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Euroavversarie Napoli – Il Chelsea esonera Villas Boas

Mancava solo l’ufficializzazione, è arrivata ieri. Largamente attesa, invocata, strillata. Almeno dai tabloid inglesi che con il loro gergo abrasivo da settimane lo avevano soprannominato un «dead man walking», un morto che cammina. André Villas Boas non è più il manager del Chelsea. L’annuncio è stato dato ieri, nel primo pomeriggio, a meno di 24 ore dall’ennesima sconfitta, la settima in questa Premier League, contro il West Bromwich. A 20 punti dalla vetta, a -3 dal quarto posto dell’Arsenal, con il ritorno di Champions League contro il Napoli alle porte, Roman Abramovich ha dunque preferito cambiare. Dopo la sconfitta contro i Baggies Villas Boas aveva dichiarato: «Non so cosa ne sarà di me. Nel calcio ci sono gioie, dolori e nuove opportunità. Spero che me ne vengano date altre» . Non è stato accontentato, perché da oggi al posto dell’ex assistente di José Mourinho, ci sarà Roberto Di Matteo.

ERRORI DI MERCATO – Toccherà al tecnico italiano, con un passato sulle panchine di Mk Dons e West Bromwich prima di essere scelto dallo stesso Villas Boas come suo vice la scorsa estate, cercare di raddrizzare la stagione sbilenca dei Blues. Il suo debutto è previsto già domani sera, sul campo del Birmingham, replay degli ottavi di finale di FA Cup. Fatali a Villas Boas gli altalenanti risultati della squadra che hanno sollevato più di un dubbio sulle sue impostazioni tattiche così come sulle scelte di mercato. Perché dopo aver risparmiato un paio di stagioni, negli ultimi 12 mesi Abramovich è tornato a spendere con generosità e solo la scorsa estate ha messo a disposizione circa 50 milioni di euro per gli acquisti di Romeu, Lukaku e Mata. Innesti che non hanno però fatto la differenza perché ad eccezione delle primissime giornate di campionato, il Chelsea non è mai stata una vera pretendente al titolo. E l’ex tecnico del Porto non solo è entrato in rotta di collisione con alcuni dei senatori dello spogliatoio (Ashley Cole e Lampard su tutti), ma non ha neppure trovato i rimedi per evitare la crisi. Una vittoria nelle ultime sei partite, solo tre negli ultimi 12 turni, la percentuale di successi peggiore degli ultimi 16 anni (19 su 40 gare, 48%).
IL COMUNICATO – Rilievi statistici impietosi che, più del comunicato della società, spiegano il licenziamento di Villas Boas, per il quale la scorsa estate Abramovich aveva pagato al Porto 15 milioni di euro. «Purtroppo i risultati e le prestazioni della squadra non sono stati all’altezza – si legge nel comunicato apparso sul sito internet – e non c’erano nemmeno segni di miglioramento in un momento cruciale della stagione. Non abbiamo visto altra scelta che interrompere il rapporto con Villas-Boas. Ci auguriamo che questo cambio ci tenga in corsa sui tre obiettivi il più a lungo possibile». Ovvero, quarto posto in Premier League, FA Cup e Champions. Tra 10 giorni c’è il ritorno contro il Napoli quando Lampard e compagni dovranno rimontare il 3-1 dell’andata al San Paolo. Di Matteo diventa così l’ottavo tecnico dell’era Abramovich (iniziata nel 2003), il terzo italiano dopo Claudio Ranieri e Carlo Ancelotti. Per lui una grande responsabilità ma anche un’occasione d’oro perché qualora riuscisse a raddrizzare la stagione del Chelsea, si guadagnerebbe la conferma. Anche se il sogno di Abramovich resta Pep Guardiola, che almeno fin quando non rinnova con il Barcellona, rimane il candidato principale per la panchina di Stamford Bridge per la prossima stagione. meno probabile il ritorno, almeno la prossima estate, di José Mourinho: anche ieri un suo portavoce ha smentito che nel futuro dello Special One ci sia la Premier League.
Fonte: Corriere dello Sport
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