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Mura: “Serie A, ecco la mia griglia d’arrivo. Hamsik? Due anni fa nessuno gli avrebbe detto no”

Gianni Mura de La Repubblica, una delle migliori firme italiane della storia del giornalismo sportivo e non, interviene a Marte Sport Live. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:

 “L’intervista che ho fatto io a Benitez risale allo scorso anno, lui mi disse che il calcio è una bugia, perché si sa che l’allenatore tutta la verità non la dirà mai: seppure pensasse che un suo giocatore è carente, non potrebbe mai ammetterlo pubblicamente. Non so come valutare questa sua vacanza, so che la vittoria di Genova ha contribuito comunque a tenere unito l’ambiente dopo l’eliminazione di Bilbao e sono convinto che il tutto resterà unito se il Napoli continuerà a vincere, altrimenti gli scenari, come voi napoletani sapete meglio di me, potrebbero radicalmente cambiare. Non credo sia Benitez che con i suoi comportamenti è troppo avanti, penso più che sia il calcio italiano ad essere indietro. La griglia d’arrivo della Serie A? La Juve e la Roma hanno palesemente qualcosa in più delle altre, ma non si può dire, ora come ora, chi tra le due sia in pole position: siamo solo alla seconda di campionato. Fiorentina terza? Non sono d’accordo, a mio parere il Napoli ed il Milan si giocheranno la piazza valevole per l’Europa che conta. I viola hanno perso Rossi e Gomez non mi sembra più il bomber spietato conosciuto in BundesLiga. L’Inter di Mazzarri? Un punto interrogativo grande così: il mercato, a mio parere, è stato molto positivo, ma non so quanto riuscirà a raccogliere una buona squadra che gioca comunque da provinciale. Lotito invadente ma non malizioso? Direi invadente e basta: se tutti facessero come lui, ad ogni partita della nazionale si dovrebbero organizzare due o tre voli charter solo per i presidenti. Marek Hamsik? Fino a due anni fa era il giocatore che tutti, in A, avrebbero voluto. Non escludo che il Napoli di Benitez, che lo tiene un po’ più lontano dalla porta rispetto agli standard cui era abituato, lo stia debilitando. Quando c’erano il Pocho e Cavani, è capitato spesso partisse da lontano, ma l’inserimento senza palla era praticamente all’ordine del giorno o, se vogliamo, della partita. Higuain? Calcisticamente ineccepibile: grande talento che, a dispetto delle caratteristiche tecniche, è anche molto altruista. Il Pipita, però, riesce a dare il 101% solo in determinati tipi di partite. Il mercato azzurro? La squadra avrebbe dovuto migliorare difesa e centrocampo: non avrei venduto Behrami per le sue caratteristiche d’interdizione uniche nel loro genere rispetto agli altri giocatori della rosa azzurra. Jorginho? Buono tecnicamente, ma deve migliorare sotto l’aspetto del carattere. Inler? Ha perso il compagno più adattabile alle sue caratteristiche. De Guzman? Il suo ingresso a Marassi ha consegnato i tre punti al Napoli e quindi, almeno sotto quest’aspetto, fin’ora il suo acquisto si è rivelato positivo.” 

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