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Leandro Damiao: “Il Napoli e Cavani sono un vero spettacolo”

Il talento brasiliano: "Il gioco degli azzurri mi piace davvero"

Lo scontro tra Juve e Inter non è solo in campo, ma anche sul mercato. I dirigenti bianconeri e quelli nerazzurri hanno messo da tempo gli occhi su Leandro Damiao e seguono l’evoluzione della vicenda legata alla punta dell’Internacional di Porto Alegre e della Seleçao. Insieme a Neymar, Damiao è il miglior attaccante che c’è in Brasile, il centravanti su cui i grandi club europei sono disposti a scommettere. Juve e Inter hanno già preso contatti con il suo agente, Vinicius Prates che però, nel tentativo di alimentare un’asta, si è fatto una chiacchierata anche con Psg, Barcellona e Manchester United che secondo i tabloid inglesi sarebbe già arrivato ad offrire 28 milioni di euro.

Damiao, autore la scorsa stagione di 40 reti, la prossima estate è destinato a lasciare il Sudamerica e strizza l’occhio all’Italia. Non può andare troppo oltre perché l’Internacional non vuole che i giocatori “indirizzino” il mercato (il responsabile della comunicazione del club di Porto Alegre, Rodrigo Weber, sorveglia…), ma qualcosa riguardo alla sua futura destinazione l’ha fatta capire quando ha parlato dei suoi idoli, Ibrahimovic e Cavani, e quando ha dimostrato una discreta conoscenza del nostro campionato lodando il gioco del Napoli, pronosticando lo scudetto del Milan e soprattutto un’Inter nuovamente vincente il prossimo anno. Grazie ai suoi gol? Il dubbio resta.

Damiao, come ha iniziato a giocare?
«E’ stato mio padre a regalarmi il primo pallone quando avevo 7 anni e da lì in poi sono diventato matto per il calcio».

Che ruoli ricopriva da bambino?
«Quasi tutti, visto che a volte ho fatto anche il portiere. Il sogno, però, è sempre stato uno solo: diventare un grande attaccante per vedere i tifosi esultare grazie ai miei gol. Quando ho iniziato a fare il centravanti, mio fratello Edimar giocava a centrocampo e mi forniva gli assist ( Edimar Damião, 23 anni, gioca nel Luverdense, squadra del Rio Grande do Sul come l’Internacional de Porto Alegre, ndr ). Segnare era una gioia doppia». 

 

Chi deve ringraziare per essere uno degli attaccanti brasiliani più ricercati in Europa?
«Prima di tutto Dio, ma anche a mio padre e a mia moglie, Nadia, che ho sempre vicini».

Chi le ha insegnato di più?
«Ho imparato un po’ da ogni allenatore che ho avuto e non voglio dire un nome per non fare un torto agli altri. I miei tecnici sono stati molto importanti per la mia crescita come giocatore».

Come si descrive tecnicamente?
«Mi piace vedermi come un attaccante potente fisicamente, che non molla mai. Cerco sempre di rubare la palla ai difensori, di non lasciarli giocare tranquilli e quando la mia squadra la recupera, provo a smarcarmi per arrivare al tiro in porta».

Cosa chiede a questa stagione?
«Voglio vincere tutto, soprattutto la Coppa Libertadores. Con l’Internacional possiamo far bene e toglierci grandi soddisfazioni».

Chi era da piccolo il suo idolo?
«E’ sempre stato Ronaldo. Vedendo giocare il Fenomeno impazzivo letteralmente».

Cosa risponde a chi dice che in certi aspetti lei ricorda Ronaldo?
«Ronaldo è unico e non riuscirò mai ad avere tutte le sue qualità. La velocità, le galoppate a tutto campo, la freddezza davanti al portiere, la potenza, l’intelligenza: lui aveva tutto. Un altro come lui non può nascere». 

 

Non potendolo imitare sul campo, lo ha voluto al suo fianco come… agente.
«Vero. Ho la fortuna di lavorare con l’agenzia (la 9ine, ndr) del mio idolo e quando ci sentiamo, lui mi dà sempre dei consigli su cosa devo fare in campo e su come comportarmi nella vita privata… E’ una grande persona, un campione che non ha mai perso l’umiltà, un esempio per me. Ronaldo è diventato molto importante per la mia carriera».

Chi sono i migliori attaccanti in circolazione in questo momento?
«Con uno di loro, Neymar, ho la fortuna di giocare in nazionale: è davvero un fuoriclasse, un grandissimo campione. Mi piacciono anche Messi e Cristiano Ronaldo: sarebbe un piacere giocare con loro».

In cosa può migliorare?
«Lavoro ogni giorno per crescere. Sogno di diventare una stella mondiale, ma so che non sarà semplice. Il lavoro nell’Internacional mi ha fatto crescere sia fisicamente che tecnicamente e grazie al mio club ho conquistato una maglia nella Selecao. All’Internacional sarò sempre grato».

In tv guarda mai le partite della Serie A?
«Quando riesco, sempre perché è un campionato che mi piace molto».

Cosa l’ha impressionata di più?
«Il gioco del Napoli perchè esprime davvero un bel calcio. Lo scudetto, però, credo che lo vincerà il Milan». 

L’Inter, una delle formazioni che la vuole acquistare, è in crisi.
«Ho visto che sta attraversando un momento no, ma sono sicuro che nella prossima stagione sarà forte e lotterà per il titolo».

Contribuirà anche lei con i suoi gol?
(sorride) «No, non parliamo di questo».

Ha chiesto informazioni a qualche suo connazionale sulla Serie A?
«Quando sono con la Seleçao chiedo a qualche compagno come si trova in Italia, ma anche negli altri campionati europei. Spero un giorno di arrivare in un grande club, ma adesso penso solo all’Internacional e alla nazionale. Voglio giocare le Olimpiadi e aiutare il Brasile a vincere per la prima volta la medaglia d’oro».

Chi stima di più tra i brasiliani in Italia?
«In questo momento penso che il più in forma sia Robinho. Sta giocando benissimo: contro l’Arsenal in Champions League ha fatto grandi numeri e sono sicuro che tornerà in nazionale».

Cosa pensa quando sente che il suo nome è al centro del mercato?
«Sono abituato a convivere con le voci che parlano di club europei interessati a me e sono già stato venduto a parecchie società di diversi Paesi… Arriverà il momento giusto di andare in Europa, ma solo per indossare la maglia di una squadra forte come l’Internacional. Io comunque mi sento pronto».
Crede che le sue caratteristiche si adattino più al campionato italiano, a quello inglese o a quello spagnolo? 

«Giocare in Italia mi piacerebbe perché da voi ci sono due dei miei centravanti preferiti, Ibrahimovic e Cavani. Credo però che potrei far bene anche in Spagna o Inghilterra».

In Italia, intanto, a gennaio è arrivato Juan Jesus, che lei conosce bene .
«Vero, Juan è un amico e una grande persona. Come giocatore è molto potente fisicamente e sono sicuro che sarà molto utile all’Inter».

Cosa sogna per la sua carriera?
«Voglio vincere il Mondiale del 2014 indossando una maglia da titolare. Ho sempre visto i Mondiali in tv e adesso che potrò vivere una simile emozione da protagonista, non vedo l’ora che arrivi questo momento».

Leandro Damiao fuori dal campo cosa fa?
«Sono una persona abbastanza tranquilla e non mi piacciono i locali notturni. Preferisco andare al cinema con mia moglie o stare a casa con lei per vedere un film. E, lo confesso, amo la playstation dove gioco spesso a videogiochi di calcio».

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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