Fuori uno: perché la dea sarà pure bendata, però quando vuole sa vederci benissimo e giocare con il destino. Fuori Vargas: distorsione di primo grado alla caviglia destra, quindici giorni da spettatore, niente Fiorentina, niente Chelsea, niente Inter e niente turn-over né totale, né parziale. Fuori due, almeno due: dolorini per Lavezzi, che inducono a meditare sull’opportunità di un azzardo. E poi fuori tre: perché ora bisogna cambiare, avendo la madre di tutte le partite alle porte, con un san Paolo che già sembra un catino. E allora, fuori tre e forse anche quattro, rispetto al Chievo, però rimettendo assieme un Napoli di spessore, che possa inviare bacioni da Firenze al campionato.
DIFESA – Cannavaro c’è, bello tonico, rinfrescato, riposato dalla giornata di squalifica e preservato dal freddo e dal gelo dell’altra sera: lui torna, non c’è problema e non c’è mistero, in un settore che si rimodula per la circostanza. Britso ha appena ricominciato, poi ha dentro il sacro furore di chi non vede l’ora (e mezza) di divertirsi ancora, e resterà a sinistra, la zona solitamente occupata da Aronica, che invece può tirare il fiato, dovendo cominciare a pensare ai blues. E a destra, ballottaggio Campagnaro-Grava, con l’argentino favorito: martedì c’è un altro appuntamento e rodarsi conviene.
CENTROCAMPO – Cosa fare di Gargano? Gioca, corre, sorride: se la spassa, insomma, dopo aver dovuto resistere per un po’ a qualche pregiudizio. L’intoccabile, però, sta tirando il carro come un matto ed a Firenze, quando al rintocco del big ben edizione partenopea mancheranno 96 ore, varrà la pena di rifiatare. Dunque, in mezzo, la coppia svizzera Inler-Dzemaili è la più accreditata per reggere le sorti del gioco e dell’interdizione. E, sugli esterni, Maggio rispolverato a destra e Dossena riconfermato a sinistra, dopo i novanta minuti a tutto gas con il Chievo.
ATTACCO – Quattro tenori e tre posti, un’opzione in meno (quella di Vargas) e poi le riflessioni che si impongono, con tanto di tabellino delle ultime gare tra le mani: Pandev ha giocato uno scorcio di partita, lunedì sera, e quindi sembra potenzialmente un titolare per il «Franchi», al cospetto di Delio Rossi, un «maestro» per lui, però anche uno dei suoi estimatori più convinti. Due maglie ancora: una sembra possa restare saldamente sulle spalle di Hamsik, trequartista o centrocampista o incursore e sempre ago della bilancia; e l’altra, pare più di Cavani che di Lavezzi, avendo l’argentino accusato un lieve risentimento ai flessori della coscia destra. Sino a venerdì peraltro c’è la possibilità di recuperare, non c’è intenzione di rischiare.
LA GIORNATA – Il Chievo è dimenticato e, al mattino d’un martedì che già ha il sapore di un’antivigilia, allenamento di scarico per chi ha giocato, con corsetta leggera; per chi è rimasto ai margini, una classica partitella per avvertire il senso dell’agonismo e, magari, per candidarsi. Firenze è prossima.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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