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Lady Coppa: «Io e il trofeo viaggiamo in business»

Elizabeth la custode: vale un patrimonio, ne sono responsabile

Viaggia in prima classe, rigorosamente con un biglietto business, protetta da una custodia eseguita a mano negli atelier Louis Vuitton, dorme al Consolato americano e finora è uscita due volte, per la cerimonia d’apertura e per la conferenza degli Skipper. Da oggi, fino a domenica, dalle 11.30 alle 12, sara’ esposta in villa in tutta la sua livrea d’argento. C’è chi la chiama Auld Mug, chi vecchia brocca. Per Elizabeth Murphy è semplicemente «she», lei. Le parla, se la coccola, la accarezza, rigorosamente in guanti bianchi, sin dal 17 febbraio del 2010. «Avevamo da poco vinto la coppa – racconta “the Wife of the Trophy”, la moglie del trofeo – e stavamo facendo i bagagli per tornare a San Francisco. Tutto era pronto. Avevamo dimenticato chi si dovesse prender cura della coppa. Scelsero me. Ma cosa fa la donna della coppa? «Organizza gli spostamenti, compra i biglietti perché lei non viaggia nel bagagliaio, si preoccupa che sia lucidata ogni giorno, che vada periodicamente dal responsabile della manutenzione e che tutti ne abbiano un grandissimo rispetto». A Napoli è arrivata venerdì scorso. «La sicurezza è stata eccezionale. Pensi, dall’aereoporto al Consolato americano eravamo scortati da due auto della polizia. Viaggiavamo con una dignitaria». D’argento al 99% Il valore è inestimabile, anche se bisogna dire che nel corso degli anni la coppa è cambiata tante volte e si dice ne esistano altre tre copie e che lo stampo sia stato buttato. Nel 1851 i vincitori furono premiati con una pesante brocca cesellata con oltre quattro chili d’argento. Non potendo spartirsi il premio l’equipaggio decise di donarla al New York Yacht Club perché la mettesse in palio in una competizione internazionale. L’opera esposta in piazza del plebiscito per la cerimonia di apertura è alta 1 metro e dieci centimetri per quindici chili di peso. Originariamente era alta 68 cm. Per incidervi i nomi dei successivi vincitori, è stata alzata due volte a partire dalla base, la prima a New York dal gioielliere Tiffany; la seconda, da Garrard, il gioielliere della regina d’Inghilterra, su commissione del Royal New Zealand Squadron. «La sua vita – racconta Elizabeth Murphy – è abbastanza monotona. Nessuno può andarle a far visita, ma esce una volta al mese in occasione delle grandi manifestazioni organizzate dal Golden Gate Yacht Club di San Francisco. È proprio come una vip: esce poco e fa notizia». Ma cosa dice di Napoli, le piacerebbe ritornare? «Sicuramente. Napoli è una città fantastica, lei ed io prima di venire qui pensavamo fosse bella ma non come ci siamo resi conto. La gente poi ci sta accogliendo come solo in Italia si riesce a fare. E il cibo. Lei non mangia molto, ma io si. Prima pensavo che fosse solo la città della pizza. Ora ho scoperto che c’e’ dell’altro». Elizabeth ha un incubo: «Ha presente quando il Real Madrid vinse la coppa del re qualche anno orsono? Cadde dal pullman a due piani e sono terrorizzata dal fatto che nelle mani dei velisti possa fare la stessa fine». Ma a dire il vero anche a Napoli non se l’è passata bene. «È stata un’intuizione. Il giorno della cerimonia d’apertura ho chiamato gli addetti alla sicurezza. Se piove, ho detto loro, copritela. Come? Mi hanno risposto? Con l’ombrello».
Infine il gossip. Si sussurra che Larry Ellison, armatore di Bmw Oracle Racing, attuale detentore della Coppa, abbia «girato» il piedestallo per non leggervi il nome di Alinghi, trionfatore nel 2003 e nel 2007, quando è esposta nel modo tradizionale, con il manico verso destra.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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