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230 mila euro per telecamere più “potenti” al San Paolo

Previsti anche occhi elettronici accanto ai tornelli

Sarà rifatto l’impianto a circuito chiuso del San Paolo: il Comune, infatti, ha recepito le richieste avanzate da Procura e Questura. Lo stanziamento dei fondi (circa 230.000 euro) è già stato deliberato, i primi sopralluoghi tecnici sono già stati fatti. Un paio di mesi, auspicano gli investigatori, e ci sarà uno strumento più efficace per rendere la vita difficile ai criminali che frequentano lo stadio. Perché questo campionato si annuncia particolarmente difficile dal punto di vista dell’ordine pubblico: oltre ai motivi di tensione «nazionali» (la tessera del tifoso, per esempio) ci sono quelli che nelle ultime settimane caratterizzano i rapporti tra i tifosi napoletani e il presidente De Laurentiis: la cessione di Quagliarella, la campagna acquisti deludente, il timore di perdere l’ultimo gioiello della squadra, Cannavaro. Già dopodomani, quando si giocherà la prima partita in casa, potrebbero esserci i primi problemi: preoccupano i manifesti affissi qua e là in città, nei quali gli ultrà ammoniscono De Laurentiis: «Aurelio, il Napoli non è il tuo film». L’impianto di telecamere attuale, sottolineano in Questura, è soddisfacente, ma i miglioramenti previsti dal progetto consentiranno agli specialisti della Digos di lavorare meglio e più velocemente. Oggi, per esempio, le uniche immagini utilizzabili per vedere in maniera chiara i volti dei facinorosi sono quelle ottenute con lo zoom. Presto, invece, tutte le immagini registrate avranno una risoluzione altissima. Saranno finalmente installate telecamere anche in prossimità dei tornelli, punto debole dello stadio. Nonostante le difficoltà logistiche e i controlli, infatti, nelle giornate di particolare ressa c’è chi riesce ad oltrepassarli. Ma non solo: in questo modo, gli investigatori disporranno delle immagini ravvicinate di tutti quelli che entrano nello stadio. Una risorsa utilissima per le comparazioni e le individuazioni dei facinorosi. Sono miglioramenti sollecitati da tempo dal procuratore Giovanni Melillo, nell’ambito di una strategia finalizzata a perseguire in maniera rapida ed efficace i «crimini da stadio». Con lo stesso obiettivo era stato istituito, nei mesi scorsi, un pool specializzato in questi reati. Intanto, fuori agli uffici postali continua ad essere distribuita la «tessera del tifoso» per poter seguire la squadra in trasferta. Cinquemila quelle già sottoscritte.

LA REDAZIONE
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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