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“Il più forte della A” secondo Spinelli. Paulinho, attaccante “di mare” esploso a Sorrento‏

“E’ l’attaccante più forte della Serie A”. Si sa, Spinelli è un presidente folkloristico, uno a cui piace vivere il calcio come una volta, senza quel pseudo politicaly correct che sembra aleggiare attorno a figure più “blasonate” del parco presidenti italiano. Ed anche in vista di Napoli – Livorno il presidente amaranto non ha voluto tradire la sua fama, eleggendo il suo Paulinho ad attaccante più forte del torneo.  Ad onor del vero l’intervista continuava con una specificazione riguardante i napoletani di Sorrento che hanno potuto apprezzare in pieno le qualità del ragazzo, in quanto proprio in Campania Paulinho ha vissuto una metamorfosi che l’ha trasformato da semplice giocoliere brasiliano ad attaccante duttile e completo, non il migliore della Serie A, come detto da Spinelli, ma certamente uno dei più decisivi. Ma andiamo con ordine.

Paulinho, al secolo Paulo Sergio Betanin, nasce a Caxias do Sul, città vicino alla più famosa e celebre Florianopolis. È però a quest’ultima città che è legata la sua infanzia. Importante meta turistica per ricchi, Florianopolis accanto ai lussuosi alberghi offre anche tutte le tipiche contraddizioni della città di mare. Paulinho comincia così a muovere i primi passi nella Juventude, mettendosi in mostra come una discreta seconda punta. Riesce in breve tempo a farsi adocchiare da club europei. Un terzetto del Livorno, formato dall’allora DS Silvano Bini, dal capo osservatori Eugenio Vincenti e dal DG Elio Signorelli, rimane molto colpiti dalla sue qualità. Durante un provino al Picchi mostra enormi potenzialità, ma in un certo senso fatica ad esprimerle. C’è però un grande problema, Paulinho è extracomunitario e non può essere tesserato. Ed ecco che da una minuziosa opera di ricostruzione delle sue discendenze spunta un nonno vicentino. A questo punto serve una residenza in Italia. Ed è così che il Capo Ossevatore Eugenio Vincenti si offre di metterlo sotto la sua residenza (cosa che dura tutt’ora). Paulinho così è pronto per muovere i primi passi in Italia, ma l’inizio è tutt’altro che incoraggiante. Le prime tre stagioni a Livorno sono da dimenticare: 35 presenze e sole 2 reti. Molti lo giudicano inadatto al calcio italiano. Troppo fumoso, troppo evanescente, non vede mai la porta. Il Livorno però crede in lui, e così decidono di mandarlo in B, al Grosseto. Anche qui una mezza delusione. Pur giocando quasi sempre da titolare segna solo 2 gol. L’anno successivo è di nuovo a Livorno, 14 presenze senza mai esultare. Anche in Toscana c’è qualcuno che comincia perdere la pazienza. I tifosi cominciano a bersagliarlo, e tutto fa presagire che Paulinho sia la classica promessa incompiuta.

Ormai a 23 anni compiuti arriva il momento dell’ultimissima occasione. Ancora un prestito, stavolta a Sorrento, in Lega Pro. Ed è proprio qui che avviene la metamorfosi di Paulinho. Impiegato non più come seconda punta, ma come prima, Paulinho si scopre anche finalizzatore. In due stagioni in costiera segna la bellezza di 39 reti, di cui 24 il secondo anno, quando riesce ad essere capocannoniere e a portare il Sorrento ai play-off per la promozione in B, sfumata in semifinale contro il Verona di Mandorlini. Ormai l’immaturo fromboliere brasiliano è definitivamente diventato uno spietato killer sotto porta ma allo stesso tempo una prima punta atipica, capace di fare molto movimento e di dare pochi punti di riferimento alla difesa avversaria. A Sorrento, città di mare come Livorno e come Florianopolis, arriva anche un passo importante anche per la sua maturazione personale. Paulinho si sposa ed ha un figlio, cosa che lo aiuta molto anche dal punto di vista caratteriale. Arriva quindi il momento di tornare a Livorno, pronto a smentire tutti coloro che lo criticavano. Due stagioni da protagonista, 13 gol il primo anno e 20 il secondo. L’ambiente adesso gli sorride, lo rivaluta. Il momento più importante della sua seconda vita livornese arriva con i play-off per il ritorno in Serie A, tanto atteso dalla piazza. Alla vigilia delle gare decisive, Paulinho però sembra essere giù di morale, non al massimo dal punto di vista psicologico, con la testa altrove. La moglie e il figlio non sono residenti in Italia, si paventa un ritorno in Brasile per mettere a posto tutto dal punto di vista burocratico. È ancora una volta Eugenio Vincenti a prendere in mano la situazione, mettendo sotto la sua residenza ( e quindi anche quella di Paulinho) sia la moglie che il figlio. Libero da pensieri, Paulinho ha così modo di trascinare nei play-off il suo Livorno. Tra semifinale e finale segna la bellezza di 3 gol, riportando i suoi in Serie A, e attirando su di se l’interesse di diverse squadre, tra cui la Roma, il Sunderland e lo Shaktar Donetsk. Club pronti a offrire un ingaggio nettamente superiore rispetto a quello garantitogli da Spinelli. Paulinho però declina, si trova bene a Livorno, ha trovato la sua dimensione, come dimostrano i 3 gol messi a segno in questo inizio di torneo. Già, Livorno, città di mare, come Florianopolis, come Sorrento. Città ideali per uno come lui.

Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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