Lavezzi è ormai a pieno titolo nella twitter generation che ha travolto, oramai, anche il mondo del calcio. C’è un messaggio per i suoi tifosi praticamente ogni giorno, sul suo profilo. L’ultimo è un «tweet» inviato dalla penombra di Castelvolturno, poco prima della seduta di allenamento di ieri mattina. 140 caratteri del piccolo messaggio per tener viva una comunità di fans in un momento di apprensione per il suo destino azzurro: «Buen dia a todos empezando el dia con un doble turno #q dura es la manana para mi !!». Non è difficile il castigliano da tradurre in italiano. Il Pocho ha fatto il boom di iscritti al suo profilo che chiedono di «seguire» il campione argentino: e lui cosa fa? Scoperta la forza di un tweet, che a differenza di un sms non va a una sola persona, ma va dovunque, sul web e sui cellulari, vi inserisce persino la foto del suo cane Camilo (glielo ha regalato Zuniga e dunque si chiama come il colombiano) sdraiato sulla sua barca, all’ombra dei faraglioni di Capri.
C’è da scommettere che, da ora in poi, il miglior addetto stampa di Lavezzi sarà lui stesso: scoperta questa piattaforma comunicherà ai tifosi pensieri, dubbi e sogni. Sperando che non faccia come Ryan Babel, che ha dovuto pagare una forte multa perché dopo la sconfitta contro il Manchester United all’Old Trafford nel terzo turno di Coppa d’Inghilterra, a gennaio, l’olandese aveva pubblicato sul proprio profilo su Twitter una foto di Howard Webb, l’arbitro della sfida, infilato per effetto di un fotomontaggio dentro a una maglia dei Red Devils.
Pochi giorni fa poi erano stati Piquè e Puyol ad annunciare l’arrivo di Fabregas. Ovviamente su Twitter: «Cesc è con noi, l’abbiamo già qui». Magari potrà essere il Pocho a far sapere se Giuseppe Rossi arriverà al Napoli…
Il trasloco.
E mentre Lavezzi scopre le potenzialità del social networw più amato dai vip e della star, Ferragosto diverso per il Matador Cavani, alle prese con la prima grana della stagione. Che non è calcistica, ma casalinga. Alla fine, infatti, ha lasciato la sua villetta di Lucrino che aveva scelto come dimora appena arrivato da Palermo. Il trasloco è iniziato ieri mattina: i problemi di vicinato a causa dell’invadenza di un gatto e il fatto che in molti, scoperta la sua abitazione, spesso lo disturbavano al rientro a casa, lo hanno convinto a cambiare domicilio. Si è trasferito a Castelvolturno, almeno per il momento. Negli ultimi giorni, l’uruguayano era stato persino svegliato di notte da alcuni tifosi con cori e incitamenti sotto il suo balcone che si affaccia sulla strada. Da qui la decisione. Una privacy violata troppe volte, un bambino piccolo e la voglia di riservatezza sua e della moglie Maria Soledad. I tifosissimi del posto del Matador non hanno preso bene, in ogni caso, la scelta. In onore del «concittadino bomber», infatti, gli avevano dedicato una piazza. Ora hanno deciso persino di togliere sia la targa che gli striscioni di incitamento posizionati nella rotonda Cavani: «È stato un gesto triste, ci aveva promesso che sarebbe rimasto qui, nonostante il gatto – dice Andrea Peluso, un po’ il portavoce del club Edy di Lucrino – Resteremo suoi tifosi perché amiamo il Napoli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
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