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Calcioscommesse, parla il killer di Tommasino

Ha confessato il killer di Niccolò Tommasino, ha ammesso di aver preso parte a quella spedizione militare contro il consigliere comunale di Castellammare di Stabia. Poi ha accettato di risponde anche su altri affari del clan D’Alessandro, partendo da un punto in particolare: gli interessi della camorra sulle scommesse on line, la capacita di dei D’Alessandro di reinvestire e riciclare soldi sporchi nelle agenzie di scommesse telematiche. Calcioscommesse, c’è la voce di un altro pentito, che si aggiunge a quanto raccontato un mese fa da un collaboratore di giustizia di Torre Annunziata. Oggi, a mettere a fuoco gli investimenti della camorra di castellmmare sulle partite di calcio ci sta pensando un ex killer della camorra stabiese.
Si chiama Salvatore Belviso, da due anni è in cella con l’accusa di aver fatto parte del gruppo di fuoco in grado di macinare morti ammazzati nel giro di pochi mesi. Primavera di sangue a Castellammare di Stabia, era il 2009, in poche settimane quattro omicidi, tra questi il delitto del consigliere comunale del Pd Gino Tommasino. Era il due febbraio di due anni fa, oggi uno dei killer decide di abbassare la guardia. E di raccontare tutto sul sistema di potere dei vecchi capi, lui, che negli ultimi due anni della carriera criminale aveva guadagnato un ruolo di primo piano proprio grazie ai morti ammazzati. Da ieri, dunque, la svolta per Belviso, che non è passata inosservata. Inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, dai pm Claudio Siragusa e Pierpaolo Filippelli, che hanno depositato tre interrogatori resi dall’ex pentito, nel corso di un processo in cui sono chiamati in causa presunti uomini d’oro della camorra stabiese. Gup Vincenzo Alabiso, aula 211 il colpo di scena era nell’aria. Nel corso del processo che si sta svolgendo con il rito abbreviato arrivano le accuse di un ex capoclan, di un ex killer. Belviso ha confermato uno scenario di fondo. Ha puntato l’indice contro il presunto reggente Paolo Carolei, ritenuto capace di investire soldi sporchi in alcune agenzie per le scommesse on line. Castellammare, i monti Lattari: sono l’epicentro di un giro di quattrini tutto da ricostruire.
Chiara a questo punto l’ipotesi investigativa: forte dei quattrini messi in circolo in alcuni bet shop, la camorra stabiese avrebbe provato il salto di qualità, puntando a condizionare partite di più torneo. Non solo Lega pro, non solo tentativi di condizionamento del campionato della locale Juve Stabia, ma anche canali oggi finiti al vaglio della Dda di Napoli. Scenario globale sotto gli occhi dei magistrati. Dall’area stabiese ai campionati i massima divisione in Italia, ma anche in Spagna e in Argentina. L’inchiesta punta in alto e sono arrivate in questi mesi le prime discovery: interrogato la scorsa settimana Hector Cuper, allenatore del Racing Santander, ritenuto responsabile di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, poi c’è attenzione su alcune intercettazioni. Parole messe agli atti, da cui emergerebbe la capacita dei D’Alessandro di offrire centinaia di migliaia di euro proprio per chiudere alcune partite in combinata: due o più risultati sicuri, la certezza di incassi miracolosi e puliti. Scenario da mettere a fuoco, ora c’è la parola di un ex killer da offrire al vaglio dei carabinieri del nucleo investigativo oplontino del capitano Alessandro Amadei, ma anche di giudici monocratici e di corte di assise.

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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