Uomo concreto, Mazzarri non aveva fatto molti giri di parole alla vigilia della partita con il Chievo, quella che avrebbe potuto acuire le difficoltà del Napoli. «Servono i tre punti e una prova di grande umiltà». Ha ricevuto la risposta che aspettava dopo cinque partite senza vittorie, ultimo successo sul campo del Palermo l’8 gennaio. «Non guardo la classifica dopo questo successo e non penso che sia la partita della svolta per il Napoli. Altre volte abbiamo giocato meglio, ma in questa occasione contavano soprattutto i tre punti».
E non solo perché Mazzarri va spesso al di là del risultato, lo ha fatto anche dopo aver raccolto poco o dopo i ko, ad esempio quello sul campo del Siena nella prima semifinale di Coppa Italia. «Guardo alla prestazione, certo, e dico che quella del Napoli è stata positiva anche se non è stata sui livelli delle precedenti. Abbiamo fatto meglio contro il Cesena in campionato e il Siena in Coppa Italia, creando tante palle gol, anche se la prima l’abbiamo pareggiata e la seconda l’abbiamo persa per un errore commesso nel primo tempo. Il calcio è fatto così, contano i punti e questo darà maggiore tranquillità ai giocatori. I ragazzi devono essere sereni, siamo in lotta su tre fronti e dobbiamo andare avanti. Dopo 21 anni ci siamo riproposti in Champions, vogliamo regalare un sogno ai nostri tifosi, tuttavia qualcosa si perde nella stagione a causa dei frequenti impegni. Questo è un anno di crescita per noi: ci sono tanti giocatori giovani e io li sostengo perché a volte avvertono la pressione eccessiva».
Aveva rivolto una sollecitazione ai giocatori domenica, analizzando la partita con il Chievo che aveva sottratto nove punti su nove al Napoli. «Più umiltà e più concentrazione». E poi un invito al pubblico, che ha ovviamente compreso il momento degli azzurri. «Questa squadra potrebbe giocare anche meglio se ci fosse una minore pressione», ha sottolineato Mazzarri. E poi: «Il gruppo ha confermato di avere carattere e non era facile contro una buona squadra come il Chievo, a cui faccio i complimenti per la prestazione. Gli episodi ci hanno dato ragione in questa partita. Ma sottolineo che abbiamo giocato con attenzione e solidità difensiva, ci siamo comportati da squadra non blasonata. Avendo dei valori tecnici rilevanti, prima o poi troviamo l’occasione e questo è accaduto». Non è sorpreso per la vittoria del Siena sulla Roma: «Ne aveva dati quattro alla Lazio nella prima partita del 2012, ricordiamolo».
Un ringraziamento a Grava e Britos, schierati al posto di Campagnaro e Cannavaro: «Ho scelto questa difesa, con giocatori esperti come Grava perché forgiati alla pressione di questa piazza. Ma questo non vuol dire che nella rosa non ci siano giocatori che abbiano un futuro importante come Fernandez e Fideleff. Britos? Per me non è una sorpresa, è un difensore forte e ha un bel colpo di testa. È stato un peccato tenerlo fuori causa infortunio. Al di là di Britos sono contento delle risposte della squadra. Ad esempio, credo che ad Inler abbia fatto bene riposare per un paio di partite: era un po’ usurato a causa dei frequenti impegni con il Napoli e la Svizzera, l’ho visto brillante stavolta. La migliore prova in campionato. Continuerò a lavorare su Inler e i giocatori per migliorare le loro prestazioni, questo è importante».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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