Lunedì, appollaiato su una delle tribune dello stadio Rigamonti di Brescia, a vedere Brescia-Pescara c’era Maurizio Micheli, l’inviato dello staff di mercato del Napoli nonché ex dirigente del club lombardo: occhi su Lorenzo Insigne, certo, che del club azzurro è patrimonio da maneggiare con cura. Ma occhi anche su Ciro Immobile, il nuovo che vola e ammalia l’Italia con il canto della sirena del gol. Lorenzo ispira, Ciro segna: 8 reti in 10 partite giocate (2 a Brescia, con il terzo griffato proprio da Insigne). La regia? Neanche a dirlo: del maestro del calcio d’attacco, Zdenek Zeman. Sono loro, i nuovi cristalli del boemo in vetrina.
MI MANDA NOCERINO – E allora, la storia di due amici. Di due dei più fulgidi, giovani talenti del calcio italiano che del Pescara di Zeman, realtà vincente a costo zero e mille idee, sono insostituibili interpreti: Ciro, 21 anni, scuola Juventus e primi acuti nel Sorrento, è di Torre Annunziata; Lorenzo, 20 anni e fondamentali azzurri, è di Frattamaggiore. Fanno coppia fissa, in Abruzzo. Anzi, sono un tris insieme con Riccardo Maniero, altro napoletano. E, in estate, fu ancora un altro uomo made in Naples a spingere Immobile a Pescara: Antonio Nocerino. Il centrocampista del Milan e della Nazionale incontrò casualmente il biondo attaccante a una cena organizzata dal manager di entrambi, l’avvocato Marco Sommella: « Vai da Zeman: ad Avellino, a 18 anni, mi ha insegnato tantissime cose ». Ciro ci pensò un po’ su – poco – e la storia ebbe inizio.
CHE TALENTO – Il Napoli ne scopre e ne apprezza le doti ormai di continuo: perché Insigne, gioiello di casa in prestito a Pescara, è seguito con una certa costanza dagli osservatori del club, e tra un triangolo, un’occhiata, un cross e un assist l’asse tra il mini trequartista e Immobile è solida e fa spettacolo. Tre reti Lorenzo, otto Ciro: gol napoletani, per il boemo-show. E il futuro? Beh, quello del geniale piccoletto è scritto e colorato d’azzurro, mentre quello dell’attaccante di Torre Annunziata è tutto da decifrare: lui è di proprietà della Juventus, d’accordo, ma le richieste fioccano un po’ da tutta Italia. L’Italia della serie A: i movimenti, l’innato senso della porta, il fisico da centravanti (185 centimetri e 78 chilogrammi), il talento e la media realizzativa sono il passaporto ideale. E il sangue non mente: suo padre, infatti, recitava da attaccante tra i dilettanti.
NAZIONALE – Il Napoli, però, non guarda soltanto al Pescara. È ovvio. Finestre sul mondo e cannocchiale interessato puntato su Crotone e Triestina: in Calabria, infatti, ci sono Raffaele Maiello e Camillo Ciano. Centrocampista duttile e attaccante d’area fabbricati in azzurro e spediti in B a fare esperienza. Bravi, bravissimi entrambi. Maiello, che ora è reduce da un piccolo infortunio a una caviglia, è stato convocato da Piscedda nell’Under 21 di B in vista di un’amichevole in programma martedì in Serbia. Convocato anche Immobile.
IL DIFENSORE – Occhi e antenne puntate anche in Lega Pro, dove sta accumulando esperienza Armando Izzo, altro prodotto del vivaio del Napoli che ora s’è piazzato al centro della difesa della Triestina: come Insigne, Maiello e Ciano, anche il centrale napoletano, 19 anni, ha prima firmato un contratto con il club azzurro e poi è stato spedito a farsi le ossa. Come nella migliore delle tradizioni. Non resta che attendere la chiamata. Il gran ritorno a casa.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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