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ESCLUSIVA- Gianluca Gifuni: “Inler soffre semplicemente la pressione per le eccessive aspettative”

Per la rubrica “La Telefonata” la redazione di Iamnaples.it approda nella redazione di Radio Marte, emittente ufficiale della Società Sportiva Calcio Napoli.

Gianluca, facciamo un bilancio di questo momento degli azzurri. Mentre in Champions e in Coppa Italia, la squadra sta andando molto bene, in campionato le cose non vanno secondo le aspettative della tifoseria. Secondo te qual è il motivo?

“Dopo la campagna acquisti fatta in estate, l’opinione pubblica aveva promosso gli sforzi economici della società, ma un po’ gli infortuni, un po’ il rendimento non eccelso di qualche elemento della rosa e altre situazioni, hanno portato a questi risultati non all’altezza delle aspettative. C’è da dire che diversamente dalla scorsa stagione gli azzurri stanno disputando la Champions, che rispetto all’Europa League fa bruciare molte energie fisiche e mentali e tenere il passo anche in campionato ad alti livelli non era così semplice. Questo mio pensiero lo disse sin da subito Mazzarri, che la Champions avrebbe levato delle posizioni in campionato e rispetto allo scorso anno la squadra ha 10 punti in meno proprio per questi motivi appena elencati e sono dati oggettivi”.

Prima parlavi di calciatori non al top della forma. Inler secondo te è uno di questi?

“Per me lo svizzero non si è ancora inserito perfettamente negli schemi del mister. E’ un giocatore comunque che mi piace molto, però le aspettative sono state troppe e dal punto di vista psicologico ne sta risentendo. Rispetto a Hamsik, Lavezzi e Cavani non ti può far fare quel salto di qualità elevato. Il suo punto di forza sono i lanci lunghi che sono molto precisi, ha il senso della posizione oltre che il tiro dalla distanza che può mettere in difficoltà i portieri avversari”.

In Champions League qual è stata la partita dove il Napoli ha capito di raggiungere la qualificazione?

“Per me quella con il City in Inghilterra, perché ha dato alla squadra, all’allenatore e alla società la convinzione di centrare uno dei due posti per la qualificazione agli ottavi di finale. Una partita che è finita 1-1 ma per come ha giocato la squadra azzurra avrebbe meritato anche di vincere e da quel primo tassello che  è stato costruito il palazzo chiamata qualificazione agli ottavi di finale”.

Il prossimo impegno degli azzurri sarà a San Siro contro il Milan, tu come affronteresti la squadra di Allegri?

“Io me la giocherei da Napoli, i partenopei si esaltano quando trovano gli spazi, sfruttando le fasce con Maggio e Dossena, con la velocità nella trequarti di Lavezzi  e con la prolificità sotto porta di Cavani, tutto può accadere. Con le piccole questo difficilmente succede, perché si chiudono in sette o in otto e non consentono agli azzurri di giocare al loro meglio, mentre con le big le cose potrebbero andare in maniera diversa. Da inguaribile ottimista, mi aspetto che la squadra sfrutti positivamente questi impegni per recuperare l’enorme distacco dal terzo posto che si può ancora raggiungere”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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