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Imbriani, il piccolo bomber fa gol anche in panchina

Sedici anni fa per lui Boskov disse di no a un grande bomber. «Inzaghi? Ho Imbriani», così don Vujadin replicò a Ferlaino. Super Pippo non era ancora la stella del Milan campione d’Italia e d’Europa, tuttavia faceva faville nel Parma della famiglia Tanzi, amico dell’Ingegnere dei due scudetti e pronto a cederlo al Napoli. Il serbo che aveva vinto lo scudetto con la Samp nel ’91 si oppose. «Inzaghi? Ho Imbriani». Boskov diceva dei suoi giocatori: «Sono fratellini, vanno d’accordo in campo e fuori. Guardate Agostini e Imbriani». Partì sparato, quel Napoli, nel campionato ’95-’96. Due gol di Imbriani ad Atalanta e Inter. Poi il diciannovenne Carmelo da San Giovanni da Ceppaloni, parentela con l’onorevole Clemente Mastella e brillante trascorso nel vivaio di Soccavo, non riuscì più a segnare con frequenza. E la sua storia napoletana diventò più difficile. Super Pippo diventò un fuoriclasse nella Juve e nel Milan; Imbriani cominciò a girovagare tra squadre di B e C1. Poi, ha intrapreso la carriera di allenatore e da un mese siede sulla panchina del Benevento, ultimo suo club da calciatore. Allenava i giovani quando è stato chiamato dal patron Vigorito per sostituire Simonelli. Sembrava una soluzione-ponte, si faceva già il nome di Cuccureddu, però i giallorossi hanno vinto la prima con Carmelo, 36 anni, e la società ha deciso di dargli fiducia. Tre successi di fila e l’obiettivo di recuperare posizioni in classifica, assicurandosi la salvezza e forse qualcosa in più.
Imbriani, umile e garbato come da calciatore, quando affrontava con il suo passo veloce i grandi difensori della serie A, sorride: al«Sono davvero molto contento, volevo iniziare proprio così questa esperienza. Ho visto calciatori molto motivati, stiamo dando tutti il massimo per il Benevento. Obiettivi? Un passo per volta. Ci siamolontanati dalla zona calda, con calma vedremo». Lui, giovane tecnico, ha sostituito Simonelli, detto il Professore perché laureato in filosofia. I suoi primi allenatori nel Napoli sono stati due Signori della panchina: Lippi lo ha fatto esordire in A, alla fine del campionato ’94-’94, chiuso dagli azzurri al sesto posto nonostante la disastrosa situazione economica del club; Boskov stravedeva per lui, voleva farne il nuovo Vialli. Meglio guardare avanti. «I tifosi mi hanno accolto benissimo, li ringrazio per tanto affetto», dice lui, ex capitano dei giallorossi. Imbriani affrontò anche l’amato Napoli in serie C1 al Santa Colomba e non gli sembrò vero. Magari tra qualche anno potrebbe sedersi su una delle due panchine del San Paolo.

 

Fonte: Il Mattino

 

La Redazione

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