anni stiamo riuscendo ad abbattere tutte le statistiche ed i tabù..”

Il Napoli sta raccogliendo elogi anche all’esterno e creando entusiasmo tra i tifosi. Adesso però bisogna confermarsi a questi livelli..

“Sì, è chiaro. Come ci dice sempre Mazzarri: il difficile arriva adesso. Non siamo più una sopresa, le avversarie ci studiano e ci aspettano. Ma noi dobbiamo solo pensare a noi stessi, restare concentrati sul lavoro da fare in settimana, applicare le idee e l’atteggiamento tattico che ci indica il tecnico e non guardare al di fuori del nostro ambiente. Sinora questo orientamento sta dando i suoi frutti e bisogna proseguire così. E’ chiaro che il calcio è fatto di periodi, ma noi dobbiamo essere pronti a fronteggiare ogni ostacolo e dimostrare che possiamo giocarcela con tutti. Di certo l’entusiasmo dei tifosi ci fa piacere e ci dà tanta energia. Napoli è una piazza unica, ci trasmette passione e sarebbe bellissimo un giorno regalare qualcosa di importante a questa città”

Qual è il segreto di questa squadra?

“Il gruppo. Non c’è dubbio. Il valore aggiunto ce lo conferisce l’unione e la solidità di questa rosa. Molti di noi sono insieme da anni, stiamo crescendo e maturando l’uno al fianco dell’altro. Conoscersi, in campo ed anche fuori, è sicuramente un gran vantaggio. La Società è stata brava a creare un progetto, a formare una base solida sulla quale costruire e alla quale aggiungere tasselli anno per anno. La dimostrazione più evidente è l’inserimento dei nuovi arrivati che subito si sono integrati nei nostri meccanismi. Questo significa che, al di là di chi va in campo e di chi gioca di più o di meno, qui c’è un gruppo che ti mette nelle condizioni di esprimerti al meglio”

Mazzarri predica sempre calma e non guarda la classifica. Voi come la vivete, invece, nello spogliatoio?

“Uguale a lui. La nostra mentalità è esattamente quella del mister. Noi non possiamo permetterci di pensare come una squadra di alta classifica perché significherebbe non essere realisti. Ci godiamo questo momento felice, ma sappiamo che qualsiasi rilassamento lo potremmo pagare a caro prezzo. Quindi restiamo concentrati sulla singola partita e procediamo senza guardare troppo lontano, pur con la voglia e l’ambizione di voler arrivare quanto più in alto sarà possibile”

Qual è stata la partita più emozionante di questo primo scorcio di stagione?

“Beh, a Genova con la Samp è stata forse una vittoria che ha segnato una prima svolta, in un match molto bello e incerto. A Cesena pure abbiamo vissuto un crescendo esaltante e lo stesso dicasi per il successo attesissimo con la Roma. Però onestamente, se dovessi scegliere io, direi che mi ha emozionato la rimonta di Bucarest. Dopo un quarto d’ora eravamo sotto di 3 gol. Una cosa che non avevo mai vissuto. Lì si è visto lo spirito del gruppo. Penso che sarebbe morta qualsiasi squadra, il Napoli invece addirittura la poteva vincere per la mole di occasioni create. Quella partita ci ha dato ancora più fiducia nei nostri mezzi”

Ad Ottobre dell’anno scorso segnasti due gol decisivi che siglarono le prime due vittorie dell’Era Mazzarri. Magari stavolta il primo urlo te lo riservi per il Liverpool o per il Milan..

“Sì, mi ricordo benissimo la rete al Bologna nel finale, al debutto di Mazzarri. E poi sfatammo il tabù trasferta con un altro gol mio nel finale di Firenze. Furono momenti decisivi per cominciare la grande risalita. Questo è l’elemento importante: che la squadra vinca. Personalmente non nego che il gol mi fa piacere e se il primo arrivasse col Catania sarebbe bellissimo lo stesso. Ogni partita ha un valore a sè. Ci aspettano 8 giorni di fuoco alla ripresa: Catania, Liverpool e Milan. Sarà un altro mini ciclo importantissimo. Ci giochiamo tanto e ciò che conta sarà riuscire a trarre il massimo in termini di gioco e risultati”

La Nazionale. Capitolo che ritieni ancora aperto..

“Sì, ci credo e ci spero, come è anche giusto che sia. Però non è un pensiero prioritario al momento. Voglio dare tutto con il Napoli e vivere questa spledidia stagione al massimo. Poi si vedrà. Conosco Prandelli, l’ho avuto come allenatore a Firenze, e so che è una persona serissima ed un tecnico di grande spessore. Però il mio azzurro adesso è quello del Napoli, la Nazionale passerà da ciò che saprò dimostrare con questa maglia addosso”.

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