Cerca
Close this search box.

CdS – Bucchi: “Il Napoli è forte e può lottare su tutti i fronti”

Ciao ciao calcio. Tre mesi fa, dopo cento gol e una vita da bomber, Cristian Bucchi ha detto basta. Basta per ora. Perché il suo mondo resta quello e perché è lì che vuol tornare. Da allenatore, questa volta. E’ quello, infatti, il futuro che vuole disegnarsi.

Intanto, caro Bucchi, come va la vita da pensionato dell’area di rigore?

«Macché pensionato! E’ vero, ora vivo le partite degli altri e non più le mie, ma l’interesse è sempre uguale. Come la passione. Guardo e seguo tutto quel che posso: dalla Champions ai campionati dei ragazzi».

Da che cosa ha capito che era arrivato il momento di dire basta al campo, agli allenamenti, ai ritiri?

«Dopo l’infortunio al ginocchio qualche problemino fisico c’era. Ma quel che mi ha convinto è stata la progressiva mancanza d’entusiasmo. Al campo, per gli allenamenti, non ci andavo più con la voglia di sempre. E poi non mi andava di chiudere in declino la carriera. Non avrei sopportato vedermi battuto sul campo da un qualche ragazzino impertinente. No, meglio chiudere così, rescindendo un contratto con il Napoli».

Presto ricomincerà a studiare.

«Sì, subito. A novembre, a Ravenna, parteciperò al corso per allenatore di base. Poi, a giugno prossimo, spero di iscrivermi a quello di seconda categoria che si tiene a Coverciano. S’è capito? voglio fare l’allenatore. Un’idea che ho sempre coltivato. Mi piace e voglio provarci».

Magari per diventare un allenatore meno giramondo di quanto sia stato il Bucchi calciatore. Ma s’è mai chiesto perché in sedici anni da professionista s’è infilato in tredici maglie diverse?

«E’ il destino di certi attaccanti. Fai bene e ti vuole una squadra che vuole migliorarsi. Fai male e il tuo club per i gol si rivolge a un altro. Certo, però, di squadre ne ho cambiate veramente tante. A volte anche per mia scelta. Quando non mi sono più sentito desiderato e quantomeno al centro d’un progetto tecnico ho sempre preferito cambiar aria».

In tutto questo andare da una parte all’altra è rimasto qualcosa di Bucchi in qualche campo? E Bucchi ha avuto il tempo di affezionarsi veramente ad una maglia?

«Intanto, sui campi sono rimasti cento gol e quelli nessuno me li toglie. Poi spero, anzi ne sono certo, dovunque è rimasto un buon ricordo di Cristian Bucchi uomo. E questo per me vale già tutto. In quanto alle maglie, beh, non una, ma due me le porto sempre dentro: quella del Napoli perché giocare in quella squadra, in quella città, è un’emozione che ogni calciatore dovrebbe vivere, per capire che cos’è veramente il calcio per la gente. Poi c’è il Modena. Perché è lì che ho fatto le cose migliori della mia carriera».

E l’occasione persa, invece, qual è stata?

«Ero al Perugia e mi voleva l’Everton. Cinque anni di contratto e la Champions League. Ma ci furono problemi perché nell’operazione doveva entrarci anche Materazzi e non se ne fece niente. Poi, quand’ero al Modena, mi chiese il Benfica. Ma praticamente mi voleva gratis. Non era giusto. Dissi di no per una questione di rispetto verso il Modena. Comunque, non le ho mai ritenute occasioni perse».

Cagliari e Napoli. Altre due tappe della sua carriera. Ne parliamo?

«Non ringrazierò mai troppo il Cagliari. E sa perché? Perché mi ha permesso di giocare, conoscere e diventare amico di Gianfranco Zola. Un uomo straordinario. Per me la sua amicizia vale più di mille gol».

Poi il Napoli.

«Grandissima esperienza pure quella. Un fantastico inizio in campionato e in Coppa Italia, poi Reja cambiò credo tattico e un po’ alla volta fummo messi in disparte in tre: io, Calaiò e De Zerbi. Il ricordo della promozione in serie A resta tra i più belli. Ma restò Reja e capii che per me ci sarebbe stato poco spazio. L’addio fu inevitabile. Anche se, pur giocando altrove, complessivamente al Napoli sono rimasto legato per altri quattro anni».

A Napoli s’è allenato e ha conosciuto bene Lavezzi e Cavani?

«Meravigliarsi di quel che sanno fare in campo vuol dire non conoscerli. Per me i loro colpi, le loro giocate non sono una sorpresa. Edinson e il Pocho sono due dei migliori giocatori che circolano in Europa in questo momento. Certo, il Napoli sta diventando una grande squadra e vuole tenerli per migliorare ancora, ma io li vedrei ora bene anche nelle migliori formazioni della Premier o della Liga».

Già, l’Europa. C’è chi pensa che il Napoli debba avere come prima scelta la Champions più che il campionato. Che ne dice?

«Non mi piace. Non credo che il Napoli debba scegliere. Credo, invece, che abbia qualità per andare avanti in tutti e due i tornei. Poi, se più avanti, a febbraio o marzo sarà costretto a una scelta, beh, allora prenderà la decisione che riterrà migliore».

Anche il Cagliari sogna.

«E’ giusto. Cellino è bravo a motivare i suoi e il Cagliari sta giocando bene. Ha freschezza di idee e di gambe. Spero resti a lungo nella parte alta della classifica».

Intanto, però, domenica pomeriggio c’è Cagliari-Napoli. Per Cristian Bucchi come finirà?

«Come finirà non lo so proprio. Però posso dire come vorrei finisse. Mi spiace per il Cagliari che è stata una mia squadra, ma tifo per il Napoli. Però, poiché dall’altra parte ci sarà un mio grande amico, Daniele Conti, mi piacerebbe che finisse due a uno per il Napoli e che il gol del Cagliari lo segnasse proprio Conti».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

Sartoria Italiana
Vesux
Il gabbiano
Gestione Sinistri
Gestione Sinistri

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.