Mazzarri sgombra subito il campo dagli equivoci: «Lavezzi era arrabbiato perchè riteneva ingiusta un’ammonizione subita poco prima. L’ho sostituito perchè lo vedevo nervoso. Non riusciva ad esprimersi come avrebbe voluto. Ma è rimasto a soffrire con noi in panchina e per lui la squadra viene sempre prima di tutto. E’ un ragazzo troppo intelligente per lasciarsi andare dopo una sostituzione» . Caso aperto e chiuso, quindi. Anche se sono dovuti intervenire i compagni per calmare il Pocho (Mascara prima e Cannavaro a fine gara). Per Mazzarri, il parziale turn over stavolta ha pagato. I ricambi (Santana, Dzemaili e Fernadez) hanno contribuito a raccogliere un risultato positivo a Cagliari, a differenza della trasferta di Verona con il Chievo. Resta il rammarico per alcune occasioni da rete sciupate in malo modo, specie nel finale. Spiega Mazzarri: «Se vogliamo restare ai vertici della classifica, dovremmo imparare ad essere più cinici e fare gol soprattutto al termine di belle trame di gioco. Nel finale avremmo potuto anche vincere su quell’occasione capitata a Dzemaili e se sulla conclusione di Maggio, Cavani avesse accorciato sul portiere. Ma va bene così. Siamo in una fase di crescita e miglioreremo anche su quello. Oggi non c’era la lucidità necessaria per piazzare il colpo vincente. Ed abbiamo sbagliato cose che di solito i nostri giocatori non sbagliano: appoggi, aperture, conclusione. Ma si può anche capire e giustificare».
IL DAZIO – Lucida l’analisi del tecnico del Napoli sull’appanamento di molti dei suoi uomimi, specie dei «titolarissimi»: «Avevamo messo in conto ad inizio di stagione di dover pagare dazio per i tanti impegni da sostenere. Non siamo abituati a giocare sempre sovraritmo e ad essere sempre gli stessi sia in Champions che in campionato. Spendiamo il doppio degli altri in quanto ad energie. Venivamo da un impegno molto dispendioso, avevamo nelle gambe chilometri di corsa percorsi con il Bayern ed in due giorni non ce la fai a recuperare. Ecco perchè avevo fermato Inler e qualche altro. Cavani? Ha giocato una partita perfetta tatticamente andando a contrastare Conti e cercando il gol che quest’anno non trova più così facilmente. Ma posso ritenermi soddisfatto della prestazione di tutti considerando che il Cagliari è in un buon momento, aveva più veemenza di noi ed aveva potuto prepararsi perbene non avendo altri impegni».
L’AMAREZZA – Dispiaciuto Mazzarri ed anche preoccupato per l’infortunio di Gargano (sospetto stiramento all’adduttore sinistro): «Non l’ho fatto riposare e visto cosa è successo? E’ la coperta corta. La tiri da una parte, si scopre dall’altra. Anche lo scorso anno con l’Europa League andammo incontro a certi inconvenienti. Ma se vogliamo restare in corsa per la Champions, bisogna mettere in conto anche questo. E se a gennaio saremo ancora in corsa in campionato, allora sarà tutto diverso».
ORA LA CAPOLISTA – Mercoledì il faccia a faccia con l’Udinese al San Paolo. Conclude Mazzarri: «Sono contento che nessuna delle grandi abbia preso il largo.Ora ce la vedremo con la prima della classe e faremo di tutto per rendere la vita difficile all’Udinese e cercare di accorciare ancora di più la classifica».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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