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Al Napoli non basta fare un gol

Gli azzurri pagano l'assenza di Lavezzi. Inler non convince in cabina di regia

NAPOLI – Un palo di Cavani, un gol annullato a Pandev (decisione molto dubbia), un salvataggio sulla linea di Comotto e un paio di interventi super di Antonioli. Il Napoli ci prova in tutte le maniere ma non riesce a sfondare la diga, ordinata e strenua, eretta dal Cesena. Terzo pareggio nelle ultime quattro gare, per il Napoli si allontana sempre di più la zona Champions confermando il suo trend negativo con le piccole. Per i romagnoli, privi di alcune pedine importanti, una buona boccata d’ossigeno.

 
QUANTE NOVITA’

– Mazzarri e Arrigoni presentano formazioni ricche di novità: il primo, obbligato dalla squalifica di Lavezzi e dalle condizioni non ottimali di Cannavaro, decide di dare un turno di riposo anche ad Hamsik schierando al suo posto Dzemaili. Rientrano in compenso altri titolarissimi quali Cavani, Maggio, Inler; Arrigoni, invece, opta per il turn over preferendo destinare tutte le risorse per la prossima gara interna, quella con il Catania. Nel Cesena restano fuori Mutu e anche gli ultimi arrivati dal calcio mercato di gennaio, Iaquinta, Del Nero e Santana. Cambia anche l’atteggiamento tattico. Il tecnico dei romagnoli si dispone a specchio rispetto all’avversario ma il suo è più vicino ad un cinque-tre-due, votato più a chiudere gli spazi che a proporsi. Il Napoli cerca di trovare il varco giusto per insidiare Antonioli, il Cesena si chiude a riccio. Alla formazione di Mazzarri manca il guizzo per creare superiorità numerica e manca la rifinitura sulla trequarti. Prova Pandev ad indossare l’abito del rifinitore ma i servizi peccano di precisione. Si muove tanto Cavani sul fronte offensivo ma non c’è coordinazione con i compagni di reparto.

 
SENZA LAVEZZI

– Emerge ancora di più, al cospetto di difese superabbottonate, l’importanza del gioco di Lavezzi. Con l’argentino in campo, il Napoli riesce comunque a creare pericoli e spazi nell’area avversaria. Senza di lui, la squadra fatica a trovare gli affondi necessari per creare un’occasione da gol. A questo s’aggiungano i disagi di Inler a dettare gioco in cabina di regia e a cambiare campo per cui a Cavani e Pandev ma anche a Maggio e Dossena non resta che prendere iniziative personali a discapito della manovra collettiva. Con il passare dei minuti, il Cesena, che fuori casa aveva sempre subito gli avversari, prende coraggio, si difende senza affanno grazie alla copertura dei centrocampisti e di tanto in tanto prova a distendersi con Malonga e Rennella. Le uniche emozioni del primo tempo le regala Pandev che impegna Antonioli con un tiro velenoso dalla media distanza.

 
L’ASSALTO

– Dopo l’intervallo, Mazzarri decide di lanciare subito nella mischia Hamsik. Esce Inler, mentre Dzemaili si allinea con Gargano. E’ un Napoli decisamente più efficace in fase d’attacco. Acquista maggiore forza penetrativa con gli inserimenti dello slovacco. E al Cesena, che perde anche Moras per infortunio, non resta che abbassare ancora di più il baricentro per frenare le incursioni del Napoli. Al 12′ Cavani su cross di Dossena centra il palo di testa con Antonioli battuto. E questo è il chiaro segnale che quest’anno la dea bendata ha deciso di voltare le spalle alla formazione partenopea. E allora Mazzarri inserisce Zuniga per Britos, poi toglie anche Dossena per Vargas. Il Napoli si dispone con una difesa a quattro, è tutto spinto in avanti mentre Arrigoni si spende anche l’ultimo cambio inserendo Martinez per Malonga. L’assalto dei padroni di casa è furibondo. I partenopei attaccano a testa bassa pur esponendosi a qualche rischio di troppo. Ed al 33′ Pandev arriva vicinissimo al gol trovando un Antonioli che si supera nella deviazione in extremis.

 
IL FINALE

– Gli ultimi dieci minuti si giocano sul filo della tensione e dell’ansia. Il Cesena trova spazi invitanti per arrivare dalle parti di De Sanctis. E Arrigoni dalla panchina si sbraccia per incitare i suoi ad osare. Più di una volta Rennella e compagni si affacciano minacciosi nell’area del Napoli. Ma i partenopei non demordono ed al 43′ l’occasione più clamorosa: Pandev libera Cavani in area: respinta di Antonioli al primo tentativo, riprende l’attaccante e sulla linea, a portiere battuto, respinge Comotto di testa. Non è annata. In recupero va anche in gol Pandev ma l’arbitro annulla con una decisione contestata.

 

Fonte: Corriere dello Sport

 

La Redazione

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