Continua la rubrica “Il punto dell’esperto” con il direttore del sito amico generazioneditalenti.com Massimo Tanzillo, che analizza per noi Cagliari-Napoli.
Un Napoli opaco porta a casa uno scialbo pareggio da Cagliari. Finisce a reti inviolate, infatti, una partita che a tratti (soprattutto nella prima frazione di gara) ha offerto giocate divertenti e numerose occasioni da reti. Nel secondo tempo, invece, la gara è stata molto meno bella e condizionata dalla stanchezza fisica e mentale degli azzurri. Proprio quest’aspetto rappresenta la chiave della partita del Napoli e delle recenti prestazioni non all’altezza della fama guadagnata negli ultimi tempi. A fine calciomercato mi sono chiesto se il mancato acquisto di un giocatore di esperienza internazionale (magari in qualche ruolo nevralgico del campo) col tempo, visti i molteplici impegni, non si sarebbe fatto sentire. Ora tutto porterebbe a dare valore proprio a quelle mie riflessioni. Quello che sembra mancare alla squadra di Mazzarri, infatti, è il dosaggio delle forze e dell’approccio mentale a gare troppo ravvicinate. Se nel primo caso il mister livornese, dopo aver capito gli errori col Chievo, sembra gestire al meglio le energie dei suoi uomini chiave con un oculato turn over, per la mentalità invece c’è ancora da lavorare. Troppo spenti, poco lucidi e affrettati gli undici azzurri e ciò si traduce in errori banali e grossolani soprattutto se si ha di fronte una squadra come il Cagliari che da sempre contro il Napoli mette in campo il doppio delle energie e dell’attenzione. Bene Santana, Aronica e Fernandez, meno bene i tre tenori con Lavezzi che ha offerto una delle peggiori prestazioni da quando gioca per il Ciuccio. Eppure, nonostante tutto, una maggiore attenzione e cattiveria sottoporta ci avrebbe permesso comunque di portare a casa i tre punti contro i sardi. Per fortuna la classifica ci ricorda che tutto sommato siamo ancora nel gruppone di testa ma fino a quando gli altri ci aspetteranno? E tutto ciò non fa che accrescere il rammarico per i tanti punti persi per strada che ora chissà dove ci avrebbero inseriti nella graduatoria della massima serie italiana.
A cura di Massimo Tanzillo
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