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Higuain: “Vittoria fondamentale, tre punti d’oro”

Una marea di volte. Una valanga di volte. Un terremoto di volte: Higuaiiiiin. Lo speaker chiama Gonzalo, lo invoca, e il San Paolo si esibisce in sei, sette, otto osanna di fila. Nove dopo il 3-2. Il nome del Pipita, dell’autore dei ribaltoni serviti così, d’emblée, senza batter ciglio dopo i graffi di Ayew I e Thauvin, diluvia sui quarantacinquemila di Fuorigrotta e arriva chissà dove altro in città. Non ce n’è per nessuno: ancora lui, Gonzalo lo spietato, sempre in gol in Champions al San Paolo «Non è stato facile In questa fase conta il successo Il nostro è un girone davvero duro»e in generale
di nuovo a segno in Europa dopo un ramadan durato 49 giorni (ieri), ma appena due partite. Di cui una saltata a piè pari, a Londra con l’Arsenal, per un problema fisico. Preistoria. Il presente canta la Marsigliese in doppiopetto, mentre il futuro, più dietro l’angolo che prossimo, sarà un film in bianconero. E un passo di tango con Tevez.
LA GIOIA – E allora, la notte di Higuain. Del totalmente ritrovato Gonzalo: «Sapevamo che sarebbe stata una serata molto complessa, ma alla fine siamo riusciti a portare a casa una vittoria importantissima. Il nostro è un girone davvero duro, questi sono punti fondamentali per la classifica. Per le posizioni di testa. Siamo nella fase decisiva del girone, era necessario vincere. Sono felice. Anche per la doppietta: devo migliorare, ma sto bene. Ed è ciò che conta».
I due gol certo, ma soprattutto un gran lavoro per la squadra, un gran movimento coast. Ciak, si gira. Ma non è fiction: è così finisce che il Pipita dominatore d’area, che nella porta di Mandanda spara prima un destro bomba al volo e poi un destro da rapinatore puntuale, alla fine del primo tempo vada anche a chiudere a ridosso della propria area, modello difensore. E poi, fino alla fine, ottime interdizioni sulla trequarti e a centrocampo, tipo mediano, nonché affondi sulla fascia in cerca dell’assist e del cross, e sportellate con i colossi d’ebano dell’OM. La condizione fisica cresce a dismisura, migliora a vista d’occhio: ed è questo il dato migliore possibile. In assoluto e in chiave-Juve.

L’IRRIDUCIBILE – E ancora: atleticamente L’attaccante azzurro ha già eguagliato in Champions il suo precedente score di tre golrigenerato, sì, e
mentalmente? Una macchina da guerra: voglia, fame, grinta, smania. Poker d’assi. Cattiveria agonistica da finalissima, altro che storie: un gran giocatore e un irriducibile generoso. Ed è anche per questo che il San Paolo lo ama e lo applaude senza sosta. Un uomo-squadra, questo centravanti di razza che Maradona, all’alba del Mondiale sudafricano 2010, da figlio legittimo del signor Calcio, decise di lanciare a occhi chiusi nella Seleccion ribaltando le gerarchie.
CACCIA AL RECORD – E ora? Beh, non resta che insistere: perché sebbene la Champions sia stata il suo habitat naturale europeo sin dal febbraio 2007, ovvero sin dall’arrivo al Real Madrid direttamente dai fasti dal River, il Pipita non è mai riuscito a viaggiare in coppa con la media abituale del campionato. Per il momento, in tre partite, ha già eguagliato il suo record personale: di 3 gol, appena 3, pochi davvero per uno come lui, griffato precedentemente nelle stagioni 2010-2011 e 2011-2012. A quanto pare i presupposti per migliorarlo ci sono. Eccome.
HOLA JUVE – Di tempo per pensare alla Champions, comunque, ce ne sarà in abbondanza: da oggi, infatti, esisterà soltanto la Juve. Sì, almeno fino a domenica sarà così: questo Higuain, che in estate è stato a un passo dai bianconeri, sarà il trascinatore del Napoli in una sfida profumatissima di scudetto. Sarà l’arma in più per scardinare una difesa e un portiere sempre difficile da battere. Gli stimoli, tra l’altro, saranno a mille: perché la voglia di vincere è l’anima del suo credo; perché alla fine i campioni d’Italia hanno deciso di cambiare in corsa le strategie di mercato puntando altrove; e perché in ballo c’è anche un Superclasico per l’onore di Baires. Sì: per lui che ha il River nel sangue sarà sfida nella sfida con il Carlitos Tevez cuore Boca. Vamos.

Fonte: Corriere dello Sport

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