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Il Kun Aguero al San Paolo nel nome di Diego: “Sogno di ripetere a Manchester le sue imprese”

Nel segno di Diego. Questa sera si gioca Napoli-Manchester City, una delle partite più attese di tutto  il turno di Champions League, ma le domande sono solo su di lui, Maradona. A maggior ragione se ti chiami Sergio  Leone l’Agüero del Castillo, detto «El Kun» soprannome derivante da un cartone animato di cui da piccolo non si perdeva una puntata. Il genero di chi, dalle parti del San Paolo,è stato un dio del pallone, compagno  della secondogenita  del numero dieci più famoso in maglia azzurra, cui ha regalato un nipotino, Benjamin.

Si dice, calci bene tanto di destro quanto di sinistro. Nervoso? «No, non sarò nervoso, mi divertirò. Maradona ha  fatto benissimo in passato, ma sarò tranquillo e cercherò di divertirmi».Il posto in formazione se lo gioca con Dzeko. Le percentuali lo danno favorito. Al 60% in campo andrà lui,ma Mancini è abile a rimescolare le carte. Lo fa con tutti, anche con Balotelli cui non regala, in conferenza stampa, la certezza di  essere titolare.  Aguero si nasconde. «Se gioco? Lo dovete chiedere al manager »che gli è accanto e se la  ride. Lui lo spera e fa di tutto per ingraziarsi i tifosi azzurri. «Non so se avrò un trattamento speciale perché  sono il genero di Maradona – scherza – spero non ci sia  alcun problema, come avvenuto  in tutti gli altri  campi, penso però di avere un vantaggio proprio perché Diego ha giocato qui in passato. Chissà». Al cuor  non si comanda. Il nome Maradona è un lasciapassare a Napoli, i tifosi lo sanno e Aguero pure. Del resto i  due sono simili. Anche nei record. El Kun ha esordito nella massima divisione argentina contro il San  Lorenzo a soli 15 anni e 35 giorni, il più giovane giocatore, record detenuto fino ad allora proprio da Diego Armando Maradona. Con Gianinna si sono conosciuti e si sono amati. Maradona gli ha fatto da consigliere  all’Atletico quando arrivò dopo un trasferimento da ventimilioni di euro, e poi al City che ne ha pagati 45 per  ingaggiarlo. Del San Paolo ne hanno discusso, e tanto, ma non recentemente: «Lui qui è un dio, e  lo era  anche in Argentina. Quello che ha fatto l’ho visto in tv tante volte. Certo che abbiamo parlato di Napoli, ma non negli ultimi giorni. Purtroppo non l’ho sentito dopo la scomparsa della mamma. Voglio mandargli un grande abbraccio perché se lo merita». Non c’è domanda italiana o inglese, che non sia su quell’argomento: Maradona. Se Diego ha fatto tanto per il Napoli, El Kun potrà fare lo stesso per il City? Lui lo spera. «Io sogno di ripetere le gesta di Maradona anche a Manchester. Ma non è solo questo, mi auguro di vincere tanto con la mia squadra, con i miei compagni. Lo possiamo fare, ne siamo consapevoli e sta a noi impegnarci al massimo».Maradona, Aguero, e ora Lavezzi, destini incrociati. Del primo si parlò tanto tempo fa al Napoli, il secondo è sempre nei rumors che lo vogliono al City. Ma i due, tra di loro, che si dicono  quando si incontrano nei ritiri della nazionale argentina? «Di calcio non parliamo» glissa. Ma come? «Il -problema è che non ci vediamo da così tanto tempo che preferiamo informarci sulle rispettive famiglie senza soffermarci sul calcio». Ma Lavezzi le ha mai chiesto di venire al Napoli? «No, come del resto  io non ho mai chiesto a lui di indossare la maglia del City».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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