Finalmente domenica! E finalmente alle ore 15.00. Dopo tanti anticipi e posticipi la gara del S.Elia osserverà, per la prima volta in questo campionato, l’orario “regolare”. Ad attendere gli azzurri un Cagliari carico e lanciato più che mai, dopo il pareggio interno a reti inviolate contro il Siena. Undici punti per gli isolani, che stazionano, insieme alla Lazio, alle spalle di Juventus e Udinese, con una sola sconfitta patita al Renzo Barbera di Palermo.
Una bella sorpresa questo Cagliari, agli ordini di Massimo Ficcadenti, giunto ad agosto a sostituire Donadoni, che aveva guidato anche gli azzurri da aprile a ottobre del 2009, esonerato da Massimo Cellino ancor prima che iniziasse la stagione 2011-2012. A disposizione del tecnico ex Cesena un organico al completo, che ieri ha svolto un lavoro prevalentemente atletico e di esercitazioni difensive, e che ha visto anche il rientro di Moestafa El Kabir. L’attaccante marocchino in partitella odierna ha segnato una rete insieme a Nenè. Il brasiliano, ospite dei bambini dell’Istituto Comprensivo “Puxeddu” di Villasor, ha dichiarato a proposito del Napoli: “Hanno grandi campioni come Lavezzi e Cavani. Non credo risentiranno della fatica della partita col Bayern”. Parole di stima in un clima, invece, molto agguerrito, con una squadra di casa che si prepara meticolosamente in vista di un match sentitissimo, ricco di aspettative. Il S. Elia sarà traboccante, superato il 60% della sua capienza, per un incontro atteso molto di più che con Inter, Milan e Juventus. La rivalità tra le due formazioni, è davvero accesa, soprattutto da parte isolana, al punto tale che pare Ficcadenti sia stato convocato da Cellino, insieme alla squadra al completo, per caricare tutto l’ambiente in modo speciale in vista della sfida contro l’”odiato” Napoli. Una rivalità che affonda le sue radici in un episodio datato 1997: uno spareggio per restare in serie A disputatosi proprio al S. Paolo, tra i rossoblù ed il Piacenza, quando sulla panchina emiliana sedeva Bortolo Mutti, in procinto di passare all’ombra del Vesuvio. I napoletani scelsero di parteggiare per il Piacenza di Pasquale Luiso, cresciuto tra Aversa ed Afragola, e i cagliaritani non la presero molto bene. Le cronache di quel giorno parlano anche di una storia di scontri tra le tifoserie, che purtroppo si è ripetuta più volte. L’origine della discordia fu il gesto dell’ombrello dell’ex Daniel Fonseca, dopo un’espulsione rimediata nel 1992, e i conseguenti scontri al porto di Cagliari tra le due tifoserie. Poi arrivò lo spareggio del ’97, un’altra battaglia, che nel seguire degli anni ha prodotto anche ostilità extracalcistiche, come l’opposizione di un gruppo di ultras cagliaritani all’aiuto espresso dalla Sardegna per risolvere l’emergenza rifiuti nel 2008.
Il resto è storia recente. Questi derby del Sud risolti quasi sempre nei minuti conclusivi, oltre il 90’, e non solo un anno fa quando al 95’, a fulminare la difesa cagliaritana con una sua sgroppata a tutto campo fu Ezequiel Lavezzi. Il Pocho sembra proprio avere un conto in sospeso con i rossoblù: la sua foga, che lo spinse a calciare un pallone contro la panchina occupata due campionati fa da Massimiliano Allegri, gli costò l’espulsione. Esultò poi a bordo campo al 3-3 siglato da Mariano Bogliacino, anche in quell’occasione allo scadere dei minuti di recupero! E la storia tra Cagliari e Napoli domenica andrà avanti, due squadre del Sud che si piccano…
A cura di Maria Villani
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