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Brasile- Italia 4-2: Azzurri caparbi, ma passano i padroni di casa

Maggio colpisce la traversa sul 3-2, poi Fred chiude i conti. Arbitraggio amatoriale di Irmatov

Italia bella a metà- Una sconfitta agrodolce quella della banda Prandelli a Salvador de Bahia. Il 4-2, alla fine, è un risultato forse troppo largo per quanto emerso in campo: un pareggio azzurro non avrebbe di sicuro destato scandalo, ma il Brasile padrone di casa è pur sempre il Brasile e, mettici un arbitro che ne combina di cotte e di crude, un Italia comunque rimaneggiata (dopo 30′ Prandelli ha già usufruito di due cambi), un Buffon non ineccepibile e non ultima la classe dei brasiliani, e questo risultato all’apparenza quasi senza storia si dimostra figlio di un match equilibrato, ben giocato da ambo le parti ed emozionante. Se Balotelli riesce da solo a fare a sportellate con chiunque gli capiti difronte, nota dolente della serata e, più in generale, di questa Confederation è una difesa che subisce troppo. Anche oggi Chiellini (che poi si riscatterà col gol di destro del 3-2) e Bonucci non sono sembrati nella loro migliore giornata. Alla fine anche un pareggio, per quanto meno deleterio dal punto di vista del morale, non avrebbe cambiato i fatti: Brasile primo ed Italia che, a meno di un miracolo che manco il nigeriano più devoto potrebbe mai prevedere, incontrerà in semi-finale i Campioni di tutto della Spagna. Ma guai ad alzare già da ora la proverbiale bandiera bianca: non siamo mica Thaiti o la Nigeria.

Bravo Maggio– La nostra nazionale, anzi, ha dimostrato anche oggi un carattere da fare invidia a chiunque. Il primo tempo è di marca verdeoro. I palleggiatori brasiliani riescono ad ottenere un certo dominio territoriale che, però, raramente riesce a sfociare in azioni pericolose per la porta dell’inizialmente attento Buffon. Al 26′ Prandelli effettua il primo cambio, di natura tattica: via un impalpabile Montolivo, dentro quel Giaccherinho che alla Juve fa panchina, ma in nazionale diventa quasi un brasiliano (e di qui l’allitterazione sudamericana). Dopo 4′ un’altra tegola in casa azzurri: Abete, fino ad allora ineccepibile sul tanto talentuoso quanto antipatico (ci riferiamo, ovviamente, alla circoscrizione del terreno di gioco) e simulatore Neymar, cade male in un contrasto proprio con l’ex Santos e lascia il campo al napoletano Maggio. Rispetto al terzino rossonero, il fluidificante azzurro ha una falcata più impetuosa nel lungo, ma può andare in difficoltà se puntato da un brevilineo come il “10” verdeoro. Di fatti la prima azione che vede protagonisti i due si conclude con un fallaccio dell’ italiano. Alla lunga, però, tutta questa disparità di passo non si fa sentire più del dovuto e anzi, nel finale, Maggio risulta essere uno dei più propositivi del suo undici. Una sfida nella sfida, quella di stasera, che profuma della prossima Champions: come antipasto non c’è da lamentarsi.

Dante gol- La gara sembra avviarsi a 45′ di perfetto equilibrio, fino a quando un altro neo-entrato, l’idolo di casa Dante (difensore più fioretto che sciabola del Leverkusen) devia in porta, in posizione di off-side, una corta ribattuta di Gigi Buffon su  un colpo di testa di Fred. E’ solo il primo degli ahinoi tanti, troppi, errori del fischietto uzbeko. Si va negli spogliatoi con un risultato tuttavia giusto. Il Brasile ha fatto qualcosina in più.

