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La telefonata di Mourinho a Pandev, le mosse degli agenti, il lavoro di De Laurentiis: cosa succede intorno a Cavani?

Mourinho ha chiesto a Pandev referenze su Cavani

Il Napoli ha fatto davvero tutto per trattenere Cavani? È possibile ricostruire questi mesi di voci, messaggi, manovre. Ma è ancora più facile raccontarli in due parole terribili: crudo affarismo. Non poteva esserci spazio per i tifosi, che pagano per comprare sogni. Ad avviare la roulette non è stato Cavani, mai i suoi agenti. Gli dicevano: «Guadagni 5 milioni, tu sei da 10». Hanno cominciato una vendita porta a porta: Real Madrid, i due Manchester, Bayern in attesa di Guardiola, Chelsea, Paris Saint Germain, il ricco Monaco. Contatti anche con lo Zenit di San Pietroburgo: non fosse altro, per avere un’offerta, una cifra da far circolare. Non sono stati solo i due agenti Triuzzi e Anellucci a trattare. Ma anche i personaggi interessati a premi e commissioni. Tra questi, Betancourt, il primo a gestire Cavani, alla pari di Hernandez. È tra i più informati scopritori di talenti del Sudamerica. Vanta ancora molto sui destini di Cavani e si deve a lui, un anno fa, l’approccio con il Chelsea. Che non ha mai mollato. Due informazioni confermano l’interesse recente. Mourinho, nuovo allenatore del Chelsea, ha telefonato a Pandev per sapere tutto di Cavani: che tipo è, davvero ha voglia di emergere e si sacrifica, forse i due hanno parlato anche di vicende familiari. Pandev ha detto quello che doveva: referenze eccellenti, quindi. Il secondo passaggio: trattativa per il partner ideale di Cavani, il brasiliano ventisettenne Viera de Souza detto “Hulk”, attaccante di fascia sinistra dello Zenit di San Pietroburgo, affare agevolato dai rapporti tra Abramovich presidente russo del Chelsea e la compagnia Gazprom, proprietaria e sponsor del club. Con Hulk, il Chelsea ha già mezzo attacco. Aspetta Cavani per completare il tandem, senza trascurare Torres, che dimentica ormai Benitez e non perde intervista per giurare fedeltà a Mourinho. Sa che il Napoli non può mai pagargli un ingaggio alto. Ma Cavani vuole andare al Chelsea? Per i sudamericani, è Madrid la città promessa. Il Real non ha i soldi ma a cominciare dall’autorevole Marca si legge che il Napoli sceglierà giocatori in cambio. Indiscrezione fondata. A Madrid opera un personaggio che Napoli conoscerà presto: Manuel Garcia Quilon. È l’eminenza grigia del calcio spagnolo, avvocato vicino ai sessanta, carico di umanità e classe. Assiste molti calciatori, anche Benitez. Negli anni di Mazzarri, era aperto un canale: Carlo Pallavicino, agente di Pandev e di altri presi dal Napoli. Con il dottore spagnolo del calcio, c’è Quilon. Sembra l’uomo chiave per i tre piani. Se Cavani andrà al Chelsea, aiuterà De Laurentiis a spendere le sterline di Abramovich. Se passerà al Real Madrd, guiderà il suo amico Benitez nella scelta dei ricambi. Impassibili come due pescatori d’acque dolce, gli amici De Laurentiis e Benitez aspettano. Rafa ha assunto la posizione più corretta: chiede la conferma di Cavani, dopo aver visto tutte le partite del Napoli. Ma si adegua, se da Londra arriva il congruo bonifico bancario. E fa scattare il piano alternativo. È certo di aver seguito la strategia migliore anche De Laurentiis. Incassa i soldi sanciti dalla clausola o zittisce Cavani: il mercato non ha risposto, il giocatore quindi rimanga a Napoli, senza pretendere la luna. L’ingaggio per prassi è il 10 per cento della quotazione. Non avrà mai più di 5-6 milioni. Cifra vicina a quella attuale. La tattica, dopo quella adottata con Mazzarri bersagliato di offerte, si annuncia vincente sul piano personale. In un caso o nell’altro. Ma i tifosi? Già, i tifosi. Leggono che mezza serie A è in miseria. Che la Juve, la più solida avendo uno stadio di proprietà, stenta nell’affare Higuain. Che il Milan tratta addirittura El Shaarawy sul filo dei 40 milioni dopo aver ceduto Thiago Silva e Ibrahimovich. Che l’Inter non ha i contanti per Basta dell’Udinese. Questi tifosi pensano amareggiati: sembra l’anno del Napoli, unico ad avere soldi, con De Laurentiis che promette e promette, con Benitez che non ha paura di vincere, ma perché proprio Cavani non si fida, e scappa?

Fonte: Antonio Corbo per “Repubblica”
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