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Maradona: “Voglio esserci per la partita del primo marzo contro la Juve”

Dopo la sentenza del Tribunale, il "Pibe de Oro" può tornare in Italia da libero cittadino

Vuole tornare a Napoli, Diego Maradona. Ma questa non è una novità. La novità e che potrebbe essere in Italia già la settimana prossima. E se così fosse, farebbe di tutto anche per essere al San Paolo per il match degli azzurri con la Juve il primo marzo. Una partita che anche quand’era lui, volto, piede, anima e bandiera dei grandi successi, era l’appuntamento più importante e più sentito di tutta la stagione. «Vorrei starci. Mi piacerebbe molto riabbracciare il Napoli e i napoletani e farlo nel giorno di Napoli-Juve sarebbe straordinario», gongola Maradona dalla sua casa sul mare di Dubai. E c’è da giurarci non dispiacerebbe certo al Napoli avere Maradona ospite e spettatore di quella partita che con abbondante anticipo sta per esporre il cartello del “tutto esaurito”.

LA LETTERA DI DIEGO – Un bagno di passione e di ricordi, dunque? E’ vero, con Diego non c’è mai nulla di certo, ma stavolta potrebbe essere così. Perché l’ha detto, anzi, l’ha scritto lui in una lettera affidata al suo legale napoletano Angelo Pisani. Una lettera, un colpo di fulmine su storie nuove e antiche, quello arrivato da laggiù. Uno scritto provocato, sembrerebbe, da notizie di ingerenze o tentativi di inserimento da parte di avvocati e personaggi del Nord nella sua lunga battaglia con il fisco. «Ho letto le sentenze che riguardano anche me e ora mi sento libero dall’incubo Equitalia», scrive forse con troppo ottimismo Maradona, visto che anche dopo quelle sentenze l’Agenzia delle Entrate ha ribadito d’essere creditore dell’ex campione per quaranta e più milioni. «Ma io – continua Maradona – combatto affinché tutti i cittadini onesti siano liberi e non perseguitati da quel Fisco che spesso pretende il pagamento di tasse ingiuste e persino inesistenti. Una battaglia di civiltà, insomma». Poi, ingenerosamente, se la prende con chi negli anni si è dedicato ai suoi problemi accompagnandolo con cura e disinteressata professionalità attraverso molti sentieri giudiziari, compreso quello tributario, pur senza riuscire ad ottenere – almeno per quest’ultimo – nessuna ombra di giustizia. E sorpreso dev’essere rimasto anche il professore Angelo Scala, il quale «con passione e serietà», assieme all’avvocato Pisani difende ancora Maradona in questi giorni. E che lo difenderà anche il 20 marzo, quando si discuterà il ricorso contro la sentenza della Commissione tributaria regionale.
CONTENZIOSO – Vicende complicate che probabilmente potrebbero trovare una soluzione soltanto grazie ad un accordo tra Maradona e il Fisco. Una soluzione che, per quanto “dolorosa” per l’ex campione vittima di una giustizia formale, di un paradosso giudiziario, sembra essere l’unica a poter scrivere la parola fine a questa storia. Con un sospiro di sollievo anche da parte delle Entrate che cancellerebbe così un estenuante e anche fastidioso contenzioso. E, infatti, mentre resta forte il clamore della “battaglia” tra Maradona e il Fisco, c’è chi lavora per questa soluzione.

UNA CENA DA BRUSCOLOTTI… – Di più Diego potrebbe saperne proprio tornando in Italia la settimana prossima. Arrivo a Milano forse martedì, all’indomani delle elezioni, assieme a Dalma la figlia più grande, poi tappa a Roma e infine trasferimento a Napoli: questo potrebbe essere il programma del suo viaggio ancora tutto da definire. E a Napoli un rifugio sicuro: casa Bruscolotti per una cena e una serata come ai vecchi tempi. Magari assieme anche ad altri azzurri di quel Napoli che vinse due scudetti, una coppa Uefa, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Gli anni d’oro del Napoli. Gli anni di Diego Maradona che il primo marzo potrebbe riabbracciare il suo stadio e il suo pubblico.

Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.

 

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