Giaccherinho show– La ripresa, come spesso accaduto in questa Confederation, inizia in quinta per gli azzurri e così al minuto 51, Giaccherini, lanciato sulla destra da un tacco acrobatico di Mario Balotelli, s’infila nel fianco mancino della difesa verdeoro e, anziché tentare l’assist per qualche compagno meglio piazzato in area, s’inventa un diagonale di chirurgica precisione che rimette tutto in gioco. Passano 4′ e il signor Irmatov, sorridente ma forse poco incline alla direzione di certe gare, ne combina un altra: Neymar punta Maggio e cerca il contatto, l’uzbeko abbocca e concede ai verdeoro una punizione dal limite a dir poco appetitosa. Neymar si porta sulla palla e beffa Buffon che credeva in un tiro a giro sulla barriera con un lob sul palo del (raramente) non ineccepibile numero 1 della Juventus. L’Italia non ci sta e tira fuori un gran carattere, che si evidenzia soprattutto nelle giocate di Giaccherini, Balotelli, De Sciglio e di un indomito Candreva, tra i più in forma dei nostri. A volte, però, il calcio è ingiusto e così, invece di un meritato pari italiano, arriva il doppio vantaggio dei padroni di casa: Fred diventa Balotelli e, raccogliendo un pallone alto al limite dell’area, devasta Chiellini in contrasto aereo, si aggiusta il pallone sul sinistro e trafigge Gigi Buffon. Corre il minuto 66′. Molte compagini, in occasioni del genere, avrebbero gettato la spugna, ma l’Italia di Prandelli sa bene che le gare finiscono al 90′ e così, su azione d’angolo, Chiellini si fa perdonare dell’errore precedente e insacca il 3-2 della speranza. Anche questa azione di gioco (nata da un angolo di Diamanti) è tuttavia condizionata dall’arbitro, che prima ferma il gioco per fallo di Dante su Balotelli in area, poi decide di applicare il vantaggio quando nota che Chiellini ha fatto gol. Oggi le comiche.

Addio, sogni di gloria- C’è tempo, e come, per una remuntada più affascinante che utile (per arrivare primi bisognava vincere) ma la frustata di testa di Christian Maggio si stampa sulla traversa (minuto 84′) e per quanto propositivi, gli azzurri non riescono a sfruttare le buone azioni corali imbastite grazie al movimento di Giaccherini ed El Shaarawy (subentrato ad un Alino Diamanti così così) tra le linee. All’ 88′ Fred mette la parola fine sulla gara di Salvador de Bahia con un tap-in ravvicinato che vale la doppietta personale. L’azione nasce da una palla persa a centrocampo da Giaccherini, che non salta l’instancabile frangiflutti Luiz Gustavo e permette a Marcelo di calciare verso la porta italiana. Il piazzato del madridista non è un granché, così come la risposta di Buffon che permette all’ex Lione di chiudere il match. Prestazione altalenante dei nostri, ma la serata non è da buttare. Ora c’è la Spagna da affrontare e chi ha qualcosina in più da perdere tra le due selezioni è di sicuro quella iberica.

Brasile- Italia 4-2. Ecco il tabellino del match con i voti di IamNaples.it:

Brasile (4-2-3-1): J. Cesar 6; D. Alves 6, D. Luiz 6 (34′ Dante 6.5), Thiago Silva 6, Marcelo 5.5; Hernanes 6, L. Gustavo 7, Hulk 6 (76′ Fernando 6), Neymar 6.5 (69′ Bernard 6.5), Oscar 6.5; Fred 7. All.: Scolari 6.5

Italia (4-2-3-1): Buffon 5; Abate 6 (30′ Maggio 6), Bonucci 5.5, Chiellini 5.5, De Sciglio 6; Aquilani 5.5, Montolivo 5 (26′ Giaccherini 7); Candreva 6.5, Diamanti 5.5 (72′ El Shaarawy 6), Marchisio 6; Balotelli 6.5. All.: Prandelli 6

Arbitro: Irmatov (Uzbekistan) 3.5

Marcatori: 45′ Dante (B); 51′ Giaccherini (I); 55′ Neymar (B), 66′ e 88′ Fred (B); 71′ Chiellini (I).

A cura di Mirko Panico

 

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