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Genk-Napoli, arbitra Kovacs: il rumeno e le sue possibili ‘promesse’ sotto la lente d’ingrandimento

Nessun precedente con il Napoli per l'arbitro rumeno

In serata, precisamente alle 18:55, il Napoli affronterà il Genk alla Luminus Arena, partita che vale la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. I partenopei devono dare continuità alla vittoria conquistata al San Paolo contro il Liverpool, impegno contro il Salisburgo, che nella prima giornata ha battuto per 7-2 i belgi. L’UEFA ha scelto l’arbitro Istvan Kovacs, nativo di Carei, un ridente paesino della Transilvania, in Romania, a circa otto ore da Bucarest e, più nello specifico, al confine con l’Ungheria. Si tratta di un arbitro abbastanza giovane, che non ha mai arbitrato gli azzurri, ma ha arbitrato una partita del Genk, ovvero la vittoria per 4-0 contro il Sarpsborg, nella scorsa Europa League.

Kovacs è stato selezionato anche per partecipare allo scorso Europeo under 21, disputatosi in Italia e vinto dalla Spagna, nella quale ha arbitrato due partite: la vittoria della Polonia per 3-2 contro il Belgio e quella della Germania per 6-1 contro la Serbia, entrambe della fase a gironi. Ma è famoso soprattutto per un episodio, avvenuto in Nations League nella partita tra Turchia e Svezia, vinta dalla squadra svedese per 0-1, grazie a un gol di Granqvist su calcio di rigore. E fin qui, nulla di strano. Il fatto è che, durante il primo tempo, Kovacs non ha fischiato un calcio di rigore alla squadra ospite, il che ha scaturito le proteste di Marcus Berg, che nell’occasione ha subito il fallo. Lo stesso attaccante svedese, in un’intervista ad Aftonbladet, dichiarazioni poi riprese da A Bola, quotidiano portoghese, ha dichiarato che negli spogliatoi ha parlato con l’arbitro rumeno, che gli ha promesso due calci di rigore nel secondo tempo nel caso che le immagini dimostrassero che lui avesse sbagliato: “A fine primo tempo sono andato a parlare con l’arbitro per protestare per un fallo da rigore che mi hanno fatto e che lui non ha segnalato. Ci siamo seduti nello spogliatoio, io gli ho spiegato il mio punto di vista e lui mi ha fatto una promessa: ‘Vado a rivedermi le immagini, se dimostrano che ho sbagliato nell’azione per cui stai protestando, ti do due rigori nel secondo tempo”.

Nel secondo tempo, manco a dirlo, alla Svezia è stato fischiato un calcio di rigore, per un fallo commesso proprio su Berg: “Ce ne ha dato uno solo, ma abbiamo vinto comunque quindi va bene così. E penso che anche quello concesso sia solare, anzi, avrebbe potuto anche darcene un altro”. Ha dichiarato l’attaccante svedese. Riportando le notizie della stampa turca, MARCA ha segnalato l’intenzione della Turchia di richiedere la mancata omologazione visto l’episodio.

Un episodio strano, per tanti fattori. Difficile pensare che Berg si sia inventato tutto, come anche difficile pensare che sia successo tutto ciò che ha raccontato l’attaccante svedese.

di Nico Bastone

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