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Mazzarri replica a De Laurentiis: «I giovani? Ma solo per salvarsi»

«Il progetto sui ragazzi va bene per obiettivi minimi, guardate le grandi»

Fosse per me farei giocare tutti giovani, disse De Laurentiis nel dopo partita di Torino. «Anch’io non avrei problemi a schierare undici giovani ma se mi venisse chiesto come obbiettivo la salvezza», dice Mazzarri nella conferenza stampa anticipata pre-Lazio anticipata a metà settimana. I giovani del Napoli, il tecnico entra nel merito. «Vorrei sapere quali sono i giovani che non sono stati impiegati. Fernandez ha giocato molto di più di quello che si pensasse potesse fare e contro il Catania ha fatto una buonissima prestazione proprio perchè è stato inserito nella maniera giusta. Vargas sbagliai a impiegarlo subito in coppa Italia contro il Cesena. Ha grandi qualità ma non posso metterlo davanti a Cavani, Hamsik e Lavezzi perchè rischierei di bruciarlo. Napoli non è Udine, se bruci un giovane non puoi riproprorlo. Fideleff lo prendemmo per sopperire all’infortunio di Britos, poi Aronica ha fatto benissimo in campionato e Champions e mi sono affidato a lui». Ancora sui giovani. «La Juve quanti ne ha schierati contro di noi? Uno soltanto, Bonucci che poi è un giovane già consacrato. Anche Hamsik è giovane, ma gioca ad alti livelli già da tanti anni. A Verona ho impiegato i giovani, abbiamo perso, e sono stato criticato». Ultimo riferimento alla Juve e al ko bruciante di domenica sera. «Può succedere di perdere contro la Juve, a noi è capitato una sola volta nelle ultime sei partite. È una partita alla quale tengono tantissimo i nostri tifosi, ma ci tenevamo tantissimo anche noi. Purtroppo 3-4 non erano al top, è stato solo un episodio. Le motivazioni sono sempre le stesse, questa squadra ha sempre reagito dopo una delusione. Un gruppo più unito e coeso di questo non esiste».
Il gruppo, i tenori sotto tono. «Non possono essere sempre al top, anche Ibra a volte non è al massimo ma Allegri lo fa giocare sempre. Bisogna lavorare per riportarli al massimo». Qualche parola in più per Lavezzi. «Sta lavorando duramente in questi giorni perchè è il primo a essere dispiaciuto di non aver giocato bene le ultime gare. Fino a qualche tempo fa questo non rientrava nella sua filosofia, ora è cresciuto tantissimo ed è diventato un vero leader. La sua rabbia per il cambio con il Catania? Fu un gesto istintivo, voleva restare in campo per segnare ancora. Dopo cinque minuti chiese già scusa ai compagni. Zuniga contro la Juve era nervoso».
La totale emergenza per la trasferta di sabato con la Lazio. Due squalificati (Zuniga e Gargano), altri due indisponibili (Maggio e Dossena). «Lo confesso, da quando sono a Napoli per la prima volta mi capita una situazione del genere. Ora lavorerò sulle varie soluzioni ma non anticipo nulla per non dare vantaggi a Reja, che da queste parti a Castlevolturno ha ancora tanti amici…». Poi però un’indicazione la dà. «Kozak è forte di testa? Britos, a meno di problemi dell’ultim’ora come capitò contro il Catania, gioca di sicuro. Per gli altri vedremo. Pandev e Hamsik insieme? Può essere, dipende dagli equilibri di squadra, dall’aiuto degli attaccanti alla fase difensiva, dal tipo di lavoro che ad esempio fa Cavani. Marek può ricoprire qualsiasi ruolo, sceglierò anche in base a quello che farà la Lazio».
Troppo integralista? «Il modulo lo cambio ventimila volte in una partita, volte siamo partiti a quattro. Se c’è qualcuno che finge di non vedere non posso farci nulla. A Londra dovevamo metterci più bassi? Se restiamo più bassi dieci minuti prendiamo sempre almeno un gol, non fa parte delle nostre caratteristiche migliori, sicuramente è un nostro limite. Meno si sta davanti alla nostra area meglio è». La Lazio sabato giocherà anche per onorare al meglio la memoria di Chinaglia. «Mi è dispiaciuto, faccio le condoglianze alla famiglia, la Lazio avrebbe dato tutto a prescindere». Poi due messaggi positivi. «Sono contento per l’idoneità ad Antonio Cassano che potrà tornare a giocare e mi fa piacere che Malesani, ottimo tecnico e bravissima persona, possa tornare ad allenare».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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