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DI Natale: “La partita di Catania e l’obiettivo Champions valgono più del mondiale”

Ospite di Udinese Tonight, su Udinese Channel, il capitano Totò Di Natale si è soffermato ieri sera sui temi principali del momento, in casa Udinese e non solo. Ecco tutte le principali dichiarazioni del nostro bomber:
“Quello che conta è andare in campo e dimostrare lì il proprio valore: cerco sempre di far parlare il campo e di parlare poco fuori.
Un segreto per affermarsi? Ci vuole qualità e voglia di lavorare. Non mi aspettavo, quando sono arrivato, che sarei diventato il leader: devo ringraziare anche tutti quelli che c’erano al mio arrivo, da mister Spalletti a tutti i compagni che sono passati di qua.
 Non sono ‘arrivato’ subito, ho fatto tanta gavetta e solo passo dopo passo ho centrato gli obiettivi che ho centrato: sono stato a Empoli, un ambiente straordinario… Poi qui a Udine, la mia seconda casa: devo ringraziare  tutti, società e ambiente.
  Ho provato a vincere ancora la classifica cannonieri ma Ibra ha preso il largo: ci tengo molto di più all’obiettivo di squadra però, è quello il mio vero e grande traguardo.
 Il gol di Firenze è stato il più bello di quest’anno: tutti si aspettavano il tiro forte, invece…Il più bello di tutti, però, è stato quello in casa contro la Reggina.
 L’obiettivo dei 150 gol lo avevo da tempo, non pensavo di raggiungerlo cosi in fretta: è un orgoglio per me e anche per tutta Udine.
 Fabbrini nel giro di 2-3 anni può diventare un giocatore importante per l’Udinese: lo spero per lui,
è un bravissimo ragazzo. Anche lui è passato da Empoli, come me: lavorare con lui, ma anche con gli altri compagni è come lavorare in famiglia, a Udine si vive così il calcio.
 Ho sempre avuto la passione di vedere crescere i ragazzini sul campo di calcio: sognerei di vedere uno di loro, un ragazzo della scuola calcio dell’Ancona, un giorno con la maglia dell’Udinese.
 Champions? Ci siamo: per me è piu importante quest’ultima partita, questo obiettivo, di un Mondiale. Vogliamo regalare questa gioia all’Udinese. Pensiamo a questo match, poi vedremo se avrò la fortuna di andare in Nazionale agli Europei.
 Il futuro dell’Udinese? Nessuno quest’anno si sarebbe aspettato una lotta per la Champions, eppure ci siamo stati e siamo lì fino all’ultimo. Il presidente ogni anno riesce ad allestire una squadra che lotta per grandi obiettivi.
 Il mio futuro? Vorrei riposare un pò dopo questa stagione. Penso solo a Catania e poi, se mi chiamerà Prandelli, alla Nazionale…
 Dall’inizio dell’anno, quando tutti ci davano per spacciati, abbiamo lavorato per arrivare addirittura ad un passo dalla Champions: i 40 punti? Il mister aveva preparato la lavagna nello spogliatoio… è merito anche suo, come di tutta la squadra.
E’ un grande allenatore e se arriveremo in Champions sarà merito del gruppo.
 Il Gran Gala Aic? Mi ha fatto piacere soprattutto per il presidente, che era contentissimo. Vederlo cosi è stato come vincere 2 volte.
 Con PierMario Morosini parlavo quasi tutti i giorni, avrei voluto che andasse a giocare all’Empoli… Adesso sta lassù con la sua famiglia che ci guarda, speriamo che ora stia bene…Con tutti i problemi che aveva avuto non si abbatteva mai, aveva sempre voglia di sorridere: vorrei mandargli un grande abbraccio.
Dopo la sua morte mi sono permesso di dire che si gioca troppo: non si può giocare ogni 3 giorni è tutto troppo veloce.
 Penso che per l’organizzazione del club, dopo Milan e Inter il top sia l’Udinese: lo dico tante volte al presidente, quando mi chiede cosa ci sia da migliorare. Per me nulla…
 Il compagno che mi ha sorpreso di più? Isla. All’inizio non pensavo potesse diventare un grande giocatore, come è diventato, in così poco tempo. Anche Pereyra sta crescendo bene: è venuto fuori negli ultimi 2 mesi ed ha ancora molto da fare e migliorare.
 Il rapporto con il mister è buono, parliamo spesso di calcio ma anche di altro. Per me, come gli dico spesso, si sarebbe meritato anche altri palcoscenici più importanti: come me, però, ha scelto Udine e speriamo di regalargli questa grande gioia, domenica.
 Cosa manca invece a me per migliorare? Nulla, ho raggiunto tutti i miei obiettivi. Non ho nessun’altra cosa da chiedere in più…”.
Fonte: udinese.it
La Redazione
P.S.

 

 

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