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Il Mattino – Lo strano caso di Rog e Tonelli: zero minuti in campo, Sarri aspetta il momento giusto

Per Rog il ds Giuntoli, pur di strapparlo alla concorrenza, aveva accettato di lasciarlo in Croazia fino alla fine dei playoff di Champions in cui ha segnato anche tre gol

C’era una volta un piccolo principe dal talento prezioso che ieri sera era seduto sulla panchina della Croazia. «Un fuoriclasse annunciato», non fa che ripetere il ct Ante Cacic che proprio non si spiega perché non giochi. Ama la cioccolata, divora la pizza e i videogame e da tempo il campo non lo vede che lì, nei videogiochi. Marko Rog è il simbolo del piccolo gruppo dei desaparecidos azzurri: lui, Tonelli, Rafael, Sepe. Ragazzi spariti o in cerca di se stessi. Chi li ha visti? Dove sono finiti? Nessuno lo sa. Capitolo primo, Rog. Quindici milioni, ma questa è storia di tre mesi fa. Ma è giusto ripartire da lì. Sembrava l’inizio di un grande amore. Poi il campionato, le prime difficoltà e le battute perché per parlare con il resto della squadra ha avuto bisogno, per un bel po’ di tempo, di Strinic da cui non si separa mai. Per Sarri aveva bisogno di tempo: secondo le valutazioni del tecnico azzurro ora è un’alternativa ad Allan. Il tempo è scaduto: fosse andata in maniera differente la gara con la Lazio, Rog sarebbe stato pronto al suo esordio. È questione di poco: la sensazione che tra Udine e la gara con il Sassuolo scoccherà il suo momento. Eppure, con la Dinamo Zagabria, giusto per restare a questa estate, ha collezionato 12 presenze tra luglio e agosto. Perché il ds Giuntoli, pur di strapparlo alla concorrenza, aveva accettato di lasciarlo in Croazia fino alla fine dei playoff di Champions in cui ha segnato anche tre gol (al Vardar, alla Dinamo Tblisi e al Salisburgo). Giuntoli è rimasto colpito anche dalla sua duttilità: trequartista, sulla carta, ma anche ala sinistra. De Laurentiis pure è convinto delle sue doti. Non a caso, uno dei tweet meno graditi da Sarri, fu proprio quello con cui annunciò il suo ingaggio.

Poi c’è Tonelli, il primo colpo di De Laurentiis quando il campionato non era neppure terminato. Disse: «L’ho preso e Sarri non ne sa nulla». Non male. Costato più o meno sei milioni di euro, è piombato subito in una crisi profonda. Colpa di una interminabile infiammazione al tendine del ginocchio da cui ha faticato a uscire fuori e che lo ha costretto a saltare tutta la preparazione estiva. Tonelli si allena, e non apre bocca. Lo fa qualche volta la compagna su Instagram pubblicando foto e annunciando ai tifosi che Lorenzo sta per diventare papà. Troppe foto. Un tifoso ha ironizzato: «Ti fa solo quelle da quando sei Napoli». Lui ha risposto. «Non è colpa mia…». Professionista vero, ma senza fiducia. Ed è questo il problema. Difensore di scorta rimasto in panchina sempre. Nonostante l’infortunio di Albiol e il fatto che Koulibaly non ha mai tirato il fiato fino ad adesso. «Non è ancora pronto», raccontano.

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