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De Laurentiis: “Mister Benitez è un leader”

Il presidente annuncia il nuovo tecnico su twitter e costruirà una squadra vincente

Forse è una promessa, o magari una minaccia: e invece è un tenerissimo tweet, con il quale introdursi nel futuro, servendosi delle tecnologie moderne: « Il momento si avvicina, ne vedremo delle belle ». The show must go on e nella Napoli del Terzo Millennio, il calcio è (per stavolta) tutto un cinguettio tenerissimo che alle 21.09 conferma ciò che oramai era già ufficioso e che Aurelio De Laurentiis provvede ad ufficializzare a modo suo, servendosi dei social network affinché chiunque dei circa sei milioni di di tifosi del Napoli sparsi nel mondo sapesse: « Rafa Benitez è il nuovo allenatore del Napoli. E’ un uomo di grande esperienza internazionale ». Fatta, con tanto di foto che introduce nell’anno che verrà, quando sulla panchina del San Paolo arriverà il tecnico più decorato della sua storia, con una sfilza di trofei e la voglia matta di continuare a stupire, per assecondare i desideri manifestati a più riprese da De Laurentiis: « Il mio Napoli sarà sempre competitivo ». 

CASA RAFA – You’ll never walk alone. Mai. Men che meno adesso, che bisogna muovere i primi passi, «entrare» nel Napoli, conoscerlo. E, per guidarlo, eccoli là: c’è Riccardo Bigon, il ds, e c’è Maurizio Micheli, il capo degli osservatori, c’è Leonardo Mantovani e c’è Marco Zunino: c’è l’area scouting, insomma, nessuno escluso, che s’addentra nel cuore di Liverpool, in casa-Benitez, per offrire quattro anni di relazioni, le proprie impressioni e sviluppare e confrontarsi con le idee altrui. Ladies and gentlmen, signore e signori, qui si fa il Napoli, lentamente ma concretamente: e in quella visita guidata nei segreti d’una squadra che el señor della panchina ha avuto modo di afferrare al volo, facendosi un’abbuffata di dvd, va inserito – of course – pure ogni desiderio di Benitez, la sua visione del calcio, la sua idea di gioco. 
SI CAMBIA – Si parte dal sistema ed è è già, nel suo piccolo, una rivoluzione: perché sarà 4-2-3-1, con la difesa a tre che finisce in cantina e il desiderio di disegnare una squadra che sia (indispensabilmente) ad immagine e somiglianza del proprio allenatore. E allora: il Napoli va passato ai raggi X, per riuscire a definire chi è attualmente già abile ed arruolabile per una visione diversa del football e che invece va inserito tra coloro che son sospesi. 
VOGLIA DI BLUES – Il mercato apparterrà al futuro (immediato) ma per cominciare una traccia bisognerà pur averla: Ramires Santos do Nascimento (26) è un brasiliano di corsa e di talento, un autentico puledro di razza, un genietto anche un po’ sregolato che contro il Barcellona, due anni fa, in una gara in cui c’era in palio l’accesso alla finale di Champions, non esitò ad inventarsi un cucchiaio dai venti metri. Cose da pazzi o anche da Ramires, un esterno (alto) capace di starsene a destra, di allargare il campo, di offrire profondità o anche di partire da sinistra, per poi andare «a chiudere» con il piede preferito. 
Fonte: Corriere dello Sport
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