Nello stadio della libertà, il Napoli resta per lunghi tratti prigioniero dello Swansea, una sorpresa solo per chi non conosceva il reale valore dei gallesi. Sì, va bene, ma la squadra di Benitez non ha valori tecnici superiori? Davanti e sugli esterni sì, chiaro. Eppure ti ritrovi con Higuain eCalleijon stanchi e privi dello spunto giusto, Insigne a sacrificarsi quasi come un terzino, Hamsik a dare equilibrio a un centrocampo privo di idee (ah, quanto mancava Jorginho).
Così, la differenza l’ha fatta l’attenzione. In fase difensiva. Non pervenuta in diverse occasioni, soprattutto sulle palle inattive, ecco perché aver cambiato così tanto dietro non ha pagato. Le scelte erano quasi obbligate per Rafa, ma la sensazione resta sempre quella che, dietro i titolari (in particolare Albiol), non ci siano ricambi qualitativamente all’altezza.Henrique ha fatto benino, Britos troppo disattento, Reveillere si è preoccupato di fare il compitino peraltro in una fascia ancora non sua.
Morale: per il futuro, per costruire un Napoli che possa essere più competitivo in Italia per il titolo e in Europa per avanzare in Champions, serviranno giocatori forti, di qualità. In difesa, innanzitutto. Ma, aggiungo, anche a centrocampo, dove Inler eDzemaili, faticano ad imporsi per personalità, dinamismo e organizzazione di gioco.
Si dirà: Benitez e Bigon non potevano stravolgere una rosa l’estate scorsa e, compreso gennaio, ne sono arrivati una decina di nuovi. Vero, infatti adesso arriva per il bello per De Laurentiis. Accontentare l’allenatore, il ds e la piazza costruendo qualcosa di importante e duraturo, spendendo quel che ci sarà da spendere (anche negli ingaggi dei difensori, per esempio) o accontentarsi di fare ancora bene -per carità- con investimenti mirati ma senza garantire titoli italiani o corse per l’Europa. Rischiando così di restare ancora prigionieri nello stadio della libertà.
Fonte: Gianluca Di Marzio per Calciomercato.com
