Giocare in un fazzoletto di campo, creare densità intorno al portatore di palla, far scattare il pressing e ripartire in velocità. Di questo in particolare si è raccomandato Mazzarri, ieri, nel corso dell’allenamento della vigilia. Stare attenti in copertura e andare in soccorso del compagno in difficoltà, NAPOLI-CITY (ore 20.45) Fiducia totale nel gruppo che lo scorso campionato ha conquistato il posto utile per la Coppa più ricca. L’unico assente Zuniga che è squalificatospecie ai due che giocano sugli esterni, Maggio a destra e Dossena a sinistra. Oggi ci sarà la vera rifinitura e riguarderà soprattutto alcuni accorgimenti sulle palle inattive, sia in fase difensiva che in quella offensiva.
I TITOLARISSIMI – In campo, quindi, i titolarissimi. Coloro che hanno spinto il Napoli fino alla sfida di stasera. Gli stessi che conquistarono la Champions lo scorso campionato con l’aggiunta di Inler. Rientra Cannavaro al centro della difesa, mentre scivola in panchina Fernandez che l’aveva rimpiazzato a Monaco di Baviera a causa della squalifica. Ritorna in pianta stabile anche Walter Gargano dopo lo spezzone giocato con la Lazio. Il motorino del centrocampo azzurro era fermo dal 23 ottobre quando si procurò la distrazione muscolare a Cagliari. Gargano era presente anche a Manchester e non si lasciò certo impressionare dalla statura dei vari Tourè o Dzeko. Prenderà il posto di Dzemaili.
Napoli al gran completo, quindi. E con tutti i titolarissimi in campo, come ama definirli Mazzarri. Una Giocare in spazi strettissimi, far scattare il pressing e ripartire in velocità Per fare tutto questo Mazzarri si affida ai suoi uomini “storici” più Inlersoltanto l’eccezione, se proprio si vuole sottilizzare: sulla sinistra giocherà Dossen,a invece, di Zuniga che all’andata si occupò di Nasri e di chiunque dei citizens si fiondava sull’out destro.
ZUNIGA SQUALIFICATO – Senza il cartellino rosso rimediato a Monaco di Baviera per il doppio giallo, il posto da titolare sarebbe stato suo, ma Zuniga stasera sarà costretto a soffrire in tribuna. La preferenza era dettata solo da ragioni squisitamente tattiche: il colombiano è più portato alla fase difensiva rispetto a Dossena. Ma anche l’ex Udinese e Liverpool può essere considerato un titolare a tutti gli effetti. Tra l’altro è anche mancino naturale, mentre Zuniga si sarebbe adattato.
IL TRIDENTE – Stavolta i tre tenori dovranno cantare e portare anche un po’ la croce. Magari a turno, quando il Manchester entrerà in possesso di palla. Di sicuro, Lavezzi, Cavani ed Hamsik hanno il compito di spostarsi in continuazione, non offrire punti di riferimento, e colpire con astuzia, al momento opportuno. Come avvenne con il Villarreal o anche con il Bayern.
E poi in panchina si tengono pronti per subentrare, Federico Fernandez, autore della doppietta a Bayern ed anche Goran Pandev che sotto i riflettori della Champions si è spesso esaltato.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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