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Inler e Dzemaili, voglia di continuità

Salvatore Caiazza analizza il campionato dei due svizzeri e la loro voglia di consacrazione in maglia azzurra

L’anno scorso Aurelio De Laurentiis sborsò 27 milioni di euro per acquistare Gokhan Inler e Blerim Dzemaili. I due svizzeri piacevano da sempre a Mazzarri, soprattutto il primo in forza all’Udinese. Lo scorso mercato la trattativa per prendere Gokhan stressò non poco i tifosi ma anche i dirigenti partenopei. Sì, no, forse. Non si riusciva a capire perché il centrocampista non arrivasse. Alla fine il presidente si tolse lo sfizio di presentarlo sulla Msc Crociera Fantasia con una maschera da leone. Nessun problema, invece, ci fu per ingaggiare l’altro elvetico. Dzemaili divenne azzurro in poco tempo per la felicità di Inler. Sì perché l’ex friulano ritrovava un vecchio amico ai tempi dello Zurigo e della Nazionale. Insieme vinsero anche un campionato.  Il desiderio di entrambi per la prossima stagione è di consacrarsi definitivamente con la maglia azzurra. Cercano una continuità che non sono riusciti ad avere nel primo anno partenopeo. Ma era  anche normale visto che in passato non avevano mai avuto la possibilità di giocare in una piazza così  importante. A conti fatti, comunque, possono essere soddisfatti poiché non hanno demeritato in Champions e si sono tolti la soddisfazione di alzare la Coppa Italia.  Possono dare ancora tanto, però, alla causa azzurra. Soprattutto Inler deve dimostrare di valere i tanti soldi pagati per il suo cartellino. L’affare di De Laurentiis fu il più costoso dello scorso mercato estivo. Proprio per questo ci si aspettava che facesse un po’ come Pirlo alla Juventus. Ma nessuno aveva messo in conto che il regista campione del mondo aveva già vinto tanto con il Milan. Nel suo piccolo il buon Gokhan non ha fatto male. Un suo gol aprì le porte della qualificazione agli ottavi di finale Champions in casa del Villarreal. Diede una speranza anche allo Stamford Bridge con il Chelsea quando realizzò il 2-1. Purtroppo, poi, gli inglesi segnarono altre due reti e passarono il turno. Qualche difficoltà di troppo l’ha vissuta in campionato dove ha avuto degli alti e bassi. Forse peri troppi impegni. Ben 49 le gare disputate. La più bella nella finale di Coppa Italia contro la Juventus allo stadio Olimpico. Fu protagonista in mezzo al campo con cattiveria e furbizia mettendo in difficoltà proprio Pirlo e gli altri due  centrali Vidal e Marchisio.  Dzemaili è partito un po’ in sordina. Arrivato in punta di piedi si è ritagliato lo spazio necessario a stagione cominciata. D’altronde, con uno straordinario Gargano sarebbe stato difficile diventare titolare. Le soddisfazioni se le è tolte segnando anche tre gol. Contro il Novara in trasferta e al San Paolo con Lecce e Catania. Mazzarri si è fidato molto di lui e addirittura in alcune gare l’ha anche schierato nel tridente al posto di Lavezzi. L’esordio in questo ruolo lo fece a Manchester contro il City a partita in corsa. Non andò male, anzi diede un apporto importante che fece capire all’allenatore di avere un jolly nel suo gruppo. Per la prossima stagione c’è la consapevolezza per entrambi di voler diventare sempre più leader in una squadra che non è stanca di vincere. Già l’11 agosto a Pechino contro la Juventus in Supercoppa tenteranno di alzare il secondo trofeo consecutivo. Sarebbe un  inizio importante per i due svizzeri che sognano di entrare definitivamente nel cuore dei napoletani. Come i sudamericani. Ci riusciranno i nostri eroi?

Fonte: Il Roma

La Redazione

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