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La panchina e Cavani, ombre sul futuro

L’allenatore aveva deciso da tempo: respinta la maxi-offerta economica per un nuovo contratto

L’Inter sembra in vantaggio sulla Roma, tutto sarà più chiaro nei prossimi giorni per il toscano mentre De Laurentiis dovrà accelerare per la scelta del nuovo allenatore. Ne ha sondati almeno quattro, tra italiani e stranieri. Piacciono Di Matteo e Benitez, che ha vinto l’Europa League dopo aver sostituito l’ex centrocampista laziale sulla panchina del Chelsea. I curriculum di Allegri e Guidolin offrono ampie garanzie, ma entrambi sono vincolati a Milan e Udinese.
Perché Mazzarri decide di chiudere con il Napoli, potendo guidarlo in Champions League nella prossima stagione, con un nuovo ricco contratto in tasca? Congedatosi da De Laurentiis, lo spiegherà lui. Difficile credere che un tecnico di tale esperienza e personalità tema il dichiarato ruolo di primo rivale della Juve per lo scudetto 2014. E neanche che possa turbarlo l’eventuale addio di Cavani, bomber da oltre cento gol in tre anni: con Mazzarri hanno segnato decine di reti anche Protti, Lucarelli, Bellucci, Bianchi, Amoruso e Pazzini.
Alla base della scelta c’è la distanza – stavolta evidentemente non conciliabile – tra due filosofie: tra il presidente che punta sui giovani («Nel Napoli ci saranno giocatori forti, giovani e tosti», tweet di De Laurentiis del 5 aprile) e l’allenatore che chiede uomini di esperienza, i top player reclamati già dopo la qualificazione Champions 2011. Mazzarri è orgoglioso dei successi di questi anni. «Siamo da primo posto perché abbiamo conciliato risultati sportivi e risultati economici». Ma ha verificato che la Juve ha vinto due scudetti quando si è rafforzata con Barzagli, Pirlo, Vidal e Vucinic ed è questo il modello che avrebbe voluto per il Napoli da scudetto. D’altra parte, proprio la solida situazione finanziaria della società azzurra autorizzerebbe simili operazioni.
De Laurentiis ha fatto una solenne promessa ai tifosi in occasione del discorso di domenica scorsa, aprendo la festa Champions al San Paolo. «Voglio vincere come voi». Dovrà farlo senza Mazzarri, che è stato l’uomo forte a Castelvolturno e pertanto anche sotto quest’aspetto andrà sostituito, e probabilmente senza Cavani, che ha un prezzo concordato con il Napoli (la clausola è fissata a 63 milioni) e una fila di top club pronti ad acquistarlo. Andando via dopo quattro anni, l’allenatore lancia un segnale: non bastano calciatori «forti, giovani e tosti» per lo scudetto, aspirazione legittima per la tifoseria che freme e vuole capire con quali campioni o nuovi progetti tattici si possa sostituire un asso come l’uruguaiano. Dopo l’addio di Lavezzi, sono stati migliorati i risultati ma non è detto che ciò possa ripetersi.
La festa Champions è stata meritata, ma ora si deve pensare al futuro. Cancellando subito le perplessità.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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