E’ un difetto che si trascina da anni: la mancanza di personalità nelle sfide che contano. Per quanto, il Napoli abbia inserito quest’anno elementi che vantano palmares di tutto rispetto e provengono da club più che prestigiosi (Real Madrid e Liverpool), la personalità neanche è stata acquisita del tutto. E nelle sfide cruciali, neanche i vari Reina, Albiol, Higuain e Callejon sono riusciti a trasmettere ai compagni quell’autostima necessaria per misurarsi a viso aperto. Sia con l’Arsenal che con la Juve, un po’ di meno con la Roma, la squadra ha mostrato una certa remissività. Tranne avere una reazione nervosa quando si è venuta a trovare in svantaggio. Probabilmente si tratta di un problema caratteriale che coinvolge l’intero spogliatoio. Non abbastanza convinzione dei propri mezzi. O molto più verosimilmente sarà dipeso dal momento in cui il Napoli ha affrontato le tre big: agli appuntamenti più importanti, la squadra si è presentata, infatti, in condizioni non proprio ottimali. Con l’Arsenal, Benitez dovette fare a meno di Higuain, riproporre Zuniga a sinistra nonostante non fosse al meglio e confermare Mesto per l’assenza di Maggio; a Roma, dovette riproporre Pandev e fu costretto a rimpiazzare Britos a fine primo tempo; con la Juve, vi è arrivato con gli uomini contati in difesa e con altri elementi non al top (Callejon). Ma è evidente una certa mancanza di personalità nelle sfide che contano.
Fonte: Corriere dello Sport.
