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Carratelli: “Segna Sansone e muoiono i filistei azzurri”

Segna Sansone e muoiono i filistei azzurri. Il Torino porta via dal San Paolo un meritato pareggio con Gianluca Sansone (1-1) agguantandolo nei supplementari dopo avere cancellato il Napoli per tutto il secondo tempo. Il Torino conferma la sua imbattibilità esterna (5 pareggi, una vittoria), il Napoli fallisce l’en plein casalingo (primo pareggio dopo cinque vittorie) e perde terreno in vetta (-5 dalla Juve, -4 dall’Inter). La partita ha avuto nel finale la sua svolta. Pareggio del Toro dopo che Hamsik (protagonista assoluto) mancava il 2-0.

Un Napoli sempre più stanco alla distanza vivacchia sul gol immediato di Cavani creato da una prodezza di Hamsik. Perde energie, lucidità, si fida troppo del lungo palleggio granata che non porta a niente, ma allo spirare della partita dà animo alla squadra ospita con l’erroraccio di Aronica (entrato appena da sei minuti al posto dell’inesistente Dossena) che dà via libera a Sansone per l’1-1.

Un intero secondo tempo e un finale con la squadra stanchissima. Il Napoli non riesce più a ripartire, Cavani sbaglia due contropiedi, Hamsik non conclude in gol l’assist di Insigne (esterno rete dello slovacco dopo avere dribblato il portiere). Poteva essere il raddoppio e la fine del match. Gli azzurri non corrono più, sempre in ritardo sul pallone, subiscono calci di punizione e corner, passano la palla indietro e una di queste risulta fatale. Il primo retropassaggio è di Behrami (campo libero, non ci sono granata a pressare). Sembra tutto tranquillo a protezione dell’1-0. Ma il secondo retropassaggio di Aronica a De Sanctis è corto. Sul pallone piomba Sansone, unico del Toro nella metà campo napoletana, gradisce il regalo, dribbla De Sanctis e segna il pari a porta vuota.

Non è più il Napoli brillante di un tempo e il Torino è una squadra paziente che gioca e rigioca, tiene la palla, ricama senza colpire, ma è tenace, col suo schema variabile (dal 4-4-2 al 4-2-4). Il Napoli non ha forze, è lampante. Va in vantaggio immediatamente su una rimessa laterale di Campagnaro che Hamsik “ammaestra” sulla linea di fondo, infinocchia Gazzi e traversa basso. Gillet respinge in tuffo e Cavani (al rientro dopo due partite) può toccare in gol a porta vuota (7’). Si mette subito bene. C’è solo da mettere a segno il raddoppio. Il gioco del Torino sembra fine a se stesso. De Sanctis deve fare una sola parata sulla deviazione volante di testa di Bianchi (20’). Il match sembra in controllo del Napoli, ma  sfugge agli azzurri nella ripresa.

Nei primi 45 minuti il Napoli martella sulla destra con Campagnato e Maggio. Sulla sinistra c’è il vuoto (Dossena). Hamsik è un trascinatore. Arretra, crea la superiorità numerica a centrocampo, imposta l’offensiva. Pandev però non ne tiene una, la spinta di Dzemaili è fiacca e imprecisa, Cavani è generoso ma non brillante. Tuttavia, il Toro dà l’impressione di dedicarsi a un insistito palleggio senza far danni. E’ il suo gioco da incantatore di serpenti. Però sguscia con Cerci mai irresistibile però mai tenuto da Dossena. Avanza con gli esterni di difesa. Difende palla a centrocampo con Basha e Gazzi (poi Brighi). Allarga il gioco con Sgrigna e Vives. Il Napoli si abbassa sempre di più. Nel secondo tempo è un Napoli tutto nella sua metà campo. Forse pensa che il gran palleggio del Torino non avrà mai la finalizzazione assassina. E’ sempre Hamsik a tenere viva la squadra, ma per tutto il secondo tempo il Napoli non va mai al tiro se si esclude l’occasione di Hamsik.

Il Toro guadagna campo. Sulla punizione di Basha, fallisce il pari col “liscio” di Sgrigna solo davanti a De Sanctis (63’). Il Napoli fida nella buona stella. Si rintana, rintuzza, non attacca più perché non ce la fa. Mazzarri impiega Insigne (61’ per Pandev). Col fiato corto dei centrocampisti, Cannavaro tenta di innestare l’attacco con lanci lunghi. Cavani non sfrutta due contropiede (68’ e 82’). Il Napoli “muore” sul raddoppio che fallisce. Insigne ruba palla a Darmian e lancia Hamsik in contropiede. Cavalcata di Marekiaro che, in area, dribbla il portiere ma batte sull’esterno della rete a porta vuota (85’). L’inserimento di Inler per Dzemaili (77’) non produce effetti. Il centrocampo del Napoli è in balia dei palleggiatori granata. Gli azzurri sono costretti a salvarsi spesso in corner. Dossena, nullo, viene sostituito da Aronica (86’), un difensore più esperto rispetto all’esterno fuori condizione. Il Torino inserisce forze fresche in avanti (70’ Sansone per Sgrigna, 75’ Santana per Vives). E’ sempre nella metà campo azzurra. Ma la partita sta finendo, l’1-0 resiste. Espulso Mazzari per proteste (reclamava un fallo su Hamsik). E il Torino è là che spinge, si scopre ma recupera, ha più grinta e corsa del Napoli. Una rovesciata di Insigne a centrocampo lancia nuovamente Hamsik vero la porta avversaria, la conclusione al volo dello slovacco va fuori (91’). E arriva il castigo sull’errore finale di Aronica, il difensore in più che doveva proteggere meglio la vittoria.

Fonte:  Il Napolista.it

La Redazione

Traduzione e adattamento a cura di Maria Villani

 

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