La festa non ancora cominciata, è già finita. Anzi, è rovinata. Guastato dal «Tormentone Mazzarri» il ritorno nella Grande Europa. Infastidita, disturbata la Torcida, dalle conclusioni annunciate per fine stagione dal tecnico che ha reso piuttosto amaro il finale di campionato, con il suo rinvio a un consuntivo in qualche modo legato al Totoallenatore che lo vuole destinato alla Juve, alla Roma o anche al Valencia. Il mondo del tifo azzurro è in agitazione, proprio per questo. Mai e poi mai il popolo partenopeo avrebbe immaginato la sceneggiata andata in onda e che chissà quando e come si concluderà, mentre il patron di Casa Napoli ha bloccato l’allenatore, ricordandogli il contratto da lui firmato per altri due anni.
La gente non si dispera affatto. Mazzarri d’altronde nella sua storia personale ha sempre chiuso la porta alle sue spalle. Il probabile presunto inaspettato addio del mister affascinato dalla sirene juventine, ha innescato una reazione a catena spezzando il feeling tra lui e la Torcida che nei forum sul web ha scaricato il tecnico. La gente è risentita, fortemente offesa e di Mazzarri non ne vuole più sapere. Negli sms alle diverse emittenti radio e tv e attraverso le email viene espresso tutto il malumore possibile: «Napoli non è una tappa». E ancora: «Chi lavora per la maglia azzurra ne deve essere fiero ed orgoglioso». E anche: «Chi non vuole restare, è libero di andarsene», un po’ quello che è stato espresso sullo striscione esposto sabato scorso in curva B. Insomma, i tifosi azzurri si sentono traditi da colui che consideravano il nuovo condottiero del Napoli. Sotto sotto è anche quello che sente dentro di sé il presidente De Laurentiis, al di là delle dichiarazioni ufficiali che il patron ha finora reso in pubblico. Adesso un’intera città è sul piede di guerra, indispettita dal voltafaccia di Mazzarri ed ha capovolto i sentimenti che fino a poco fa nutriva per l’allenatore. Lo spiega meglio di tutti il poeta azzurro di Bacoli che recita così nella sua ultima ode: «Mazzarri, ‘o Traditore…».
La Redazione
A.S.
Fonte: Leggo Napoli
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