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Mazzarri, giù il sipario «Quattro anni da grandi»

«Incontrerò De Laurentiis e poi spiegherò i motivi delle mie scelte»

La notte dell’Olimpico sarà quella dell’addio per Walter Mazzarri. L’allenatore dei miracoli, quello che in quattro anni ha tenuto stabilmente il Napoli ai vertici, ha ormai di fatto deciso anche se la scelta la svelerà solo dopo la partita contro la Roma. «Saprete quello che ho deciso dopo la partita, o forse il giorno dopo. E darò tutte le spiegazioni. Rispettate la mia scelta: del mio futuro parlerò, come ho sempre detto, a stagione conclusa. Quando dirò tutto capirete perchè era giusto fare così», ha detto in conferenza stampa a Castelvolturno. Ha tenuto fede fino all’ultimo alla sua volontà di svelare il futuro solo al termine dell’ultima partita di campionato. «Ci sono tempi e modi per fare le cose. Se l’azione in campo la fai nei tempi giusti funziona, altrimenti non va. E capirete dalle cose che dirò perchè era giusto fare così. E poi c’è un’altra gara da giocare che noi puntiamo a vincere per battere il record della media punti che risale addirittura ai tempi di Maradona. L’incontro con De Laurentiis? Ci parliamo sempre, dovrebbe venire in albergo a Roma. È ovvio che sarà il primo a sapere la mia decisione. La società ha diritto di programmare delle scelte, se coincideranno il matrimonio potrà continuare, altrimenti sarà il divorzio».
Mazzarri però fa già chiarezza su alcuni aspetti. «Sono un allenatore in scadenza, una mia scelta. Ho rischiato. Potevo firmare un contratto e mettermi al sicuro per altri tre anni se le cose fossero andate male. E invece non l’ho fatto e questo dovrebbe essere apprezzato. E poi è chiaro che l’aspetto economico influirà meno che zero sulla scelta, altrimenti avrei potuto accettare la proposta del Napoli già dall’estate scorsa». Ancora sul discorso della scadenza di contratto. «Non ho parlato con nessuna società, ho fatto sempre così nella mia carriera fino alla scadenza. Avere dei rappresentanti legali non c’entra nulla, avevo già tanti amici procuratori quando salvai la Reggina e mi volevano dieci società. Finii il campionato e solo a fine stagione presi in esame tutte le situazioni e poi scelsi la Sampdoria. Ho firmato con l’Inter? Ma non si diceva che cinque giorni fa avevo firmato con la Roma? Come ho fatto a mettere due firme, dovrebbero arrestarmi… Quando sono sotto contatto non parlo con nessuno, questa è la verità». Una lunga conferenza, anche l’occasione per ricordare i numeri di questa stagione trionfale. «Abbiamo venti punti in più dell’anno precedente. I tifosi vogliono vincere. Per quanto fatto abbiamo già vinto e se Dzemaili avesse segnato il 2-1 con la Juve forse avremmo fatto un qualcosa di ancora più straordinario». Traccia un bilancio. «In questi quattro anni il Napoli ha fatto meglio di qualsiasi altra squadra italiana tenendo presenti i parametri. Sono d’accordo con il presidente De Laurentiis che ha sottolineato il fatto che il Napoli è riuscito a coniugare i risultati sul campo con il fair play finanziario. E sono contento della crescita di Zuniga, degli altri. Anche Hamsik e Cavani non erano così due anni fa». 
Il Napoli a giudizio di Mazzarri ha una base importante per il futuro. «In questi quattro anni è stato formato un patrimonio che resterà, il Napoli su questo patrimonio potrà costruire il suo futuro, con o senza Mazzarri ci sono della garanzie. Se un club continua a lavorare in un certo modo arriva l’anno in cui vincerà davvero e questa squadra ha basi solide per restare al vertice del calcio italiano». Benitez e Bielsa, circolano nomi di allenatori stranieri di prima fascia per la panchina del Napoli. «Anche questo dà la dimensione di quello che è stato fatto in questi quattro anni. La prima stagione quando arrivai eravamo quart’ultimi e sfiorammo di entrare subito in Champions centrando l’Europa League. La vittoria più bella a Bologna. La Champions è arrivata lì dove l’anno scorso ci andò male: una goduria».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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